Pavimentazioni, rifacimento degli intonaci, sostituzione di grondaie e pluviali. Fontane e fioriere. Barbecue e gazebo mobili, ringhiere, parapetti. Aree giochi per i figli, panchine, ricoveri per gli animali domestici. Scivoli e rampe per facilitare l’accesso di persone con problemi motori. Basta burocrazia, stop a carte e cartacce. In nome della semplificazione amministrativa – e dell’uniformità di regole e prassi in tutto il territorio nazionale – il  ministro per le Infrastrutture e i trasporti ha messo a punto il Glossario delle principali opere edilizie realizzabili senza dover chiedere nulla osta e autorizzazioni o presentare disegni e progetti. In casa propria e in giardini e cortili, in una struttura ricettiva o nella sede di un’attività si potranno effettuare liberamente ammodernamenti, ristrutturazioni, riparazioni, svecchiamenti, installazione di arredi e optional.

Edilizia libera: decine di interventi, 12 categorie

L’elenco degli interventi di edilizia libera è contenuto in un decreto ad hoc pubblicato giorni fa sulla Gazzella ufficiale (in www.mit.gov.it, digitando “glossario” nel motore di ricerca). La tabella inserita nel  provvedimento – “non esaustiva”, viene precisato – indica 58 tipi di opere realizzabili senza alcun permesso, divise in 12 categorie  “Si è messo  così fine alle molteplici interpretazioni della legge esistente. Vengono superate le restrizioni che qualche comune aveva messo. Non si dovranno più spendere soldi per pagare tecnici e professionisti e si risparmierà tempo, oltre che denaro”.

Ecco qualche esempio concreto

Alla voce “manutenzione ordinaria”, nel Glossario, si trovano ad esempio i lavori di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, quindi pavimentazioni, intonaci, rivestimenti, serramenti e infissi, inferriate. Sono considerate opere libere anche quelle necessarie a mantenere in efficienza gli impianti tecnologici, così come la creazione di soppalchi e controsoffitti. Per quanto riguarda la “eliminazione delle barriere architettoniche”, altra categoria inclusa, non servono permessi per l’installazione e la manutenzione di ascensori interni e montacarichi che non incidano sulla struttura portante, né per rampe, apparecchi sanitari, impianti igienici e idro-sanitari. Per “aree ludiche ed elementi di arredo delle aree di pertinenza” – così le chiama burocraticamente il decreto – sono in regime di edilizia libera le opere senza fini di lucro, relative a barbecue in muratura, fontane, muretti, fioriere, panche, gazebo di limitate dimensioni e non stabilmente infissi al suolo, giochi per bambini, pergolati di limitate dimensioni e non ancorati al terreno in modo permanente, cucce e altre  ricoveri per animali domestici, ripostigli per attrezzi e manufatti accessori di limitate dimensioni e non stabilmente infissi al suolo, stalli per biciclette, tende, coperture leggere d’arredo.

Eccezioni e nuovi decreti in arrivo

Il Glossario dà indicazioni anche per le “opere contingenti temporanee” di maggiori dimensioni, quali gazebo o stand: per l’installazione bisogna comunicare l’avvio dei lavori, mentre manutenzioni e rimozioni sono in edilizia libera. A breve, per completare la regolamentazione della materia, saranno emessi altri decreti:  indicheranno le edilizie che richiedono invece atti burocratici, dichiarazioni  formali o autorizzazioni (Cila, Scia, permesso di costruire e Scia in alternativa al permesso di costruire).

Le tutele e i vincoli vanno sempre rispettati

“Il regime giuridico – ripetono dal ministero delle Infrastrutture –  sarà omogeneo su tutto il territorio nazionale”. Edilizia libera, però non significa possibilità di fare tutto quello che si vuole, dove si vuole e come si vuole. Il perimetro delle norme da rispettare non viene allargato. Restano i tutti i paletti. “Gli interventi andranno sempre eseguiti nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e delle normative di settore, con particolare riferimento alle caratteristiche antincendio e antisismiche, alla sicurezza, agli aspetti igienico-sanitari, alla protezione dal rischio idrogeologico, alla tutela dei centri storici, dei beni culturali e del paesaggio”.

I bonus per chi ristruttura la casa nel 2018