Dopo la sentenza della Cassazione che ha ribaltato i criteri per il calcolo dell’assegno di divorzio del coniuge (non più il tenore di vita tenuto durante il matrimonio, ma l’autosufficienza economica) il tema delle tutele in caso di separazione è diventato di grande attualità. In Italia, al contrario degli Usa, il contratto prematrimoniale al momento è solo una proposta di legge. Ci sono, però, alcuni strumenti che si possono usare per garantirsi l’equa divisione dei beni acquistati insieme e le risorse sufficienti per mantenersi. Ecco i consigli delle nostre esperte.

Paghiamo il mutuo insieme, ma la casa è intestata a lui

Se uno dei due coniugi possiede già un immobile (anche condivisa con i fratelli o i genitori) e non può quindi richiedere i benefici per l’acquisto della prima casa (Iva al 4% e agevolazioni sul mutuo), la proprietà viene in genere attribuita alla persona che può utilizzare questi sconti. «I coniugi, però, possono firmare una scrittura privata in cui dichiarano che il contratto di acquisto, nella parte che riguarda l’intestazione dell’immobile, non risponde alle loro intenzioni e che la casa si intende intestata a entrambi» spiega il notaio Valentina Rubertelli, consigliere nazionale del Notariato. È preferibile che il documento sia redatto con la consulenza del notaio insieme al rogito e che contenga anche la firma del venditore. «L’interessato dovrà custodirlo e, nell’eventualità di divorzio, potrà esibirlo come prova per far valere i propri diritti» aggiunge l’esperta.

La casa sarà cointestata, però la maggior parte dei soldi li metterò io

Non è detto che la proprietà dell’immobile debba essere divisa in parti uguali. «Le quote possono essere ripartite in base all’impegno economico di ciascuno, purché marito e moglie siano in regime di separazione dei beni» spiega il notaio. Le percentuali di proprietà di ognuno andranno indicate nell’atto di compravendita redatto davanti al notaio; si possono comunque modificare anche dopo l’acquisto. «È un’operazione più costosa, perché va stipulato un atto di vendita o di donazione, trascritto e registrato. E se si tratta della prima casa, dovranno essere trascorsi almeno cinque anni dall’acquisto». Attenta però: il mutuo andrà comunque cointestato in parti uguali (50% e 50%). E se uno dei due è insolvente, cioè non paga la sua quota, l’altro dovrà rispondere alla banca per l’intero importo del prestito.

Guadagno meno di lui e temo di rimanere senza risorse sufficienti

«Per il coniuge con uno stipendio inferiore il miglior strumento di tutela resta il regime della comunione legale dei beni: in questo modo non solo tutte le proprietà acquistate durante il matrimonio, ma anche i guagagni e gli investimenti diventano possesso di entrambi» spiega l’avvocato matrimonialista Katia Lanosa. Se la coppia ha scelto la separazione dei beni, una buona forma di “assicurazione” è la costituzione di un fondo patrimoniale, in cui vengono vincolati alcuni immobili o denaro da utilizzare per le sole esigenze familiari. Il fondo si crea con un atto notarile che va registrato e costa circa 1.000 euro. «In caso di divorzio, se non ci sono figli minori, si chiude e i beni vengono divisi tra i coniugi».

DIRITTO DI ABITAZIONE
Andate a vivere insieme nella casa di lui che ha dei figli dal precedente matrimonio. Come puoi tutelarti? Stipula dal notaio un atto per farti trasferire il diritto di abitazione: l’immobile resta intestato al proprietario, ma il tu hai la garanzia di potervi abitare a vita.