La pensione che prendo corrisponde al calcolo che avevo fatto? Mi spettano integrazioni? Quali? E ho i requisiti per chiedere la Pensione di cittadinanza (la misura di sostegno introdotta insieme al Reddito di cittadinanza, meno pubblicizzata e meno diffusa)? Per avere risposte a queste e altre domande – e muovere i passi successivi – ci si può rivolgere a uno sportello tradizionale dell’Inps, a un patronato oppure a un commercialista.
Ma da qualche settimana c’è una opzione alternativa, online e faidate. I titolari di pensioni e assegni – quelli dotati di strumenti tecnologici o supportati da familiari e amici – hanno a disposizione una guida interattiva (reperibile nel portale ufficiale inps.it) per consultare con più facilità il portale dell’Istituto nazionale di previdenza e orientarsi meglio tra diritti e doveri. Il mini-manuale, articolato in 7 punti, è in formato pdf e contiene link attivi per accedere direttamente alle schede di prestazioni e ai servizi fruibili in rete. Inoltre può essere scaricato su un computer di casa per la consultazione offline e stampato.
Come richiedere il Pin per accedere al portale Inps
La prima cosa da fare, se ancora non si è provveduto, è dotarsi del Pin per accedere al portale Inps (sempre utilizzando inps.it) oppure delle credenziali Spid (spid.gov.it). Per approfondimenti e chiarimenti, se ci si perde o si incontrano difficoltà, sono disponibili: numero verde 803.164 da telefono fisso, numero 06.164164 da telefono mobile (a pagamento, con la tariffa applicata dal gestore di riferimento) e internet (Voip e Skype).
Dove trovare il cedolino
Dal menu della pagina iniziale del portale Inps – è il primo passo, per avviare ricerche e verifiche – selezionare “Tutti i servizi” e accedere alla sezione “Cedolino pensione e servizi collegati”, che offre diverse opzioni: la consultazione dei cedolini mensili della pensione, la verifica dell’importo lordo percepito, il controllo delle voci che compongono la somma assegnata.
Come chiedere le agevolazioni
Per sapere se si ha diritto a trattamenti integrativi, e quali, bisogna scegliere il profilo “Pensionato”, poi selezionare “Per orientarsi” nel menu in alto e infine consultare la scheda “Le prestazioni collegate al reddito”, rivolte ai pensionati. Le agevolazioni – ad esempio integrazione al trattamento minimo, maggiorazioni sociali, quattordicesima, reversibilità – possono essere richieste a seconda dell’importo della pensione percepita e del reddito prodotto ogni anno.
Chi deve dichiarare le prestazioni collegate al reddito
I pensionati titolari di prestazioni collegate al reddito hanno l’obbligo di dichiarare all’Inps i propri redditi e, nei casi indicati dalla normativa, anche quelli del coniuge e dei componenti del nucleo familiare. Se già si percepiscono prestazioni collegate al reddito – e si rientra nei casi in cui si è tenuti per legge a rendere annualmente la dichiarazione reddituale – si può fare la dichiarazione direttamente con il servizio attivato nella scheda “Dichiarazione reddituale – Reddito semplificato” . Se non si provvede nei termini previsti, per evitare la sospensione e la revoca delle prestazioni, va presentata la domanda di ricostituzione. Somme indebitamente percepite, avverte l’Inps, andranno restituite (anche a rate).
A scanso di equivoci, e di conseguenze spiacevoli, giova ricordare quali sono i soggetti che devono fare questa dichiarazione:
-i pensionati che negli anni precedenti a quello oggetto di verifica non hanno avuto altri redditi oltre a quello da pensione (propri e, se previsto, dei familiari) se la situazione reddituale è variata;
-i titolari di prestazioni collegate al reddito che non comunicano integralmente all’amministrazione finanziaria tutti i redditi influenti sulle prestazioni, perché non devono essere comunicati all’Agenzia delle Entrate con la dichiarazione dei redditi (modello 730 o Unico);
-coloro che sono esonerati dall’obbligo di presentazione all’Agenzia delle Entrate della dichiarazione dei redditi e in possesso di redditi ulteriori a quelli da pensione;
-i titolari di alcune tipologie di redditi rilevanti ai fini previdenziali e che si dichiarano in maniera diversa ai fini fiscali all’Agenzia delle Entrate (modelli 730 o redditi), come, ad esempio, i redditi derivanti da collaborazione coordinata e continuativa o assimilati e lavoro autonomo, anche occasionale.
Come verificare gli assegni familiari
Per controllare se si fruisce delle detrazioni fiscali, e se si ha diritto ai trattamenti di famiglia (in primis gli assegni familiari), si deve accedere al servizio online “Detrazioni fiscali”, sempre sul portale dell’Istituto di previdenza. Il sistema consente di verificare tutte le detrazioni fiscali già richieste, modificare i dati forniti in precedenza o chiedere altre detrazioni d’imposta. Un familiare – viene ricordato – è fiscalmente a carico se il suo reddito annuo lordo non supera i 2.480,51 euro oppure i 4.000 euro, se ha meno di 25 anni.
Chi può chiedere la pensione di cittadinanza
Gli over 67, se possiedono i requisiti reddituali e patrimoniali stabiliti dalla legge, potrebbero avere diritto alla Pensione di cittadinanza (info anche in redditodicittadinanza.gov.it).
Conta l’età (che in casi particolari può scendere sotto i 67 anni) e contano il reddito familiare (l’Isee deve essere inferiore a 9.360 euro se si vive in affitto o a 7.560 euro se l’abitazione è di proprietà), il valore del patrimonio immobiliare (sotto i 30.000 euro), l’entità del patrimonio mobiliare (non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo; soglie ulteriormente incrementate di 5.000 euro per ogni componente con disabilità media presente nel nucleo e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza), il non possesso di auto e moto nuove e potenti e di navi e imbarcazioni da diporto.
Il Manuale disponibile nel solito portale Inps, raggiungibile in fretta grazie al motore di ricerca interno, dà ulteriori istruzioni e altre dettagli. Per permettere all’Inps di accertare se si hanno si requisiti reddituali e patrimoniali richiesti, gli interessati hanno l’opportunità di preparare e inviare online la Dichiarazione sostitutiva unica (avvalendosi della nella scheda “Come compilare la Dsu e richiedere l’Isee”). L’Istituto elaborerà l’Indicatore della situazione economica e lo associerà alla domanda ricevuta.
Per inoltrare la richiesta di PdC il modulo da utilizzare è l’SR180. Per comunicare ulteriori redditi ( non rilevati nell’Isee) o attività lavorative intraprese occorre utilizzare i moduli SR181 e SR182. I modelli standard sono reperibili sul sito inps.it inserendo nel campo ricerca in alto a destra il codice di riferimento oppure accedendo alla sezione “Tutti i moduli” e inserendo nel campo di ricerca l’acronimo “PdC”.
Come chiedere la pensione supplementare
Se si è titolari di pensione e si sono versati contributi versati anche nella Gestione separata o nell’Assicurazione generale obbligatoria – oppure quando l’attività lavorativa è continuata anche dopo la pensione e con il versamento dei contributi – potrebbe essere richiesta ed erogata una pensione supplementare o a un supplemento sulla pensione già percepita. Come fare a saperlo? E come attivarsi? Basta selezionare la funzione “Prestazioni e servizi” sempre nell’home page inps.it e consultare le schede: “Pensione supplementare per contribuzione versata all’Ago – Supplemento di pensione per i pensionati che continuano a contribuire” (localizzabili più in fretta con il motore di ricerca interno, così come per le altre voci).
I pensionati residenti all’estero
I pensionati residenti all’estero hanno la possibilità di sapere, regolandosi di conseguenza, se hanno diritto a chiedere l’applicazione delle convenzioni contro la doppia imposizione fiscale. Per conoscere i Paesi con cui l’Italia ha sottoscritto accordi specifici, e avere un’idea dei contenuti, c’è una scheda ad hoc: “Lavoratori migranti>Approfondimenti>Normativa fiscale residenti all’estero”. Il modulo da usare, per avere l’esenzione dalla tassazione italiana, è il CI531 – EP-I/1 ingl in originale, da integrare con l’attestazione di residenza fiscale rilasciata dalla competente autorità straniera.