Fino all’8 giugno Donna Moderna ti offre un servizio di consulenza telefonica per la dichiarazione dei redditi. Un esperto del Caf Cisl Lombardia risponde allo 0289355652 il martedì e il giovedì dalle 16 alle 17; il 28 maggio potrai porre le tue domande anche durante la nostra diretta Facebook.
Ed ecco dunque le principali novità per la compilazione del 730 del 2018. Vediamole con l’aiuto di Mariangela Conti del Caf Cisl Lombardia.
Gli affitti brevi
«Se hai una casa che dai in locazione per periodi brevi puoi scegliere l’imposta unica del 21% (la cosiddetta cedolare secca), indicandolo nella dichiarazione dei redditi» spiega Conti.
Con la nuova normativa introdotta dalla legge 96/2017 la tassazione si applica anche ai contratti inferiori a 30 giorni, stipulati a partire dal 1° giugno 2017. La legge prevede che sia l’intermediario (agenzia immobiliare o sito web come Airbnb), a prelevare il 21% al momento del pagamento del canone e a versarla all’Erario. L’intermediario deve poi rilasciare la Certificazione Unica (CU) al proprietario.
Se invece della cedolare secca scegli il regime di tassazione ordinaria, il 21% già versato è considerato un acconto sulle imposte dovute.
Fin qui in teoria. Purtroppo, però, quest’anno molte piattaforme e agenzie non hanno versato all’Erario e non hanno rilasciato la CU. E quindi? «Si può comunque scegliere la cedolare secca indicandolo sulla dichiarazione e pagarla insieme alle altre tasse» rassicura l’esperta.
Gli alimenti speciali
Da quest’anno alle spese sanitarie che usufruiscono della detrazione del 19%, si aggiungono quelle per gli alimenti a fini medici speciali, come le soluzioni a base di glucosio per diabetici (ma sono esclusi i prodotti per celiaci e lattanti). Serve la fattura o lo scontrino parlante: se hai quello normale, puoi integrarlo con i tuoi dati e l’indicazione del prodotto e chiedere al venditore la dichiarazione che l’alimento rientra tra quelli speciali previsti nella sezione A1 del Registro nazionale.
I premi di produttività
La tassazione al 10% sui premi è stata estesa ai dipendenti del privato con redditi fino a 80.000 euro. Il tetto della tassazione agevolata è stato portato a 3.000 euro, 4.000 per le aziende che coinvolgono i dipendenti nell’organizzazione del lavoro.