Entro dieci anni in tutto il mondo ci saranno 90 milioni di nuovi posti nel campo dell’ospitalità. E, al momento, in Italia più di un lavoratore su dieci è impegnato nel settore (dati World travel and tourism Council).
«Questo è il comparto che cresce più velocemente. Il motivo? Si viaggia sempre di più: nel 2016 si è spostato un miliardo e duecento milioni di persone che ha avuto bisogno di hotel, ristoranti e altri servizi» spiega Fabien Fresnel, direttore generale di Sommet Education, il network che comprende due istituti di alta formazione in hospitality management, il Glion Institute of Higher Education e Les Roches Global Hospitality Education con sedi in Svizzera, Inghilterra, Cina, Spagna, Giordania e Stati Uniti.
«Oggi» continua l’esperto «occorre personale preparato e, accanto a figure tradizionali come camerieri e addetti alla reception, ne nascono altre legate alla tecnologia e al marketing».
Il 53% delle professioni più ricercate del momento è nel settore dell’ospitalità e della ristorazione. Lo dicono i dati raccolti dalla start up di recruiting Face4Job.
Quali sono le professioni più richieste del settore?
1. Sommelier e Chef
«Esperti di vini, capo cuochi, pastry chef, addetti alla sala: con il successo delle trasmissioni tv legate al cibo gourmand, il food and beverage ha registrato un boom» spiega Francesco Mongiello, consulente e formatore di marketing turistico. «Oggi quando parliamo di questo settore non intendiamo più solo cuochi e camerieri, ma anche pr ed esperti di comunicazione che organizzano eventi enogastronomici».
La formazione
Gli istituti alberghieri presenti in tante città italiane sono un punto di riferimento. Per chi è fresco di diploma e laurea c’è la Uet, Scuola universitaria europea per il turismo con sede a Milano, Roma, Palermo. Utili anche i corsi della Business school del Sole24Ore o dell’Alma, centro di formazione della Cucina Italiana a Parma.
Come si comincia
Molte scuole offrono la possibilità di fare stage in ristoranti e alberghi oppure si può tentare di aprire un’attività propria. I guadagni? Un cameriere prende dai 1.200 ai 1.500 euro al mese, un sommelier sui 1.000, un primo chef anche 5.000.
Dove proporsi
«Non solo in hotel, ristoranti, villaggi, bar ma anche in catene come Eataly o piattaforme digitali come The fork» suggerisce Mongiello. «E chi vuole viaggiare ha una chance in più: il made in Italy è garanzia di qualità e gli italiani sono molto richiesti».
2. Manager alberghiero
È uno dei profili più nuovi. Si occupa di gestire la presenza dell’azienda in Rete, sui social network e sui canali di vendita, risponde alle recensioni e gestisce le campagne di promozione online. «Ormai tutte le attività turistiche investono sulla reputazione online del marchio. La tecnologia ha rivoluzionato il settore dell’ospitalità, tanto che oggi Airbnb, il portale di affitti tra privati basato sulle recensioni, ha un giro d’affari più grande di tante catene di alberghi internazionali» sottolinea Sonia Tatar, Ceo mondiale della scuola di alta formazione Les Roches.
La formazione
Se hai un diploma puoi seguire workshop e seminari, se possiedi una laurea puoi frequentare un master per formarti. Trovi tutte le informazioni sul sito dell’Academy del web marketing turistico (webmarketingturistico.guru). Con il tempo puoi diventare anche Revenue manager, il professionista che fissa le tariffe di un’azienda turistica in base alle tendenze del marketing.
Come si comincia
La maggior parte dei corsi prevede un periodo di stage per fare pratica. Se sei una esperta di web, però, puoi provare a candidarti direttamente online.
Dove proporsi
Di solito le aziende si affidano alle web agency che curano più clienti per trovare la persona giusta. Il contratto che viene stipulato è da consulente e lo stipendio medio si aggira tra i 1.500 e i 1.800 euro al mese.
3. Cameriere ai piani
L’igiene è il primo elemento di valutazione di un albergo: il 63% dei clienti torna se la trova soddisfacente. Ecco perché la cameriera ai piani è una figura strategica. «La paga base parte dai 1.000-1.200 euro al mese, ma si può far carriera e diventare Executive housekeeper, manager responsabile dell’intero reparto addetto alla cura e pulizia delle camere e degli ambienti comuni. È un ruolo di prestigio che può garantire uno stipendio di 5.000 euro al mese» spiega Francesco Mongiello, responsabile del portale formazioneturismo.com.
La formazione
«Non c’è molta offerta di formazione per accedere al livello base della professione, il mio consiglio è affiancare una figura più esperta in un albergo o bed and breakfast e imparare le competenze base» suggerisce Mongiello. «Se però si punta a diventare executive housekeeper, un buon corso è indispensabile». Sono validi quelli proposti dalla scuola Ihma, International Hospitality Management Academy di Roma, che offre anche master in food and beverages e front office management (ihma.it).
Come si comincia
Negli alberghi di medie dimensioni la cameriera ai piani è generalmente assunta dalle cooperative esterne, enti che spesso offrono anche formazione gratuita e la garanzia di lavorare con un contratto in regola.
Dove proporsi
Le strutture ricettive di vario tipo e livello, come bed and breakfast e hotel a 5 stelle, cercano questa figura.
3 step per trovare un contratto
Ti consiglia come muoverti Matthieu Mioche, responsabile del settore carriere della scuola di hospitality management Les Roches (it. lesroches.edu). Il 90% dei suoi studenti trova lavoro subito dopo la laurea.
Specializzati
Per emergere, è necessario ritagliarsi una nicchia. Vuoi lavorare in un hotel a 5 stelle? Fai un corso sull’hospitality del lusso pensato per resort e strutture di alto livello.
Usa LinkedIn
Nell’hospitality molti datori di lavoro usano il social per trovare dipendenti. Studia le tecniche per farti notare nel mare di offerte.
Prepara un video CV
Ai titolari di alberghi e ristoranti piace perché è immediato e perché vedono come si presenta il candidato che dovrà poi lavorare a contatto con il pubblico.