Dentro il bonus facciate, fuori il bonus verde. Invariati gli altri incentivi legati alla casa, a cominciare da ecobonus, sismabonus e contributo per mobili ed elettrodomestici. La contrastata manovra di bilancio, approdata in Parlamento per la discussione e per la votazione, ridisegna anche le agevolazioni fiscali che ruotano attorno ad abitazione e immobili. Su questo fronte, diversamente che per la plastic tax o la tassazione delle auto aziendali, il livello di dissensi e polemiche è al minimo. Non dovrebbero esserci dietro front. Ma con l’aria che tira, sarebbe un errore dare tutto per scontato.

Incentivata la ristrutturazione delle facciate

La novità positiva – ormai certa o quasi – è l’introduzione del benefit fiscale per le facciate. Si tratta di un incentivo extralarge concesso a chi migliorerà il decoro architettonico delle parti frontali di edifici (dagli interi palazzi, ai singoli fabbricati, alle villette), intervenendo su intonaci e rivestimenti, balconi, decorazioni esterne, impianti, grondaie, sistemi e fili di illuminazione, cavi per antenne e trasmissione dei segnali tv (che sarà possibile mettere sottotraccia). I contribuenti che restaureranno o recupereranno le facciate –  anche solo con la ritinteggiatura, senza nemmeno cambiare il colore esistente – porranno portare a detrazione il 90 per cento delle spese tracciate, in sede di dichiarazione dei redditi 2021.

Lo scomputo dall’Irpef andrà spalmato in quote costanti e per dieci anni, come già avviene per gli altri tipi di benefit. Non sono previsti limiti di spesa massimi, non scatterà alcuna incompatibilità con altri bonus casa. E non si profilano, per ora, vincoli particolari. Si vedrà. La cosa fondamentale, come per tuti gli altri tipi di esborsi agevolati, sarà conservare le ricevute dei pagamenti e la documentazione dei lavori.

Stop al bonus verde per giardini e terrazzi

Sembra invece destinato a sparire il bonus verde, che ha avuto vita breve e probabilmente non è stato rispondente alle aspettative. La possibilità di scalare il 36 per cento dei costi sostenuti per gli interventi green – in giardini privati, terrazzi, aree verdi condominiali – si esaurirà quest’anno (con le ultime detrazioni da inserire nel 730 del 2020, pari al 36 per cento di un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare). Il testo della manovra in lavorazione, bollinato dalla Ragioneria della Stato, non prevede il rinnovo della misura. Qualche protesta si è levata, ma non sembra aver scalfito i piani del governo.

Confermate le altre misure per la casa

Il sismabonus per la messa in sicurezza delle abitazioni site in zone a rischio terremoti, già in origine previsto fino al 2021, marcia dritto verso la conferma. Idem l’ecobonus condominiale, in vigore anche nel prossimo biennio. Verrà poi prorogato – a meno di sgambetti, inattesi – l’intero “pacchetto” di sconti connessi ai lavori effettuati nella case, che comprende ecobonus, bonus ristrutturazioni, bonus mobili ed elettrodomestici. In tutti questi casi lo slittamento in avanti della scadenza sarà  di un solo anno e non, come ipotizzato inizialmente, di più anni.

Le detrazioni per i miglioramenti energetici e gli impianti sostenibili resteranno del 65 per cento (o del 50 per cento, in alcuni casi), senza variazione rispetto al passato. Dovrebbe rimanere al 50 per cento pure il bonus ristrutturazioni, destinato dunque a non scendere al 36 per cento, come era stato ipotizzato in prima battuta.

Sì alla proroga delle detrazioni per mobili e elettrodomestici

Anche per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici almeno di classe A + (A per i forni) – purché legato ad interventi di ristrutturazione edilizia, da comprovare – si continuerà a usufruire dell’abbattimento fiscale pari a metà della spesa. Le regole e le modalità di fruizione saranno probabilmente le stesse degli anni scorsi. Per le opere e le installazioni che comportano un risparmio energetico – in base a quanto previsto dal decreto Crescita, a partire dal luglio di quest’anno – in alternativa alle detrazioni fiscali si potrà chiedere alle imprese e ai fornitori l’applicazione di uno sconto immediato, applicato direttamente sulla fattura o sul prezzo di vendita (del 50 o del 65 per cento, in rapporto ai diversi casi previsti. Trovi info e dettagli nel portale agenziaentrate.gov.it, digitando “ecobonus” nel motore di ricerca interno).

Rifinanziato il fondo di garanzia per la prima casa

Il governo, sempre con il provvedimento in lavorazione, mette sul piatto 10 milioni di euro per rifinanziare il fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa. Lo scopo è quello di continuare ad aiutare le persone che hanno difficoltà ad accedere ai mutui per comprare l’abitazione (in particolare le giovani coppie con impieghi precari, i genitori single con figli, gli under 35 con lavori atipici) perché non hanno le coperture richieste da banche e finanziarie. Indicazioni e dettagli, sul sistema attuale, si trovano nelle pagine web della Consap (consap.it, sezione “famiglie e giovani”).

Cambiano le tasse sulla casa?

Nell’ultima  bozza della manovra, in un uno dei passaggi che hanno innescato proteste e critiche, si prevede l’accorpamento di Imu e Tasi. L’aliquota di base salirà dall’attuale 7,6 per mille all’8,6 per mille –  a meno di contrordini – e nel futuro prossimo le singole amministrazioni comunali potranno portarla fino al 10,6 per mille (e fino all’11,4 per mille “solo“ nel 2020). Gli stessi comuni avranno anche la facoltà di azzerare l’imposta su ville, castelli e abitazioni di pregio, per cui il tributo è previsto anche quando di tratta di prima casa.