I sogni nel cassetto diventano progetti se incrociano passione e determinazione, ma si trasformano in imprese solo se incontrano i finanziamenti giusti. Come dimostra la storia di Fabiola Ruggiero, 47 anni, che gestisce a Jesi (Ancona) lo spazio “Cose di tè”, diventato un punto di riferimento in tutta Italia per gli amanti e i professionisti dell’antico infuso. ll sogno di Fabiola si è trasformato in realtà grazie all’Unione Europea, che mette a disposizione fondi per le banche a garanzia delle nuove imprese che così possono contare su prestiti agevolati.
Così il suo business plan è stato efficiente
«10 anni fa, quando lavoravo nel marketing di una grande azienda, occuparmi per lavoro di questa mia grande passione per il tè era un sogno nel cassetto» racconta Fabiola. «Poi venni a sapere del Prestito d’onore, il finanziamento europeo che dava fiducia a chi voleva fare impresa partendo da zero. Proprio come me. Così ho messo nero su bianco l’idea: un negozio con spazi per degustazioni, corsi ed eventi. Dalla mia parte avevo, oltre alla passione, una grande esperienza maturata con studi e viaggi. E poi un negozio di tè con un approccio divulgativo era una cosa nuova a quei tempi. Questo mix ha reso efficace e vincente il business plan che presentai all’agenzia delegata per i finanziamenti. Lì trovai i consulenti che mi aiutarono gratuitamente ad affrontare tutta la parte economica. Dopo 2 mesi la domanda fu accettata e la mia vita cambiò: mi piaceva l’impiego nel marketing ma mi entusiasmava di più l’idea di poter coniugare lavoro e passione. Nel frattempo era arrivato anche un bambino e le priorità erano cambiate: al prestigio del lavoro precedente ora preferivo un’attività in proprio da poter gestire conciliandola al meglio con la nuova vita di mamma».
Così la sua attività ha avuto successo
Ottenere il Prestito d’onore, 20.000 euro a tasso zero, è stato determinante per Fabiola: «Senza questa cifra non avrei mai dato vita alla mia impresa perché avrei dovuto attingere alle risorse della famiglia e non me la sentivo» racconta. «Il programma Ue prevedeva anche la formazione imprenditoriale e la consulenza per un anno. Proprio quello di cui io, che lavorando come dipendente non sapevo nulla di imprese, avevo bisogno. Con quei soldi ho allestito il mio negozio, avviato il primo sito web e acquistato le forniture di merci. Già il secondo anno ho potuto restituire il mio prestito e man mano reinvestire i guadagni nello sviluppo dell’attività. Dalla zona periferica mi sono trasferita in centro, ho avviato una vera e propria scuola di tè per professionisti del settore, 2 punti vendita in franchising, la rivendita ad altri negozi e un progetto di e-learning che sarà presto online. Si chiama myteaschool.com».