“Buy now, pay later”, tradotto: Compri subito, paghi dopo. Senza interessi e in un minuto. È il fenomeno del momento.

Buy now pay later: ora anche nei negozi fisici

Il “Buy now pay later” è nato per lo shopping online, ma presto si è esteso anche ad altri pagamenti, anche fisici. E se negli States i consumatori lo usano persino per fare il pieno di benzina e comprare il caffè da Starbuck, in Italia si possono già pagare a rate visite mediche e libri di testo, grazie agli accordi stipulati dai principali venditori con i colossi del settore.

Secondo un’analisi del Crif, la Centrale rischi di intermediazione finanziaria, la tendenza a rateizzare gli acquisti online con questa formula sta praticamente esplodendo, con un incremento medio annuo del 134%, e picchi di +194%.

Buy now pay later: come funziona

Ma cos’è il “Buy now, pay later” (detto anche Bnpl)? La possibilità di dilazionare la somma da pagare in poche rate, in genere 3 o 4, senza interessi e senza le complicazioni legate ai prestiti tradizionali. Per intenderci: non serve allegare la busta paga, è sufficiente essere maggiorenne e avere un conto corrente o una carta di credito, e l’ok all’operazione arriva nel giro di pochissimi minuti.

Una volta ottenuto l’ok, le singole rate verranno scalate alla scadenza prefissata direttamente dalla carta di credito o dal conto corrente. Ma ciò che piace di più è che il servizio è completamente gratuito, grazie all’intermediazione di società specializzate che gestiscono l’operazione per conto dei commercianti. «È il negozio a pagare una commissione alla società, che in cambio si assume il rischio del prestito. In questo modo gli store online riescono a contrastare il fenomeno dell’abbandono del carrello, e aumentare le vendite», spiega Matteo Risi, ricercatore senior dell’Osservatorio Innovative payments del Politecnico di Milano.

Dai libri ai pacchetti turistici, cosa comprare con il Bnpl

Il sito libraccio.it, uno dei punti di riferimento per chi cerca libri nuovi e usati, offre per esempio questa possibilità, così come alcuni gruppi ospedalieri privati, come il Centro medico Sant’Agostino. Molti grandi brand della moda, invece, si sono mossi per permettere dilazioni immediate direttamente in negozio. Da H&M e Sephora, Footlocker e Nike basta entrare nello store e verificare il circuito convenzionato, per poi scaricare la App. E non è finita, perché oggi si possono dilazionare persino i pacchetti turistici, con grossi tour operator come Turisanda, Eden Viaggi, Alpitour o Veratour.

Buy now pay later: anche tasse, ticket e multe

La novità più importante, però, resta quella di dividere in tre parti persino l’importo di tasse, ticket, multe e tutti i pagamenti legati al circuito di Pagopa tra i 30 e i 2.000 euro, grazie all’accordo con Paypal. In altre parole, chi ha un conto con Paypal e sceglie di pagare il bollettino online anziché in Posta o al Tabacchi (c’è un sito indicato in ogni bollettino), non deve fare altro che scegliere come metodo di pagamento Paypal, e da lì selezionare l’opzione “Paga in 3 rate”.

Gli operatori specializzati: Klarna e Scalapay

Tra i più grandi operatori specializzati c’è Klarna, nato in Svezia nel 2005: al consumatore basta scaricare la App e registrarsi per accedere a un elenco lunghissimo di store che concedono la rateizzazione. Le rate sono sempre tre e non esiste un tetto di spesa. In più, scaricando un Qrcode si può anche comprare nei negozi fisici, per finalizzare il pagamento è sufficiente mostrare il codice alla cassa.

Scalapay, altro grandissimo convenzionato con tantissimi marchi, funziona in modo analogo, ma è utile soprattutto per le piccole spese, il tetto massimo previsto è infatti di 600 euro.

Gli altri canali: Soisy e Paypal

Anche Soisy gestisce il servizio in convenzione con diverse catene e negozi online, ma il cliente può registrarsi direttamente dal sito del negozio, mentre fa shopping. Gli basta selezionare l’opzione “paga a rate” dal carrello e caricare il proprio codice fiscale, e infine attendere 3 minuti per avere l’ok. La prima rata verrà pagata dopo 30 giorni, e si può arrivare a un massimo di 60 per 15.000 euro. Non tutti, i “prestiti” però, sono a tasso zero, dipende dal negozio convenzionato.

Da dicembre, anche chi ha un conto Paypal, indipendentemente dal negozio scelto, può dividere l’importo in tre tranche, prima di saldare, selezionando l’opzione “paga in tre rate”: serve solo qualche secondo affinché la compagnia effettui una veloce verifica sull’affidabilità del cliente. La cifra massima frazionabile è di 2.000 euro, da saldare in tre mesi.

I controlli a cui vengono sottoposti i clienti Buy now pay later

La formula Buy now pay later è quindi sempre rapidissima, e permette di bypassare molti dei controlli e delle verifiche che servono invece per ottenere un prestito tradizionale. «Alcune verifiche vengono però effettuate», chiarisce Matteo Risi. «Se è vero che non è necessario consegnare la busta paga o documenti che attestano il reddito, prima di concedere la rateizzazione, le società effettuano brevi ricerche, intanto nei database interni, per controllare lo “storico” del cliente. Utilizzano inoltre algoritmi per quantificare il tasso di solvibilità di ciascuno, e alcune di loro effettuano controlli anche presso le Centrali rischi, per capire se il cliente ha degli insoluti precedenti. In questi casi, ottenere il sì non è scontato».

Sono anche previste multe in caso di non rispetto delle scadenze, che si fermano però a pochi euro, se la situazione viene sanata nel giro di qualche giorno.

Il pericolo di sovraindebitamento: a rischio i giovani

Ma a correre rischi, quando i prestiti sono troppo facili, sono però soprattutto i clienti, che ottenendo dilazioni in meno di un minuto possono finire per perdere il conto della gestione finanziaria. Anche per questo, da più parti del mondo sta salendo la preoccupazione per questo fenomeno.

Negli Usa, dove il Buy now pay later è diffusissimo, un sondaggio della società finanziaria Credit Karma, afferma che il 30% dei GenZ ha saltato almeno due pagamenti. «Negli Usa», prosegue conferma l’esperto, « c’è molta preoccupazione per l’utilizzo massivo che i giovanissimi fanno di questo strumento: sono generalmente meno attenti nella gestione delle finanze, e più degli altri sono soggetti perdere il controllo. Paesi come l’Uk stanno invece pensando di rendere più rigido l’utilizzo di questi metodi di pagamento, e altrove si è cercato di mettere dei paletti. In Svezia, per esempio, l’opzione “paga in tre rate” è stata spostata in basso nel carrello, e resa meno evidente».

Buy now pay later in Italia

In Italia siamo lontani da altri Paesi europei, dove il “Buy now pay later” è nato nei primi anni Duemila. «I dati del Global Payments report ci dicono che in Svezia il 25% degli acquisti online viene pagato in questo modo, la Germania viaggia su una percentuale del 20%, altri paesi del Nord Europa sono intorno al 10%. Quanto all’Italia, siamo passati dal 2% del 2020 al 4% del 2021», conclude Matteo Risi.