È food truck mania: complice la riscoperta del cibo di strada, sono sempre di più gli imprenditori che decidono di portare on the road la loro proposta culinaria (oltre 2.200 secondo Coldiretti, +13% nel 2016). «È un business che in Italia ha mosso i primi passi nel 2009, ma il boom si è registrato nel 2013» sostiene Stefano Marras, autore di Food truck all’italiana (Edt) e fondatore dell’associazione Street food square. «Il mercato comunque non è saturo: la domanda dei consumatori cresce e c’è ancora spazio per differenziarsi». Con i nostri consigli e prendendo spunto dalle storie di 5 imprenditori di successo che trovi alla pagina seguente.
1 COSA Panini, hamburger e fritti sono ovunque. Ti conviene puntare su una specialità, locale o etnica, reinterpretata. Ora funziona la cucina regionale, dalla puccia salentina al cannolo, perché la clientela cerca sapori nuovi.
2 DOVE Trova alternative ai festival del cibo di strada in programma nelle grandi città, dove la concorrenza è alta e per un food truck la partecipazione può costare fino 2.500 euro per un weekend. «Meglio puntare sulla provincia, dove si svolgono eventi ridotti, magari nei centri storici, ma facilmente raggiungibili dai clienti» consiglia Marras.
3 COME I mezzi elettrici non sono ancora molto diffusi ma in questo settore funzionano. Ti permettono, infatti, di entrare nelle zone pedonali, dove i food truck a benzina non possono andare senza permesso. L’unico contro? L’autonomia è ridotta, perché l’energia elettrica serve anche per far funzionare eventuali piastre e frigoriferi.
4 L’IDEA IN PIÙ Cerca di partecipare a eventi privati come matrimoni e compleanni: sono occasioni per allargare la clientela al di fuori dei festival. Stringere un accordo con uno stabilimento balneare o una enoteca può essere un’altra buona idea. «A Milano i food truck stanno funzionando anche come alternativa alla mensa: ci sono aziende che per pranzo danno la possibilità ai loro dipendenti di assaggiare il cibo di strada» aggiunge Giuseppe Castronovo, fondatore di Streeteat, il primo aggregatore europeo di food truck.
Ecco 4 storie di successo
JOHNNYPIZZAPORTAFOGLIO punta sulla tradizione
Dopo due anni a Londra, Giovanni Khan della Corte ha deciso di mixare tradizione e food truck. Lavora a Napoli e Milano e ha inaugurato una postazione in Provenza. In più, ha allestito una pizzeria in un container per il trasporto merci che stazionerà al Serravalle Designer Outlet (Al). «Punto sull’eccellenza napoletana: nella mia Ape con forno a legna e canna fumaria, sforno pizze a doppia lievitazione servite “a portafoglio”, ripiegate in 4 su un foglio di carta paglia» spiega.
L’investimento 150.000 euro per 6 Ape attrezzate, permessi e attività di marketing.
I guadagni Per un evento privato, il guadagno va dai 1.000 ai 2.000 euro. Un trancio di pizza costa 4 euro.
BIRRABUS ha le spine prêt à porter
Al posto del cibo c’è la birra. Questa è l’intuizione di Loris Marcheselli che con il suo scuolabus è l’unico in Italia a proporre bionde, rosse e ambrate artigianali grazie all’idea di trasformare il suo furgone in una cella frigo con impianto di spillatura. «Ho scelto un mezzo vintage che cattura l’attenzione, ma non è detto che sia sempre la scelta giusta» consiglia. «Se devi percorrere molti chilometri, meglio trovare un compromesso tra estetica e funzionalità. Pensi di promuovere il prodotto solo nella tua provincia? Un’Ape allestita in modo originale è sufficiente».
L’investimento 50.000 euro per il mezzo, la trasformazione, le riparazioni e i permessi.
I guadagni Il margine non è alto perché Loris acquista la birra da produttori artigianali. Nel corso di un festival porta a casa circa 700 euro. Le birre costano da 3 euro.
NINA LA ROULOTTE sfoggia un look retrò
«Noi cuciniamo piatti a base di ingredienti bio e del sud. Le nostre specialità? Melanzane in tempura, zuppe dai sapori fusion e baccalà» raccontano Alessandra Luppino e Susanna Andresano, le due titolari. «Puntiamo su festival alternativi, di musica o arte contemporanea, investiamo nella formazione e abbiamo un attestato da sommelier. Io consiglio di curare molto il look del food truck: il nostro è arredato con oggetti retrò, come la carta da parati londinese e il grammofono». Anche il logo è stato disegnato da un’artista pop-surrealista.
L’investimento 16.000 euro per l’acquisto della roulotte usata (600 euro) più il restauro, l’allestimento della cucina e le decorazioni. Tra le varie spese, non va dimenticato il parcheggio coperto per la roulotte e un magazzino (200 euro al mese).
I guadagni Per un matrimonio o un evento privato i menu costano da 10 a 50 euro a persona. Quindi se partecipano 80 persone si arriva a un guadagno di 4.000 euro.
PICATABARI offre prodotti di qualità
D’estate gelato, d’inverno polenta con fonduta. È la trovata di Picatabari, un’Ape che macina chilometri tra Treviso e Venezia ed è gestita da Nicolò Bortoletto e Alice Scotti Marcello. «Tempo fa ho rilevato il food truck dal precedente proprietario che ha aperto un’osteria» dice Nicolò. «Non ho fatto cambiamenti perché l’idea è collaudata. D’estate, giro per le piazze e i parchi, mentre d’inverno sarò presente alle fiere, vicino alle sedi di mostre ed eventi». Nicolò punta sulla qualità: propone pochi gusti in collaborazione con una gelateria locale, con addensanti naturali e senza grassi idrogenati.
L’investimento 40.000 euro per il passaggio di gestione, che comprende il mezzo allestito e la fase di avviamento.
I guadagni Per vendere gelati a un compleanno con 30 bambini chiede da 120 euro. D’inverno un aperitivo rende da 250 euro.
CINEMADIVINO prepara cucina gourmet
Ciak, si mangia: con un bicchiere di vino in mano, le scene di un bel film davanti agli occhi e un food truck che cucina specialità romagnole. Così nasce Cinemadivino, un furgone allestito come un vero ristorante che segue le tappe dell’omonima rassegna nelle cantine dell’Emilia Romagna. Per allargare il business il titolare Carlo Catani ha iniziato a collaborare con chef stellati. «Cuciniamo di tutto, dagli strozzapreti alla piadina, con un tocco gourmet» afferma. «E abbiamo un laboratorio dove iniziamo a preparare i piatti prima di andare on the road».
L’investimento 90.000 euro (45.000 per il furgone e la sua cucina professionale).
I guadagni Fino a 4.000 euro per un matrimonio con 90 persone.