Dopo la diffusione dei dati Istat sull’inflazione, gli economisti hanno tirato un sospiro di sollievo e persino la Borsa ha festeggiato. A gennaio i prezzi sono tornati a salire: +0,3% rispetto allo scorso anno. Sembra, insomma, sia stata imboccata la strada della risalita.
Perché è un bene se i prezzi salgono?
“L’inflazione, cioè prezzi che costantemente crescono, sono segno di una economia robusta. La gente guadagna e spende. Le imprese incassano e hanno denaro da investire in ricerca, nuovi prodotti e alla lunga possono anche assumere. In più, salgono i salari grazie ai meccanismi che li legano appunto a questo parametro” spiega Francesco Daveri, ordinario di Politica economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Cosa significa se i prezzi scendono troppo?
“Quando i prezzi scendono, invece, è segno che le famiglie spendono poco, per vari motivi. Un po’ perché hanno davvero poca liquidità, un po’ perché continuano a rimandare gli acquisti più importanti, sperando che il costo delle merci scenda sempre di più” prosegue l’esperto. “Se questa situazione di stallo si protrae troppo a lungo si blocca tutta l’economia e il Paese non cresce. Ecco perché i Governi e soprattutto la Bce fanno di tutto per far tornare l’inflazione a un livello considerato salutare, intorno al 2%. Uno degli strumenti principali che la Bce mette in campo è regolare i tassi di interesse. In questa fase vengono tenuti bassi, così prendere denaro in prestito in banca costa poco e si risollevano un po’ i consumi”. Una strategia che, pian piano, sta funzionando. Ad esempio, le erogazioni di mutui per la casa sono ripartite e nel 2015 sono state il doppio che nel 2014.
I vantaggi della deflazione
Attenzione, questo non significa che i prezzi in calo siano sempre cattivi, ci mancherebbe. Almeno da sei mesi godiamo di bollette e benzina meno care rispetto all’anno scorso perché è sceso il prezzo del petrolio che importiamo. E questo dipende da fattori esterni e dalle decisioni dei grandi produttori, quindi è solo un bene per le tasche dei consumatori. La spirale negativa da evitare, invece, avviene quando il calo è generalizzato e riguarda tutte le categorie di merci.
I vantaggi dell’inflazione
Infine, con un po’ di inflazione ci guadagna anche lo Stato. Se l’economia tira, cresce anche il Pil (Prodotto interno lordo) e questo è fondamentale per un Paese come l’Italia, perché abbiamo ancora un enorme debito pubblico e uno dei parametri da rispettare, che ci impone l’Europa, riguarda il rapporto tra debito e Pil. “Se il Pil 2016 salisse dell’1,4%, noi per la prima volta abbasseremo il rapporto debito/Pil”, ha detto il premier Matteo Renzi in occasione dei due anni del suo governo.