Slittano i termini per la presentazione del modello 730. A deciderlo è stato il Governo, nell’ambito delle misure per sostenere l’economia e soprattutto ridurre i disagi creati dall’emergenza coronavirus. L’Agenzia delle Entrate ha dunque comunicato che ci sarà tempo fino al 30 settembre per presentare il 730.
Proroga del 730
La misura interessa circa 20,5 milioni di contribuenti, 8,1 dei quali sono pensionati, mentre 12,4 sono lavoratori dipendenti. Per tutti il termine per presentare il modello 730 slitta al 30 settembre (dal 23 luglio, previsto fino allo scorso anno). La proroga, che era stata preannunciata dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, riguarda tutto il Paese e non solo le “zone rosse” dove sono stati individuati i focolai di COVID-19. La novità era già contenuta nella “riforma fiscale”: avrebbe dovuto entrare in vigore nel 2021, ma di fatto è stata anticipata per dare più tempo, di fronte al blocco di molte attività a causa del coronavirus.
Certificazione unica
Novità anche per la certificazione unica, valida per la dichiarazione dei redditi da lavoro dipendente, autonomo, redditi diversi (locazioni brevi, ecc.). In questo caso i termini per la presentazione slittano dal 9 al 31 marzo, dando più tempo per la predisposizione a 4,3 milioni di sostituti d’imposta (datori di lavoro o enti pensionistici che la compilano) perché «Ci sono casi in cui è complicato raccogliere e spedire le informazioni perché i settori sono fermi», come spiegato dal Ministro Gualtieri.
Detrazione delle spese
Il Governo ha deciso anche un rinvio (dal 28 febbraio al 31 marzo) della data ultima di presentazione di detrazioni o deduzioni. Si tratta di spese sanitarie, per mutui, istruzione (gite scolastiche, mense, ecc.) rette di asili nido o università, spese sportive, ecobonus, previdenza complementare, ristrutturazioni, assicurazioni, interessi passivi.
730 precompilato
Come effetto delle diverse proroghe, un altro rinvio è stato deciso per chi utilizza il 730 precompilato, ossia la dichiarazione dei redditi a cura dell’Agenzia delle entrate sulla base delle spese comunicate dal contribuente direttamente all’ente. In questo caso invece del 15 aprile, il modello sarà disponibile dal 5 maggio (in sola lettura), con accesso tramite il codice Pin già previsto. Per chi non lo avesse ancora, è sufficiente richiederlo online sul sito dell’Agenzia delle Entrate o presso gli uffici. Si può accedere al servizio anche tramite Spid, il sistema Pubblico d’Identità digitale, oppure attraverso le credenziali Inps o la Carta nazionale dei servizi.
Rimborsi e conguagli
Un altro effetto dello slittamento riguarda la data di rimborsi e conguagli in busta paga per eventuali somme a credito. Pur rimanendo al «primo mese utile», slittando tutti i termini ultimi, può subire slittamenti anche l’accredito. Il rimborso, insomma, arriverà il mese successivo alla liquidazione del modello 730, quindi se lo si presenterà a settembre, avverrà a ottobre. Se invece si riuscirà prima, ad esempio a giugno, si potrà ricevere il conguaglio già a luglio.