Novità in vista sul fronte delle assicurazioni per le macchine e per le due ruote? Sembrerebbe di sì. Dall’anno prossimo dovrebbero scattare le “polizze familiari”, sulla carta più favorevoli delle polizze attuali per le famiglie che possiedono scooter o moto, oltre che una o più automobili. Si tratta di formule che prevedono la stessa classe di merito per ogni mezzo di trasporto, la più bassa possibile in rapporto al “profilo” esistente. Potrebbero godere di vantaggi i genitori propensi a regalare il motorino o un’utilitaria ai figli neopatentati o un centauro incallito che vuole regalare una city car alla moglie. I single, invece, si esporrebbero a effetti collaterali nefasti. Idem coloro che in garage hanno un solo veicolo. Per tutti, almeno in questa fase, il condizionale resta d’obbligo. Perché appena è stato dato l’annuncio della rivoluzione dei premi assicurativi – innescata da un emendamento aggiunto al decreto legge fiscale, in lavorazione in Parlamento – si sono levati gli scudi.
Solo annunci o promesse concrete?
Le società del settore hanno protestato e paventato possibili rincari, al posto dei risparmi ipotizzati. Le associazioni di consumatori più battagliere, pur dando un giudizio globale positivo, hanno messo l’accento sullo stesso rischio, perlomeno per alcune categorie di utenti. E poi potrebbe succedere come per altri provvedimenti. Alle anticipazioni pubblicizzate in pompa magna (è avvenuto per le multe ai commercianti che non accettano moneta elettronica e per gli incentivi fiscali alle attività inquinanti) ha fatto seguito la cancellazione delle novità, con una retromarcia totale. Oppure la portata delle innovazioni è stata ridimenzionata e ridotta da aggiustamenti e correttivi adottati in corsa (come per la plastic tax, dimezzata, stando alle ultime notizie).
L’emendamento pro assicurati con auto e moto
Per inquadrare la questione “polizze familiari” al ribasso – in attesa di conferme definitive o rettifiche –occorre fare un passo indietro. La commissione Finanze della Camera, in sede di discussione del decreto legge fiscale, qualche giorno fa ha approvato l’emendamento a tema proposto dal deputato grillino Andrea Caso. La postilla prevede l’ampliamento di una misura già contenuta nel Codice delle assicurazioni, in forma ridotta, e legata alla legge Bersani. Una famiglia che possiede un veicolo di una certa tipologia (una macchina, ad esempio), nel caso acquisti un altro mezzo “gemello” (una seconda automobile, anche usata) ha diritto di vedersi applicare per tutti i mezzi la stessa classe di merito (la più favorevole tra quelle raggiunte con il meccanismo del bonus malus). Nel futuro prossimo, sempre che la postilla non venga impallinata o rabberciata, la classe più vantaggiosa dovrà essere estesa anche ai veicoli di diverso tipo (motorini, scooter e ciclomotori, oltre alle macchine), sia all’atto dell’acquisto sia al momento del rinnovo delle polizze in essere. La ratio della norma è quella di abbattere la spesa per i premi, all’interno dello stesso nucleo familiare, estendendo gli sconti ad ogni tipo di mezzo di trasporto utilizzato dai congiunti.
Già in dubbio l’estensione ai “vecchi” contratti
La parificazione delle classi di merito – precisa l’attuale formulazione dell’emendamento – riguarda i nuovi contratti e anche il rinnovo dei contratti già esistenti. Questi ultimi però rischiano di sparire dal disegno di legge (e dalle agevolazioni) prima ancora del voto finale, perché ci sono forti resistenze dentro e fuori dal Parlamento. Per poter usufruire delle riduzioni, inoltre, c’è una clausola-filtro. Non bisognerà aver fatto incidenti negli ultimi cinque anni, scontri o tamponamenti di cui si abbia la colpa esclusiva, principale o paritaria. Il veicolo che beneficerà di premi assicurativi ridotti, auto o moto che sia, dovrà essere acquistato dalla persona fisica già titolare di polizza assicurativa o da un componente stabilmente convivente del suo nucleo familiare.
Ecco i vantaggi concreti ipotizzabili
Un esempio, per capirsi meglio. In una famiglia ci sono un ciclomotore in 14esima classe (che ora è la classe d’ingresso standard , assai cara) e una macchina inserita in prima classe (la meno cara, delle 18 esistenti). A partire dall’acquisto o dal rinnovo dell’assicurazione – salvo dietro front – pure il motorino verrà incluso nella prima fascia, con una spesa molto più bassa. Anche chi possiede unicamente uno scooter, e acquisterà una vettura , usufruirà del taglio tariffario dei premi da pagare (a meno che prima della conclusione dell’iter legislativo del decreto fiscale non si cambino ancora le carte in tavola, come detto).
Il promotore: «Una bocca d’ossigeno»
L’onorevole Caso ha parlato della “rivoluzione” come se avesse già portato a casa e al sicuro il risultato pieno, dando per scontata l’approvazione finale e senza modifiche. «Abbiamo dato una boccata di ossigeno alle famiglie italiane. L’emendamento approvato – parole sue, raccolte dal sole24ore.com – è parte di una proposta di legge incardinata in commissione Finanze ed è un primo passo per un Rc auto più equa. Avrà un notevole impatto – sostiene il deputato – sull’economia delle famiglie: stimiamo un risparmio fra il 30 e il 40 per cento sulla spesa per le polizze. Si tratta di un’enorme evoluzione che non sarà applicabile solo alle nuove polizze, ma anche a quelle in fase di rinnovo», in realtà messe in discussione. Anche Alessio Villarosa, sottosegretario del ministero dell’Economia e collega di partito, ha dato tutto per acquisito, a scatola chiusa: «Si è creata una classe di merito unica familiare – sostiene -. Il progetto “Rca più equa” rappresenta una priorità per il M5S».
Le assicurazioni: «Una vittoria di Pirro»
Ma il percorso rischia di deviare, se non di finire conto un muro. Non mancano perplessità, timori, previsioni nerissime (e forse anche un po’ esagerate), annunci di correzioni. L’Ania, l’associazione che riunisce le società di assicurazione, ha messo le mani avanti. Ipotizza ricadute negative per la clientela, contraddicendo i sostenitori del nuovo sistema e i commentatori ottimisti. «I proclami entusiastici con cui è stata accolto il via libera all’emendamento Rc auto sono una vittoria di Pirro. Se definitivamente approvato – profetizza un comunicato stampa – condurrebbe a conseguenze davvero distorsive per la sostenibilità del sistema assicurativo, a danno di tutti gli utenti». In particolare viene contestato quello che viene ritenuto un “depotenziamento” degli automatismi del bonus malus. «Alle condizioni previste dalla norma, il dato sugli incidenti causati da ciascun assicurato si azzera in fase di rinnovo, impedendo di valorizzare le condotte di guida virtuose a scapito di quelle meno prudenti o, addirittura, troppo disinvolte. Cancellare la storia pregressa di ciascun conducente in sede di rinnovo equivale a negare i principi di fondo che dovrebbero regolare il settore».
«Stop alla riduzione dei costi delle polizze»
Il nuovo sistema, incalza sempre l’Ania , penalizzerebbe soprattutto i single o le persone di famiglie in cui c’è un unico veicolo, categorie che non potranno avvalersi delle agevolazioni introdotte dall’emendamento. In sostanza, è il giudizio di parte, ne andrebbe di mezzo “l’equità sociale”. Non solo. «Lungi dal produrre gli effetti utili attesi – altra osservazione – il provvedimento finirebbe in ogni caso per impattare negativamente sui prezzi. E si interromperebbe così la tendenza alla riduzione dei premi che prosegue ininterrottamente dal 2012 e che ha portato negli ultimi anni a un calo complessivo di oltre il 27 per cento».
La posizione delle associazioni di consumatori
A temere rincari delle polizze, per compensare la riduzione degli introiti, sono anche i rappresentati di alcune associazioni che tutelano i cittadini, seppur con previsioni meno apocalittiche rispetto all’Ania. Per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, «sulla carta l’Rc auto familiare potrebbe portare reali vantaggi per gli assicurati, specie i neopatentati. Ma il rischio concreto è che le compagnie di assicurazioni reagiscano alla misura aumentando in modo lineare le tariffe, così da recuperare i minori guadagni. Una possibilità tutt’altro che remota, vista l’esperienza del passato, e per questo vigileremo con la massima attenzione affinché le imprese non annullino le agevolazioni per le famiglie garantite dal nuovo provvedimento. Il Governo – è la sollecitazione – non ceda alla lobby delle assicurazioni. Non deve fare dietrofront, come per le multe ai commercianti senza Pos, ma studiare soluzioni per impedire che il provvedimento porti le compagnie di assicurazione a rincarare le tariffe per tutti gli assicurati. Vanno previste sanzioni severe per evitare abusi».
«Attenzione al rischio di rincari»
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, osserva: «Bene l’emendamento sull’Rc auto familiare. È un ampliamento della legge Bersani e porterà un vantaggio per le famiglie. Però il fatto che lo sconto non sia collegato solo all’acquisto di un nuovo veicolo, ma anche a quelli esistenti , rende maggiore il pericolo che le compagnie decidano di rivalersi sulla generalità degli assicurati» e in particolare sui possessori di una sola macchina o moto e sui chi non ha familiari a carico.
Meccanismo al rovescio in caso di incidenti?
Resta da capire un aspetto non secondario. Nell’eventualità che un pluriassicurato provochi un incidente, o abbia un concorso di colpa, il peggioramento della classe di merito scatterà solo per la polizza relativa al veicolo coinvolto oppure si innescherà per tutte le polizze di tutti i mezzi riconducibili a lui o alla famiglia? Dal testo dell’emendamento non si capisce. L’autore della proposta e l’Ania non danno alcuna indicazione specifica. Gli addetti ai lavori ci stanno ragionando sopra. Se la risposta fosse positiva, con effetti negativi a cascata, sicuramente per i consumatori sarebbe una mazzata.
Le simulazioni del broker-comparatore
Il comparatore di polizze facile.it – che è anche broker e intermediatore assicurativo, con interessi diretti in gioco – ha simulato i possibili risparmi in tre città campione, sulla base delle tariffe medie meno care. La famiglia tipo presa in considerazione è composta da 4 membri e assicura 2 automobili e due 2 scooter. Con la normativa vigente, è stati calcolato, a Milano la spesa è di almeno 1.420 euro. Con il nuovo meccanismo scenderebbe a 690 euro, con un taglio del 48,6 per cento dell’esborso. A Bologna – stessa fonte – ci sarebbe un risultato simile. A Firenze si riuscirebbero a economizzare ancora di più, circa 1.000euro l’anno, abbattendo il “vecchio” importo di oltre la metà (- 53,0 per cento).
Gli esperti: «Emendamento fatto a caso»
Gli esperti del sito studiocataldi.it mettono in evidenzia tutti gli errori tecnici e le smagliature delll’emendamento, arrivando a sostenere che è stato “fatto a caso”. Un esempio? Si parla di rinnovo – termine usato da giornali e tg per farsi intendere dal grade pubblico – ma il rinnovo dei contratti Rca non esiste più. Durano un anno e alla scadenza si firma una nuova polizza, non più il prolungamento di quella vecchia. Un altro esempio? «Non esistono solo le formule tariffarie bonus malus – quelle cui si fa rifermento – ma vi possono essere anche polizze Rca a franchigia, a tariffa fissa con o senza pejus, no claim discount (con sconto sul premio in assenza di sinistri, ad esempio, per i ciclomotori), pay as you drive (polizza a consumo per km), quindi, una varietà di soluzioni assicurative diverse e non contemplate dal testo». Inoltre è ritenuta peggiorativa la clausola relativa ai 5 anni senza incidenti, già prevista dalle diposizioni vigenti con condizioni meno penalizzanti. E non sarebbe sufficientemente chiara la definizione di veicoli “anche di diversa tipologia”. «Che cosa si intende – si chiedono e chiedono le voci critiche esattamente? Forse veicoli con diversi cavalli fiscali? Con alimentazione diversa? Con diversa data d’immatricolazione? Con diverso utilizzo?», L’emendamento, insomma, non starebbe in piedi, non così come è stato formulato.