Oggi è più facile installare i pannelli fotovoltaici nei centri storici, anche se si tratta di edifici caratteristici. Le restrizioni restano unicamente su quelli vincolati dalle Belle Arti.
L’installazione dei pannelli è più semplice
La novità è contenuta in un recente decreto del ministero della Transizione ecologica, che ha semplificato le procedure e ridotto i tempi per chi intende installare i pannelli. La norma era già prevista nel “Decreto Energia” (il 17/2022, convertito poi nella legge 34/2022), ma adesso il provvedimento ministeriale le ha dato completa attuazione.
Cosa cambia per chi ha i tetti in tegole o tradizionali
L’installazione dei pannelli anche nei centri storici diventa a tutti gli effetti un intervento di edilizia libera, che non richiede alcun titolo abilitativo né alcun permesso di costruire. Non saranno sottoposti ad autorizzazione nemmeno gli edifici con tetti in tegole o materiali della tradizione locale. Prima dell’inizio dei lavori, chi realizza l’impianto dovrà inviare al Gestore dei servizi di rete della zona il Modello unico semplificato (un’altra parte andrà inviata a fine lavori). Il Modello, già utilizzabile per impianti fino a 50 kW, è stato esteso infatti a quelli fino a 200 kW. Il Gestore dei servizi verificherà la correttezza dei dati e la sussistenza dei requisiti di legge, e partirà la concessione.
Cosa succede agli edifici vincolati
Come già scritto, non rientrano in questa semplificazione “gli impianti installati in aree o immobili individuati mediante apposito provvedimento amministrativo come di notevole interesse pubblico”. In questo caso per realizzare l’intervento si dovrà ottenere l’autorizzazione da parte dell’amministrazione competente, come previsto dal codice dei beni culturali e paesaggistici (art. 136, comma 1, lettere b) e c) del Codice dei beni culturali e del paesaggio).