Il maltempo che sta investendo mezza Italia ha provocato danni enormi alle coltivazioni, in particolare nelle regioni del Centro Sud, e decimato i raccolti. I prezzi di frutta e ortaggi sono cresciuti in modo abnorme.
Maxi rincari per frutta e verdura all’ingrosso e al dettaglio
I “controllori” del Codacons hanno rilevato che, nell’arco di quindici giorni, il costo del prezzemolo all’ingrosso è lievitato del 190,3 per cento. Aumenti consistenti sono stati registrati anche per broccoli (+ 169,6 per cento), bietole (+ 133,3), finocchi (+ 131,3 per cento), cicoria (+ 121,1 per cento), cavoli verza (+ 83,3), lattuga (+ 82,6) e via elencando. A cascata, c’è stata un’impennata dei prezzi anche al dettaglio, con picchi del + 400 per cento.
Non sempre gli aumenti dei prezzi sono giustificabili
Ma in svariati casi, rimarcano i responsabili dell’associazione di consumatori (e Coldiretti conferma), i maxi rincari “non appaiono in alcun modo giustificati dalle condizioni meteorologiche avverse di questo periodo”. “È oggettivamente impossibile – incalza il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – che neve e gelo possano aver determinato rincari per prodotti coltivati e raccolti settimane prima”.
Gli effetti del maltempo si sentiranno a lungo
I rincari dureranno a lungo. “Gli effetti negativi delle pessime condizioni meteorologiche – continuano da Coldiretti – rischiano di protrarsi nel tempo per i danni strutturali provocati alle piante da frutto a causa del peso della neve. Però – viene ripetuto – alcuni prodotti, come mele e pere e kiwi, sono già raccolti da tempo e dunque non sono ammissibili eventuali rincari”.
Non solo. “Rialzi alla produzione, dovuti all’aumento dei costi di riscaldamento delle serre o alla ridotta disponibilità di quello che è stato rovinato dalle gelate, non possono essere un alibi per speculazioni che danneggiano i produttori agricoli e i consumatori”.
Come ci si difende dagli speculatori?
Come ci si difende? Quali accorgimenti può adottare chi fa la spesa, di fronte ai prezzi alle stelle? “Chi vende ortofrutta – risponde Lorenzo Bazzana, responsabile economico di Coldiretti – ha l’obbligo di esporre i prezzi e anche l’origine geografica dei prodotti. Nella grande distribuzione etichette e cartellini sono in genere corretti e completi. Nei mercati rionali e nei piccoli negozi, al Sud in particolare, non sempre queste informazioni vengono esposte. Bisogna esigere che lo siano. Le indicazioni sulla provenienza servono per verificare che prodotti stranieri non vengano spacciati come prodotti nazionali, per giustificare aumenti senza alcun fondamento. Un modo concreto per controllare la correttezza dei dati è guardare le confezioni e gli imballaggi: l’area di provenienza stampata sopra deve coincidere con quella dichiarata dal commerciante”.
Rinunciare ai prodotti con prezzi spropositati
Altro consiglio, per evitare salassi: fare una lista della spesa non rigida. “Bisogna evitare di comprare quei prodotti che hanno subito un rincaro esagerato – suggerisce l’avvocato di Codacons Gianluca di Ascenzo – dirottando le scelte su altri beni”. Non è la fine del mondo se si rinuncia ad esempio alle cime di rapa, cambiando i programmi culinari per la cena, e si prendono – al loro posto – coste e patate, se abbordabili. Continua Bazzana: “Meglio acquistare prodotti a chilometri zero, cioè provenienti dal territorio dove si risiede, perché in genere presentano prezzi più convenienti. Così facendo si aiuteranno anche i coltivatori della propria zona”.
Fare shopping nei mercati all’ingrosso aperti al pubblico
I maxi rincari possono diventare anche l’occasione per cambiare abitudini e punti di riferimento. “In molte città – ricorda il responsabile economico di Coldiretti – in alcuni orari i mercati all’ingrosso sono aperti anche ai cittadini. Non mancano le occasioni. Basta non scordarsi che le vendite lì non sono a peso ma a collo, a cassetta. Una alternativa è fare il giro di più mercati ordinari e più negozi, frazionando gli acquisti in base alle convenienza, comprando piccole quantità di prodotti e dove i prezzi sono più bassi”. Occhio, però, anche ai supersconti. “Prezzi troppo economici possono nascondere prodotti danneggiati dalle gelate e messi lo stesso in vendita”.
In caso di abusi, non esitare a denunciare e segnalare
E quando si incappa in un imbroglione e non è possibile far valere le proprie ragioni? Da Codacons e Coldiretti arriva la stessa risposta: “Chiamate la polizia municipale o la guardia di finanza e chiedete che intervengano, evidenziando le situazioni che non vanno”. L’associazione consumatori di Rienzi, le altre organizzazioni di paladini degli utenti e la sigla di categoria sono a disposizione per raccogliere segnalazioni e lamentele e portarle all’attenzione di chi dovrebbe intervenire per tutelare i cittadini e arginare gli abusi.
Il Codacons ha chiesto alle procure italiane di indagare sui rincari
Il Codacons ha presentato esposti in 104 procure, sollecitando indagini proprio sugli aumenti ingiustificati di frutta e verdure. “Se le autorità competenti normalmente organizzassero più controlli – osserva Bazzana – tra i venditori i comportamenti virtuosi sarebbero molto più diffusi, se non altro per il timore di verifiche e di multe e sanzioni”.