Sei a una svolta della tua carriera ma in preda a tanti dubbi? Oppure hai avviato un business che però, a causa della crisi innescata dal Covid, arranca? Oggi una task force di esperte può offrire consigli a te e (ri)dare slancio alla tua impresa. Con massima professionalità e a costo zero. Sono le donne della community GirlsRestart, Ragazze per la ripartenza: in queste pagine te ne presentiamo 5, ma sono già 500 in tutta Italia, dalla top manager alla neoassunta, dalla coach all’imprenditrice.
Ogni donna mette a disposizione tempo e competenze
La bacchetta magica che ha catturato e convogliato verso un obiettivo comune tanto entusiasmo e pragmatismo femminili è una chat partita in pieno lockdown primaverile. «Ero al telefono con alcune amiche e ci siamo dette: le ragazze che hanno un loro business avranno difficoltà in questo periodo, facciamo qualcosa per loro» racconta Barbara Cominelli, fresca di nomina ad amministratrice delegata del ramo italiano di una prestigiosa multinazionale, da anni ai vertici di aziende e per 2 volte tra le “Top 50 most inspirational women in technology in Europe”. «Ognuna di noi ha aggregato altre amiche e colleghe e in un paio d’ore abbiamo raggiunto il limite della chat: 256 persone. È nata così, con grande spontaneità, l’idea di donne che ispirano e sostengono altre donne in modo solidale, digitale, intergenerazionale e senza loghi aziendali».
Alessandra Cometa, che di mestiere fa l’online channel manager, ricorda bene il primo messaggio che ha ricevuto: «Mi è arrivato il 30 aprile, il giorno del mio compleanno: in un giorno speciale una irresistibile call to action». Alla chiamata hanno risposto in tante: piazze per incontrarsi e fare rete sono diventate il loro sito Girlsrestart.com e gli account social, frizzanti per i contenuti oltre che per i colori vitaminici del logo. Questa armata di professioniste non ha bisogno di un generale che dall’alto le diriga.
«È una community a leadership diffusa, si formano vari gruppi di lavoro e chi partecipa lo fa in base al suo tempo e alle sue competenze» spiega Barbara Cominelli. «Certo, ogni team ha poi persone che ne costituiscono lo zoccolo duro». Come Valeria Casani: tra il lavoro (come head of marketing di una divisione aziendale) che l’assorbe molto e una figlia di 2 anni, si ritaglia spiragli – spesso notturni – per impegnarsi sul “Consiglio Sospeso”. «L’idea» racconta «parte dalla consapevolezza che ognuna di noi ha ricevuto un consiglio che ha segnato una svolta nella sua vita e dalla voglia di restituire quel consiglio. Le richieste di confronto vengono raccolte sul sito e assegnate alle professioniste competenti sulla materia di riferimento, dal cambio di azienda alla conciliazione di maternità e lavoro. È una forma di mentorship nuova perché è tutta digitale e anche molto flessibile. Persino i ruoli non sono fissi: chi si propone come mentor oggi magari domani ha piacere di chiedere un confronto e supporto e diventare così mentee».
“Consiglio Sospeso” è un luogo di scambio dove l’età non è mai barriera, ma sempre forza. «Mentori sono sia le senior sia le ragazze giovani: le prime possono portare più esperienza, le seconde più energia» aggiunge Alessandra Cometa. «Certo è che il “give back”, la voglia di restituire, è un concetto cardine della nostra community».
Una rete “virale” di persone generose
Il Dna di GirlsRestart si manifesta ora più che mai con il “Sogno fuori dal cassetto”, come racconta Martina Bianchi, global senior Crm manager, una delle sue responsabili di questo nuovo progetto: «Chi ha un business può candidarsi sul nostro sito spiegando quale sogno vorrebbero tirare fuori dal cassetto. Noi chiamiamo alle armi le nostre “restarters” a seconda delle competenze richieste e formiamo una squadra di consulenti: dall’esperta di marketing alla legale, alla social media manager. Una delle aziende che stiamo seguendo è Make You Greener, lanciata da 2 ragazze a Bergamo poco prima del lockdown: la loro idea è di invitare a usare prodotti belli, ma ecosostenibili, rendendo accattivante l’essere green. Hanno puntato su eventi e festival, per esempio dando bicchieri eleganti e rispettosi dell’ambiente che sostituissero quelli di plastica. I festival però sono stati interrotti. Ci hanno quindi chiesto una mano per capire in che direzione andare, trovare partner che sposino il progetto e far evolvere il loro ecommerce. Un altro business a cui lavoriamo è Le ciliegine: a crearlo è stata una ragazza di Roma che pochi mesi fa ha scelto di trasformare la sua passione in un lavoro per stare vicino alla famiglia. Lei realizza gioielli con materiali naturali e di recupero, ma per vendere non le basta il passaparola. La stiamo aiutando su più fronti: scegliere cosa mettere nel catalogo delle collezioni, avere un prezzario adeguato, reimpostare la sua pagina Instagram costruendo un palinsesto con appuntamenti regolari».
Tutto questo lavoro è fatto gratis, ma produce tanto valore. «GirlsRestart è una rete virale di persone generose: donne che si ritrovano in una piattaforma solidale basata sulla competenza» dice Paola Boromei, executive vice president HR and organization, neoeletta da Federmanager miglior giovane manager d’Italia. «L’aspetto più innovativo sta nel fatto di essere una rete aperta, a cui chiunque può accedere, senza vincoli particolari, dove la trasmissione di competenze e di esperienze è alla base di nuove alleanze. Un’alleanza di donne, che guardano al futuro».
Salire a bordo con le altre 500 girls per dare o ricevere sostegno è facile: basta andare sul sito (www.girslrestart.com) e sui loro account su LinkedIn e Instagram.