Quanti soldi prenderò quando andrò in pensione? E se lavorassi qualche anno in più? Sempre che le regole attuali non cambino, quanto tempo dovrò aspettare per maturare il diritto al riposo e all’assegno? Per rispondere alle domande che ogni lavoratore prima o poi si pone – con l’età della pensione che si sposta sempre più in là e gli effetti della legge Fornero – l’Inps mette a disposizione un simulatore online. Un’applicazione ad hoc (“La mia pensione futura”, nel portale inps.it) consente di determinare la probabile cifra che sarà percepita al termine dell’attività lavorativa. Il calcolo si basa sulle variabili dettate dalla normativa in vigore ad oggi – prima delle riforme annunciate in campagna elettorale – e su tre elementi fondamentali: l’età della persona interessata, la storia lavorativa e la retribuzione o il reddito.
Chi può fare i calcoli con il simulatore?
Il simulatore può essere utilizzato dai lavoratori con la contribuzione versata al Fondo pensioni lavoratori dipendenti o alla Gestione separata e dagli iscritti alla Gestione dirigenti di aziende industriali e alle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani e commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri). In futuro il servizio sarà esteso agli iscritti agli altri Fondi speciali di previdenza e alla Gestione dipendenti pubblici. Non è invece disponibile per chi è già in possesso di pensione di vecchiaia, anticipata o di anzianità e per chi ha già ricevuto una certificazione di salvaguardia.
Come funziona il servizio?
“Futura pensione”, tra le altre cose, consente di controllare i contributi che risultano versati all’Inps e di segnalare eventuali periodi di contribuzione non registrati, sapere la data in cui si matura il diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata, calcolare l’importo stimato della pensione “a moneta costante” (cioè a prescindere dall’andamento dell’inflazione) e ottenere una stima del rapporto fra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio (tasso di sostituzione). Non solo. È possibile verificare l’incidenza di retribuzioni (ad esempio perché si sta valutando se cambiare lavoro e stipendio) sul futuro assegno e stimare l’impatto economico di un posticipo del pensionamento, modificando l’età di uscita dal mondo del lavoro.
Che cosa serve per accedere al simulatore?
Per accedere al servizio bisogna avere il Pin rilasciato dall’Inps stesso oppure una identità Spid o la Carta nazionale dei servizi. La compilazione è guidata e risultata agevole. Sulle pagine web dedicate, inoltre, si trovano le risposte ai quesiti più frequenti. La simulazione, viene spiegato, non ha alcun valore certificativo. Il calcolo è basato sui dati presenti negli archivi Inps, che riguardano la carriera di lavoro e i contributi versati, e su una proiezione dei periodi contributivi necessari per maturare il diritto alla pensione.
Quali sono le alternative per le situazioni complesse?
“La simulazione – precisa ancora l’Inps – al momento prende a riferimento l’ultima gestione previdenziale nella quale la persona interessata sta versando i contributi e mette insieme solamente i contributi che si sommano automaticamente per legge. Se un soggetto è iscritto alla Gestione separata con un contratto di collaborazione, i contributi versati in questa gestione non si cumulano automaticamente con quelli che potrebbero trovarsi nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti”. Per coloro che si trovano in questa situazione, o per tenere conto anche della contribuzione versata ad altri Fondi o Casse o di periodi di lavoro all’estero, il suggerimento è di prenotare un appuntamento in una sede territoriale dell’Istituto nazionale di previdenza. E per avere qualche chiarimento al volo, o se si ha poca dimestichezza con i computer, c’è il contact center (803.164, gratuito da telefono fisso e il numero 06. 164164 da cellulare, con la tariffa applicata dai diversi gestori; attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 14).