Passare a veicoli ecologici, che si tratti di auto o moto, permette di inquinare meno e risparmiare in rifornimenti, soprattutto quando il costo di benzina e gasolio aumenta. Ma anche le gomme hanno un ruolo importante. Cambiare pneumatici per passare ai modelli di classe A e B, infatti, consente di spendere un po’ meno. Ad agevolare l’acquisto di gomme nuove, poi, sarà il bonus gomme in arrivo con due emendamenti al decreto Energia. Si tratta di 200 euro per l’acquisto di pneumatici più efficienti, che appunto aiutano a risparmiare anche sul carburante, oltre a consentire maggiore sicurezza alla guida e minor inquinamento in atmosfera.

Bonus gomme: come funziona

Secondo i tre emendamenti (identici) presentati al Dl Energia in discussione in Parlamento, da Lega, Movimento 5 stelle e Forza Italia, gli incentivi da 200 euro ciascuno servirebbero “esclusivamente per l’acquisto di pneumatici aventi un’etichettatura di classi A o B sia in relazione alla resistenza al rotolamento (con effetti diretti sul consumo di carburante) sia in relazione all’aderenza su bagnato”. I buoni non saranno “cedibili, non costituiscono reddito imponibile del beneficiario, non rilevano ai fini del computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente e sono spendibili entro il 31 dicembre 2022″.

Lo sconto sarà applicato direttamente dal gommista, che poi chiederà il rimborso allo Stato. In base alle previsioni, però, il budget previsto per i bonus sarà di 20 milioni di euro, il che significa che ne potrebbero usufruire circa 100mila automobilisti: in questo caso, non appena disponibile, chi è interessato dovrà affrettarsi a procedere con l’acquisto di gomme nuove.

Cosa sono le gomme “eco-compatibili”

Si tratta di pneumatici di classe A o B, più efficienti, con la caratteristica di una minore resistenza al rotolamento e un minore spazio di frenata. Significa che permettono di arrestare la propria corsa al volante, in caso di necessità, in minore tempo, guadagnando in sicurezza ma non solo.

Per capire di che tipo di pneumatici si tratti occorre ricordare che anche per le gomme delle auto (e delle moto) esistono cinque categorie di classe energetica, un po’ come per gli elettrodomestici. Sono riportate sulle etichette, obbligatorie dal 2012, e vanno dalla A alla E. Le lettere indicano, dalla maggiore alla minore, l’efficienza e le prestazioni della copertura, ma anche l’impatto acustico, cioè il rumore che possono emettere. Hanno anche un QR code che consente di leggere altre informazioni specifiche sul prodotto.

Perché si risparmia col cambio gomme

È vero che cambiare le gomme del proprio mezzo ha sempre un costo, e non così esiguo: in media 50 euro almeno a penumatico, con molte differenze a seconda della tipologia (invernali o da neve, quattro stagioni, ecc.). Ma non va dimenticato che disporre di pneumatici nuovi garantisce maggiore sicurezza e anche un certo risparmio sotto forma di efficienza dell’auto. Come spiega Assogomme citando diversi studi, a differenza della categoria E, con gomme di classe A, si può arrivare a ridurre il consumo di carburante fino al 7%.

Cosa significa? Facendo un esempio pratico, se un pieno costa 80 euro, significa poter risparmiare 5,6 euro. Se si fa un pieno alla settimana vuol dire che in un mese si spendono 22,4 euro in meno, che in un anno vuol dire 268,80 euro. Se il bonus gomme porta a uno sconto di 200 euro ecco che si ammortizza del tutto la spesa per un cambio gomme, con il vantaggio – in più – di guadagnare in sicurezza.

Più sicurezza alla guida e meno inquinamento

Viaggiare con pneumatici nuovi, infatti, permette di avere maggiore tenuta di strada e spazio/tempi di frenata ridotti, in particolare del 30%. In più c’è un vantaggio di tipo ambientale, perché – come ricorda ancora Assogomme – consumando meno carburante si emettono meno inquinanti in atmosfera. Secondo l’associazione che raggruppa i produttori di pneumatici, infatti, se tutte i mezzi in circolazione adottassero pneumatici di classe A o B gonfiate alla corretta pressione si potrebbero risparmiare circa 5,2 miliardi di euro e ridurre le emissioni di circa 7 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno.

«Gomme gonfie al punto giusto fanno consumare meno benzina o gasolio, perché riducono la resistenza al rotolamento sull’asfalto. I dati indicano che per ogni 0,2 bar di pressione in meno rispetto a quella corretta, si spende in media l’1/2% in più, ma con punte che possono arrivare al 10%» conferma Mauro Antonelli, dell’ufficio studi dell’Unione nazionale consumatori. «Oggi è semplice poter controllare anche questo aspetto, perché in genere le auto segnalano il livello di pressione corretto, che vale la pena rispettare, sia per ragioni di sicurezza che di risparmio. Oltretutto, cambiare pneumatici scegliendo quelli di classe energetica superiore permette di avere in genere una maggior durata del prodotto stesso» aggiunge Antonelli. Insomma, un buon motivo in più per pensare a un cambio gomme, magari non appena disponibile il bonus statale.