Rinunciare al reddito di cittadinanza già ottenuto o in corso di erogazione (o alla pensione di cittadinanza) si può, anche se la normativa in materia non disciplina la facoltà e le modalità di recesso.
Come fare la rinuncia
L’Inps, per fare fronte alle richieste di chi ha cambiato o cambierà idea, ha predisposto un modulo ad hoc, disponibile nel portale dell’istituto di previdenza (inps.it, sezione “Tutti i moduli”, codice SR183) e nelle pagine web di siti giuridici specializzati (ad esempio laleggeoggi.it e studiocataldi.it). L’iniziativa arriva a ridosso delle convocazioni nei Centri per l’impiego e nei Comuni, per l’avvio della fase due del sistema di contrasto alla povertà: la ricerca di un lavoro e l’attivazione di percorsi social-occupazionali. Secondo alcune stime, ipotetiche, un quarto degli ammessi a Rdc/Pdc potrebbe chiamarsi fuori, perché ritiene il sussidio troppo basso, perché ha paura di perdere altri benefici o altre occasioni (ad esempio qualche lavoretto in nero), perché non cerca un impiego fisso e vincolante o per il timore di controlli e possibili sanzioni (per false attestazioni).
Come funziona la rinuncia
Il titolare della carta Rdc/Pdc intenzionato ad autoescludersi dovrà compilare il nuovo modulo standard, in nome e per conto del proprio nucleo familiare, e consegnarlo in uno degli uffici dell’Inps. La rinuncia comporterà la disattivazione della tessera con decorrenza immediata (o con la mancata emissione, nel caso la procedura di rilascio fosse ancora all’inizio). Eventuali somme residue rimaste caricate sulla card non saranno più utilizzabili. Le strutture territoriali dell’istituto potranno ritenere valide le istanze di recesso presentate in precedenza, purché contengano le stesse informazioni richieste nei moduli (dati personali e familiari e riferimenti alla pratica e al nucleo coinvolto).
La rinuncia, precisa l’Inps, non comporterà in alcun modo la riattivazione del “vecchio” reddito di inclusione (nel caso in cui un nucleo familiare ne fosse beneficiario prima della richiesta di reddito di cittadinanza). Non è dato invece sapere se chi avrà la revoca del reddito o pensione di cittadinanza potrà cambiare successivamente idea e presentare di nuovo domande. Si vedrà.
Parte la formazione dei navigator
A breve saranno operativi i 2.980 navigator selezionati. Dal 19 al 24 luglio verranno chiamati e contrattualizzati. Poi, dal primo agosto, cominceranno le due settimane di formazione previste. E subito dopo prenderanno servizio. Sta per scattare anche la convocazione dei beneficiari da inserire nel circuito socio-occupazionale, chiamati a sottoscrivere il Patto per il lavoro (presso i Centri per l’impiego) o il Patto per l’inclusione (nei Comuni di riferimento).
Info e aiuti
C’è una novità anche per chi è alla ricerca di informazioni e chiarimenti: il chatbot. Si tratta di un assistente virtuale che interagisce e risponde in tempo reale alle domande, indirizzando gli interessati verso contenuti di approfondimento o verso i canali di assistenza tradizionali. In fase di lancio, il servizio sarà disponibile su www.urpredditodicittadinanza.lavoro.gov.it.