Fai personal branding
Oggi non è difficile trovarsi in una situazione come quella che racconta qui sopra la nostra lettrice. Invisibile, nonostante un curriculum di serie A. «Per molti c’è un problema di reputazione online» avverte Greta Antonini di youngwomennetwork.com, associazione dedicata al networking, mentoring ed empowerment delle giovani donne. «La prima cosa da fare quando si cerca lavoro è “pulire” i profili social da tutto ciò che è troppo personale e poco professionale e cominciare a usarli per mettere in mostra la parte migliore di sé e più in linea con la propria professione».
Il 45% dei recruiter, infatti, controlla i profili social dei candidati per farsi un’idea precisa della persona (dati Adecco e Università Cattolica Milano). «In fase di ricerca, tutto il tempo e le energie usate per pubblicare contenuti su Facebook e Instagram andrebbero convogliati su Linkedin, il network professionale per eccellenza, che è un vero e proprio prolungamento del proprio cv» prosegue l’esperta. «Se ben curato, è un ottimo strumento per agganciare le persone giuste e convincere i recruiter dubbiosi».
I suggerimenti per riempire tutti i campi in maniera professionale li trovi su linkedin4business.it, ma non devi fermarti alla semplice compilazione. Puoi postare immagini, link e foto come fai sugli altri social e usarlo come un blog per approfondire argomenti nel tuo settore. «La logica non è tanto raccontare te stessa ma dare qualcosa di te, dimostrare che hai competenze utili» continua Antonini. «Puoi pubblicare i frutti delle tue ricerche personali e i trucchi relativi al tuo mestiere. I risultati sono subito visibili. Io per esempio quando ho iniziato a usare il mio profilo in maniera strategica sono passata in pochi mesi da 500 a 4mila contatti».
Altri consigli utili li trovi nel videocorso gratuito di gianluigibonanomi.com.
Dai il massimo nelle interviste da casa
Secondo i dati della società Usa di consulenza Gartner, in pandemia l’86% delle aziende ha usato lo strumento del colloquio online. Sostenere un’intervista di lavoro in un ambiente conosciuto come quello di
casa può sembrare più facile. Ma ci sono insidie e bisogna arrivare preparati. Così.
1. Fai pratica sulla piattaforma. «I selezionatori usano Zoom, Microsoft Teams, Skype e Google Meet» spiega Mariangela Tripaldi, psicologa del lavoro. «Devi conoscere la piattaforma su cui si terrà il colloquio, facendo dei test e una prova generale con un amico».
2. Rileggi l’annuncio. «È indispensabile per capire cosa chiede la posizione e ripescare nel proprio percorso risultati ed esperienze da citare durante il video colloquio» dice l’esperta.
3. Cura la comunicazione non verbale. «Guarda negli occhi chi fa le
domande e sorridi» consiglia l’esperta. «Le classiche domande rompighiaccio in presenza riguardano la strada per arrivare al colloquio, online ti chiederanno se vedi e senti bene. Rispondi con una battuta: “Speriamo la tecnologia ci assista”».
4. Non improvvisare. «Non è mai vincente» continua Tripaldi. «Meglio raccogliere informazioni sull’azienda e appuntarsi qualche concetto su un file o un biglietto da attaccare sul pc. Non guardare lo smartphone e non usare fogli di carta che ti costringano ad abbassare lo sguardo».
5. Accertati di aver spento. «La gaffe finale è tipica di chi scarica la tensione sbuffando o facendo smorfie» conclude Tripaldi. «Chiudi bene la conversazione».
«Con un curriculum di tutto rispetto, la perfetta padronanza di tre lingue straniere, l’esperienza in contrattazioni internazionali e gestione del personale, nel momento in cui ho dovuto ricollocarmi sono diventata invisibile. All’improvviso mi sembra di aver perso ogni appeal professionale e dentro di me si sbriciolano sicurezze, aspirazioni, ambizioni».
Anonima
Prepara un curriculum sorprendente
Chi è alle prese con centinaia di cv da valutare cerca anche il più piccolo errore per scartare e scremare i candidati. Ecco perché il tuo curriculum deve essere capace di distinguersi. Lascia da parte i lunghi elenchi e metti subito, in evidenza, perché le tue competenze e i tuoi obiettivi soddisfano i bisogni dell’azienda. Trovi una guida alla compilazione su europa.eu/europass e tanti consigli utili e gratuiti su coachlavoro.com e jobiri.com.
Non trascurare la veste grafica, quella che deve colpire l’occhio del selezionatore. Il programma di scrittura Word offre già modelli originali e tanti template innovativi, adatti al tuo settore e al tuo stile, li puoi copiare da Pinterest (cerca cv creativo e cv template).
Se vuoi andare oltre, puoi affidarti ai social per stupire e catturare l’attenzione. Per esempio con un InstaCV, cioè un curriculum con le foto a mosaico su un apposito profilo Instagram da creare facilmente con app come InstaGrids (guarda qui degli esempi: en_beau_chez_moi, giorgia.fulgosi.job, esto_es_un_curriculum).
Per le più coraggiose c’è YouTube, efficace soprattutto se ti candidi per posizioni a contatto con il pubblico. In questo caso, cerca sul canale video i suggerimenti di Chiara Alzati – Public Speaking e ispirati ai video cv di Rosanna Lievore e Chiara Giberti e a quelli di iLink Media.
«Per quanto io sia sveglia e brillante evidentemente mi vendo male. I recruiter mi giudicano incapace di ricoprire un ruolo perché magari non ho 10, 12 anni di esperienza in quella posizione. Non importa che tu sia brava. Nessuno ti dà una chance».
Patrizia, 36 anni
Cura il follow up
L’approccio “aspetta e vedrai” può non essere la soluzione giusta dopo un colloquio. Conviene invece fare quello che i selezionatori definiscono follow up, cioè inviare una mail di ringraziamento per tenere i contatti. I dati confermano: il 63% dei reclutatori è più propenso ad assumere qualcuno che lo fa anche se chiede più soldi, rispetto a chi ne chiede meno ma non si fa più sentire (dati iCims).
«È un’azione di rinforzo, ricorda all’azienda che sei disponibile ad altri incontri» spiega Tripaldi. «Va inviata un paio di giorni dopo il termine che il selezionatore ti aveva indicato per una eventuale risposta. Sii breve, ma evidenzia qualcosa dell’intervista che dimostra quanto sei stata attenta e perché sei entusiasta di lavorare per la società. Se alla fine ricevi un rifiuto, non fare mai polemica e non tagliare i ponti. Il selezionatore potrebbe parlare di te ad altri colleghi o proporti in futuro una posizione che ritiene più adatta».