La brutta notizia è che aumenta il costo per sottoporre a revisione il proprio mezzo, che sia auto o moto. Ma dal momento che la revisione è comunque obbligatoria, è meglio accontentarsi dello sconto messo a punto dallo Stato, cercando di ottenerlo. Si tratta di un bonus che sarà possibile ricevere, un po’ come accaduto con quello per le biciclette e i mezzi ecologici, collegandosi a un’apposita piattaforma a partire dal 21 dicembre.
Attenzione, però, perché i fondi sono limitati, quindi di fatto si tratterà di un “click day”, almeno per chi ha già effettuato nel frattempo una revisione.
Cos’è il bonus revisione e perché arriva
L’incentivo, chiamato “bonus veicoli sicuri”, è stato introdotto con l’articolo 1 comma 706 della legge n. 178/2020 (legge di bilancio). Scatta nel momento in cui si sottopone a revisione la propria auto o moto, revisione che comunque è prevista dalla legge e obbligatorio a cadenza fissa, ogni due anni. Può richiederlo chi ha sottoposto o sottoporrà il proprio veicolo a revisione tra il primo novembre 2021 e il 31 dicembre 2023: di fatto è un rimborso.
È stato deciso per far fronte a un rincaro scattato il 1° novembre. Da questo mese, infatti, l’operazione passa da 66,88 euro a 79,02 euro. L’aumento è dovuto al ritocco della tariffa ministeriale, che passa da 45,00 a 54,95 euro (+ 9,95 euro), che però si traduce in un conto finale più salato perché vanno aggiunte l’Iva al 22% e altre spese, arrivando a +12,14 euro.
Da qui la decisione dello Stato di offrire uno “sconto” che, se non copre completamente l’aumento, almeno è pari al rincaro della tariffa ministeriale, quindi di 9,95 euro.
Come funziona il bonus
Il bonus, però, non è automatico e va dunque richiesto. Il criterio per l’assegnazione, come nel caso del bonus bicicletta e di piccola mobilità ecologica, avviene su base temporale: in pratica fino a esaurimento dei fondi, che sono pari a 4 milioni di euro all’anno. A goderne, quindi, saranno i primi che ne faranno richiesta.
Come e dove richiedere il bonus
La domanda va presentata a partire dalla in cui entra in funzione la specifica piattaforma, cioè dal 21 dicembre, 60 giorni dopo la pubblicazione del decreto del MIMS in Gazzetta Ufficiale. Occorre registrarsi con Spid, l’identità elettronica, oppure carta d’Identità elettronica (CIE) o carta nazionale dei servizi (CNS).
Saranno richiesti anche alcuni dati relativi al veicolo, come la targa, e la data della revisione, che deve essere già stata effettuata. Si tratta, infatti, di un “rimborso”, infatti CONSAP potrà verificare se il richiedente abbia titolo al bonus. Saranno anche richieste le coordinate IBAN per il versamento della cifra, oltre ai dati anagrafici dell’intestatario del conto e a una indirizzo mail per eventuali ulteriori comunicazioni. Al termine della procedura sarà rilasciata una ricevuta.
I centri di revisione, quindi, non praticheranno alcuno sconto al momento del pagamento di quanto dovuto per la revisione.
I limiti
Attenzione, però, perché si può presentare domanda solo una volta nell’arco di tre anni (tanto vale il bonus) e per un solo veicolo a motore, quindi o l’auto o la moto, per chi le avesse entrambe. Il richiedente, infine, deve coincidere con l’intestatario del mezzo. In caso di società proprietaria dell’auto o della moto, sarà il titolare a farne richiesta.