Non c’è solo il Superbonus al 110%. Accanto alla maxidetrazione resiste ormai da anni il “classico” Ecobonus, lo sconto fiscale che va dal 50 all’85% su circa una decina di interventi per migliorare l’efficienza energetica di casa propria o dell’intero condominio, dagli infissi alle tende solari, dal condizionatore ai pannelli solari, passando per la caldaia e l’impianto di riscaldamento.
Anche per negozi e studi professionali
Certo, se accostata al Superbonus, che permette a conti fatti di intervenire senza mettere mano al portafoglio o quasi, l’agevolazione per la riqualificazione energetica è assai meno conveniente, ma si muove dentro maglie molto meno rigide. Per esempio, per ottenerlo non è necessario migliorare la classe energetica dell’edifico di due livelli, come avviene per il “110”. «È sufficiente che un tecnico abilitato certifichi che l’intervento apportato comporti un miglioramento dell’efficienza energetica», conferma Giorgia Salardi, commercialista che su Instagram ha ideato la rubrica #fiscocicapisco, dove spiega quello che c’è da sapere su tasse e dintorni. «La misura è stata prorogata per ora fino al 2024. E va detto che questo è uno dei pochi bonus applicabili anche a uffici e aziende, può quindi usufruirne anche chi ha un negozio, uno studio professionale o una società».
Dieci rate annuali o sconto in fattura
Come funziona il beneficio? Il credito fiscale viene restituito dallo Stato in dieci rate annuali. In sostanza, se si spendono 5.000 euro, si ha diritto per i successivi dieci anni di uno “sconto” sulle imposte di 250 euro. «Anche per l’ecobonus è prevista però la possibilità di cedere il credito a un altro soggetto – per esempio una banca – in cambio di denaro liquido, o di usufruire dello sconto in fattura, se il rivenditore o l’impresa che esegue i lavori praticano questa possibilità», aggiunge l’esperta.
Detrazione al 50% per infissi, tende e zanzariere (ma solo in alcuni casi)
La lista degli interventi compresi nell’Ecobonus è lunga. Chi per esempio deve sostituire finestre, scuri, persiane, ma anche condizionatori, tende da sole, veneziane e persino zanzariere, può richiedere la detrazione del 50%, a patto naturalmente che questi possiedano determinate caratteristiche, legate all’efficienza energetica. Le zanzariere, per esempio, devono essere fissate in modo stabile agli infissi ed avere i requisiti analoghi a quelli delle schermature solari.
Caldaie efficienti, pompe di calore e domotica al 65%
Il beneficio fiscale può salire però al 65% nel caso di interventi più complessi. La detrazione maggiorata è prevista infatti per pannelli e collettori solari per la produzione di acqua calda, pompe di calore, caldaie a condensazione, ma solo se dotate di termostati di ultima generazione. Quello che in pochi sanno, inoltre, è che l’Ecobonus al 65% è previsto anche sull’installazione di sistemi “building automation”. Parliamo in pratica di sistemi di domotica che consentono di controllare da remoto gli impianti di riscaldamento, di climatizzazione, o la produzione di acqua calda, attraverso computer, tablet o smartphone.
Fino all’85% per i condomini
Non è tutto, perché l’agevolazione fiscale si estende anche ad alcuni lavori condominiali, e in questi casi il beneficio è maggiorato, con una detrazione che va dal 70% all’85% a seconda dei lavori. Tra gli interventi inclusi la sostituzione degli infissi, dei tetti, dei pavimenti, il cappotto termico e i pannelli solari, la sostituzione di caldaie condominali e impianti di riscaldamento o di climatizzazione.
I documenti necessari
Come dicevamo, questo bonus non richiede operazioni complesse. L’unico passaggio è una comunicazione da inviare all’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. «Un tecnico deve certificare che il prodotto acquistato o l’intervento eseguito abbia i requisiti per ottenere un risparmio di energia, e con questi dati il contribuente deve compilare una comunicazione da inviare all’Enea per via telematica, entro 90 giorni », spiega Giorgia Salardi, che aggiunge: «Spesso l’ operazione viene eseguita direttamente dal rivenditore. Altre volte viene incaricato un termotecnico, che però viene generalmente pagato dal beneficiario della detrazione».
Se approfitti dello sconto in fattura
Le cose si fanno un po’ più complesse se si usufruisce della cessione del credito o dello sconto in fattura. «In questo caso occorre un’asseverazione di congruità dei prezzi sottoscritta da un termotecnico abilitato, e a seguire il cosiddetto “visto di conformità” firmato da un commercialista o un Caf, che dovrà controllare che tutti i documenti siano in regola. Infine, nel momento il credito viene ceduto, il contribuente dovrà fare una comunicazione telematica all’Agenzia delle entrate, tramite un intermediario abilitato», spiega l’esperta. La buona notizia è che l’obbligo cade per tutte le operazioni sotto i 10.000 euro, e per gli interventi di edilizia libera, cioè quelli che non richiedono una comunicazione al Comune di riferimento. Chi si limita alla sostituzione degli infissi è insomma esentato. In caso contrario, occhio però alla documentazione, avverte la Salardi: «Diverse imprese si offrono di eseguire i passaggi burocratici per il cliente, ed è un bene. Vale però sempre la pena controllare che tutto sia stato fatto secondo le norme. In caso di irregolarità, chi ne paga le conseguenze è infatti il beneficiario della detrazione».