Alzi la mano chi non si è trovato in difficoltà almeno una volta nel porre a confronto i preventivi di varie compagnie assicurative. Ora però, chi è in procinto di assicurare la propria auto, ma anche lo scooter e la moto, potrá consultare il contratto base. Si tratta di un modello standard di polizza, che conterrà le clausole minime per adempiere all’obbligo assicurativo di legge. Ma anche eventuali altre condizioni aggiuntive che personalizzano la copertura in base alle proprie esigenze. Tutte le compagnie che operano in Italia dovranno predisporlo e pubblicarlo sul proprio sito, al fine di mostrarlo in fase di preventivo ai clienti. Entro gennaio del 2021 inoltre, i contratti base di tutte le imprese assicuratrici confluiranno nel primo comparatore pubblico di RC auto gestito dall’Ivass, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni.
Cosa prevede il contratto base
Il nuovo contratto assicurativo di base che le compagnie saranno obbligate ad offrire sarà diviso in due macro sezioni. Nella prima troveranno posto gli elementi minimi, inderogabili per adempiere all’obbligo assicurativo:
- oggetto del contratto;
- ipotesi di esclusioni della copertura assicurativa e rivalsa;
- ipotesi di dichiarazioni false o reticenti del cliente;
- necessità di comunicare all’assicurazione le condizioni che aggravano il rischio assicurativo;
- estensione territoriale dell’assicurazione;
- durata e decorrenza della polizza;
- cosa accade se viene venduto il veicolo;
- attestazione dello stato di rischio;
- modalità di denuncia di un sinistro e gestione delle controversie;
- condizioni per applicare il bonus malus.
La seconda sezione invece comprenderà le condizioni aggiuntive. Cioè le tutele facoltative che ogni cliente può richiedere per arricchire la polizza e personalizzarla secondo i propri bisogni. Quindi le clausole che limitano o ampliano la copertura assicurativa, e che chiaramente fanno lievitare o ridurre il premio (ad esempio guida esperta o esclusiva, presenza della scatola nera e così via).
Stop alle postille che limitano il risarcimento
Le compagnie da questo momento in poi non potranno più inserire clausole che limitino il risarcimento, in caso di incidente, nel caso il cliente si rivolga a un meccanico di fiducia. «Fino a oggi le compagnie hanno previsto postille che, violando il codice delle assicurazioni, prevedevano penali di questo tipo. Ma ora non è più possibile: l’assicurato può scegliere la carrozzeria di fiducia per ottenere una riparazione a regola d’arte del proprio mezzo di trasporto, indispensabile per la sicurezza stradale e per la resa estetica dei lavori» chiarisce il Movimento consumatori.
È atteso un calo dei prezzi delle polizze
Il nuovo contratto base dovrebbe favorire la concorrenza tra le compagnie. E dunque, come effetto collaterale, portare a un naturale calo dei prezzi. Inoltre per gli utenti sarà più facile trovare la polizza più conveniente secondo le proprie esigenze, a parità di tutele offerte. Il nuovo contratto base non uniformerà i prezzi tra una compagnia e l’altra. Ma si limiterà a mettere in chiaro come è composta la polizza. In modo da aiutarci a confrontare meglio tra di loro i vari preventivi. Il nuovo contratto base si applicherà soltanto alle polizze RC per la circolazione di autovetture, motocicli e ciclomotori a uso solo privato.
Il modello elettronico
Per il lancio di questo nuovo strumento, che garantirà trasparenza agli automobilisti e comparabilità tra servizi offerti, ci sono voluti quasi dieci anni. Il contratto base infatti era stato già previsto con il Decreto legge 179 del 2012, poi convertito in legge nel dicembre successivo. A distanza di otto anni il Mise, il ministero dello Sviluppo economico, ha finalmente emanato il decreto attuativo (decreto 54/2020) che fissa i dettagli sul suo contenuto. Per quanto riguarda la forma invece, il tecnici ministeriali sono ancora all’opera per elaborare insieme all’Ivass la struttura del modello elettronico, lo “schema digitale” con cui sarà presentata sul nuovo comparatore pubblico online e sul portale di ciascuna compagnia l’offerta del contratto base.
“Il modello elettronico sarà definito nei prossimi mesi da una normativa secondaria. A cui seguirà una fase di test del preventivatore pubblico, che infine vedrà la luce a gennaio 2021” spiega l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni. Il preventivatore sarà un servizio informativo messo a punto dal Mise in collaborazione con l’Ivass, come si legge nel decreto, che consentirà ai clienti di accedere per consultare i contratti Rc base offerti da tutte le assicurazioni italiane e ottenere una risposta per via telematica. A oggi infatti non esiste ancora uno strumento di comparazione Rc istituzionale, del tutto autonomo e indipendente dalle varie compagnie, ma solo singoli tool di comparazione messi a disposizione da privati e associazioni dei consumatori.