L’inverno potrebbe pesare sui bilanci e non poco. Non solo sono previsti rincari sulle bollette, pari a circa il 30%, ma di sicuro si dovrà ridurre il ricorso all’accensione delle caldaie, sia centralizzate che autonome. Come previsto dal Governo, infatti, i termosifoni si potranno accendere per meno giorni, meno ore e anche a una temperatura inferiore di un grado.

Generatore elettrico: l’ultima novità

Ma la vera novità è il fatto che in molti stiano pensando di ricorrere a un generatore elettrico per ridurre i consumi elettrici. Questo anche perché il prof. Davide Tabarelli, presidente e fondatore di Nomisma Energia, ha accennato a questa possibilità. Ma quanto è davvero utilizzabile il generatore elettrico per i singoli utenti? Quali i vantaggi e i limiti?

Un generatore elettrico a casa: si può?

«I prezzi del gas stanno calando, ma noi avremo comunque un problema per questo inverno. Se la Russia taglia del tutto il gas e se questo inverno farà freddo, condizioni estremamente probabili, non ce la faremo in quei giorni e quindi dovremo razionare». È partendo da questo allarme che Davide Tarabelli aveva accennato nei giorni scorsi all’ipotesi di dotarsi di generatori di corrente elettrica, per ridurre i consumi e per limitare la necessità di gas. Poi, nelle scorse ore la precisazione: «Io comunque ho detto di comprare un generatore, ma mi riferivo alle imprese» ha chiarito il presidente di Nomisma. Lo stesso Tabarelli ha poi sottolineato che il generatore domestico potrebbe avere una sua utilità: «Io sinceramente da mesi sto pensando di acquistarlo, perché costa relativamente poco e una tanica di benzina non costa neanche 50 euro. Quindi, si mette lì da parte sperando di non utilizzarlo».
Ma come funziona, dove si metterebbe, quanto potrebbe essere compatibile con un ambiente domestico un generatore?

Vantaggi, usi e limiti del generatore domestico

«Credo che Tabarelli si riferisse in particolare alle aziende (in caso di razionamento) e non alle famiglie. Di fronte all’idea di dover ridurre le produzioni o persino fermarle, alcune imprese potrebbero percorrere questa strada. L’ipotesi di razionamento, stando alle rassicurazioni del ministro Cingolani, è per ora remota, per quanto non esclusa» commenta Marco Vignola, responsabile Energia dell’Unione nazionale consumatori, che spiega: «Il generatore domestico di fatto non esiste. Si tratta di quei dispositivi che di solito vediamo alle sagre di paese, per fornire energia alle bancarelle. Tra l’altro, usando benzina, hanno un evidente problema di gestione in un ambiente chiuso come quello di casa: hanno emissioni, al pari dei motori delle auto, con la differenza che non spostano una vettura, ma producono elettricità. Insomma, non è immaginabile tenerli in casa sia perché producono fumo e quindi ci si intossicherebbe, sia per il rumore molto forte che producono» chiarisce Vignola.

Dove usare il generatore elettrico

E dunque? «È ipotizzabile, eventualmente, utilizzarli per una casa in montagna in un luogo isolato, dove non c’è corrente elettrica o ci sono rischi di black out: si collocano, però, sul balcone o all’esterno e, non da ultimo, vanno collegati a un impianto elettrico, quindi non basta dire di volersene dotare. Vanno effettuati degli interventi. D’altro canto i generatori sono strumenti utilizzati soprattutto per edifici come le aziende o gli ospedali, in questo caso per le unità particolarmente sensibili, dove è indispensabile che non venga meno la corrente elettrica» chiarisce l’esperto dell’associazione dei consumatori.

Le alternative per ridurre i consumi in casa: come?

«Il consiglio migliore che possiamo dare alle famiglie e agli utenti in genere è di intervenire sulle proprie abitudini, per vivere al meglio questo inverno che potrebbe essere difficile da un punto di vista delle bollette» spiega ancora Vignola. La parola d’ordine, quindi, è risparmiare per raggiungere due obiettivi: «Ridurre le nostre bollette e allontanare il rischio di razionamento» aggiunge l’esperto. Alcuni di questi accorgimenti li abbiamo illustrati anche qui e riguardano la scelta di elettrodomestici di classi energetiche superiori, oltre a imparare a leggere le bollette per capire perché e quando si spende di più. Oppure ancora effettuando lavori di efficientamento alla propria abitazione, per evitare dispersioni di calore, per esempio.

Come risparmiare sullo scaldabagno

Oltre a ricorrere a lavaggi con lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico, occorre prestare attenzione a dispositivi spesso sottovalutati, come lo scaldabagno elettrico. «È l’elettrodomestico che divora più corrente. Il 20% della bolletta dipende, infatti, dall’acqua calda. Se avete ancora lo scaldacqua elettrico cercate, quindi, se possibile, soluzioni alternative. Altrimenti riducete la temperatura del termostato. Non è detto che si debba avere acqua bollente 24 ore su 24: 40-45°C durante l’estate e 55°C in inverno sono più che sufficienti. Fate rimuovere ogni tre anni le incrostazioni di calcare. Quando installate l’apparecchio collocatelo il più vicino possibile al punto di maggiore utilizzo, per evitare inutili dispersioni lungo le tubature e valutate l’opportunità di installare due bollitori piccoli invece di uno solo grande. Ad esempio, al posto di un apparecchio da 100 litri, è consigliabile installarne uno da 80 litri per il bagno e uno da 20 litri per la cucina» consiglia l’Unione consumatori.

Come risparmiare sul frigorifero

I comportamenti virtuosi, però, passano anche dall’uso del frigorifero e del microonde: “Riducete al minimo l’apertura della porta. Un classico è lasciare aperta la porta in attesa di decidersi: da evitare. E non introducete cibi caldi – consigliano gli esperti dell’Unione nazionale consumatori – Posizionatelo nel punto più freddo della cucina, lontano dai fornelli. Regolate il termostato in una posizione intermedia. Sbrinatelo almeno ogni 6 mesi”.

Come risparmiare col forno a microonde

Nel risparmio, un alleato potrebbe essere il microonde rispetto al forno tradizionale: «La palma del risparmio spetta al forno a microonde che cuoce più rapidamente» ricordano gli esperti, che poi suggeriscono altri due must: “Preferire le docce ai bagni in vasca e non superare i 19 gradi di riscaldamento in casa» cosa peraltro obbligatoria da quest’anno perché prevista nel decreto Cingolani.