È attiva dal 1° maggio la nuova fase Cashback con targa, il meccanismo di rimborso automatico del pedaggio, messo a punto da Autostrade per l’Italia per compensare i disagi degli utenti. Il servizio Cashback, partito lo scorso marzo in via sperimentale per i soli residenti in Liguria, è stato esteso al resto d’Italia: si distingue dal precedente Cashback (che resta attivo) perché non richiede l’utilizzo obbligatorio del Telepass o di altri sistemi di telepedaggio.
Cos’è il cashback autostradale
La misura si è resa necessaria a fronte agli enormi disagi dei viaggiatori lungo la rete autostradale gestita da Autostrade per l’Italia, ossia oltre la metà delle tratte dell’intero Paese, spesso interrotta da lavori di manutenzione ordinari e straordinari indifferibili. Il risultato sono lunghi incolonnamenti, che fanno infuriare automobilisti e autotrasportatori.
Il rimborso con l’app Free To X per tutti, anche senza Telepass
Chiunque subisca disagi e ritardi considerati oltre la norma (e utilizza metodi di pagamento come carte di credito, bancomat o contanti), potrà chiedere il rimborso tramite un’apposita app: Free To X., disponibile sia per dispositivi iOS e sia per quelli Android. Occorre prima registrarsi creando un proprio account e poi si dovrà inviare tramite app la fotografia della ricevuta di pagamento ritirata al casello di uscita. La notifica di accettazione è prevista entro 24-48 ore.
Per chi ha il Telepass, rimborsi retroattivi di 4 mesi
Per i viaggiatori dotati di Telepass o altri sistemi di telepedaggio, il servizio Cashback era già attivo dallo scorso 15 settembre 2021 e i rimborsi sono scattati da gennaio 2022. Per chi invece – munito di Telepass – deve ancora iscriversi, basta scaricare la solita app Free To X e registrare il proprio apparato Telepass fotografando una fattura, dove è riportato il codice del dispositivo. Una volta registrati, la App calcolerà i rimborsi retroattivamente di 4 mesi rispetto alla data di iscrizione.
Quando e come avvengono i rimborsi
Free To X è attiva dal 15 settembre 2021. I rimborsi sono arrivati dal 1° gennaio 2022 direttamente in fattura (riguardava appunto gli utenti muniti di Telepass). Come funzionano i rimborsi? Nella sezione “Borsellino” si possono visualizzare gli importi accumulati. Saranno proporzionati al “danno” dell’utente, in termini di tempi di percorrenza, e saranno su base percentuale. Significa che ASPI calcolerà il tempo impiegato per percorrere la tratta interessata dai cantieri, tenendo come standard una velocità di 100 km/h per i veicoli leggeri e di 70 km/h per i veicoli pesanti. Maggiore sarà il tempo richiesto rispetto a quello standard, maggiore sarà il rimborso.
Attenzione, però: il cashback sarà erogato esclusivamente in caso di ritardi dovuti a cantieri per lavori sulla rete di Autostrade per l’Italia, che limitano la regolare percorrenza, ad esempio riducendo le corsie disponibili.
Quando scatta il rimborso: minimo e massimo
I rimborsi sono previsti a partire anche da ritardi “minimi” del 25%, che equivalgono a 15 minuti in più richiesti per percorrere una determinata tratta, per arrivare a rimborsi totali, del 100% del pedaggio, sempre sulla base del tempo effettivo richiesto per un viaggio e sulla lunghezza del percorso effettuato. Ad esempio, se per percorrere un tragitto da 0 a 29 km ci si mettono dai 15 ai 29 minuti in più rispetto al tempo standard, è prevista una copertura totale.
Come avere ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni, sul sito di ASPI è possibile consultare un’apposita tabella di calcolo. La società ha anche messo a disposizione un servizio di Assistenza dell’app Free To X, attivo con operatore dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 19:00 e il sabato dalle 8:00 alle 14:00. Per il contatto diretto con assistenti per l’utilizzo dell’applicazione, è disponibile anche un numero verde (800. 93.2000). L’app, infine, permette anche di conoscere in tempo reale lo stato del traffico sulle autostrade.
Perché arrivano i rimborsi
Dopo un periodo di sperimentazione durato circa due anni, Autostrade per l’Italia ha deciso nel 2021 di dare il via ai rimborsi che sono legati alla necessità di effettuare lavori di manutenzione indifferibili, specie dopo incidenti come il crollo del ponte Morandi del 14 agosto del 2018. Le inchieste su quello e altri casi, infatti, hanno evidenziato carenze o mancanze di manutenzione, che hanno costretto a intervenire. È anche necessario intervenire per adeguarsi alla direttiva europea del 2004 che prevedeva standard dei sistemi antincendio nelle gallerie, che nel caso dell’Italia sono particolarmente numerose e spesso non a norma. Le indicazioni europee prevedevano interventi entro il termine del 2019, dunque già superato. Da qui l’apertura di numerosi cantieri, che però spesso “bloccano” o rallentano sensibilmente la circolazione, come in Liguria.