Per chi viaggia entro i confini dell’Europa c’è il roaming gratuito ma attenzione al traffico dati: se il contratto è molto conveniente, c’è un tetto. Attenzione soprattutto per chi fa una crociera. Ecco cosa c’è da sapere

Sarà un’altra estate di roaming gratuito per chi viaggia nell’Ue. Da oggi e fino al 2032 potremo telefonare, mandare sms e navigare senza sovrapprezzi da qualunque Paese comunitario. E questo grazie al Parlamento europeo, che la scorsa primavera ha votato per prolungare di altri dieci anni il pacchetto di misure “Roam like at home”, che scadeva proprio il 30 giugno di quest’anno.

Roaming: le nuove tutele

Non solo. Le nuove regole hanno introdotto delle tutele in più per i consumatori, e la prima è che, quando siamo nei confini dell’Ue, abbiamo diritto a parlare e navigare con la stessa qualità e velocità con cui lo facciamo da casa: i gestori non possono “abbassarla”, passando per esempio dalla rete 4G alla 3G. Inoltre, nei casi in cui c’è un servizio a pagamento (per esempio un numero di assistenza che nel proprio paese è gratuito), le compagnie devono informare l’utente .

Anche se c’è il roaming gratuito, occhio al traffico dati

Ma c’è un ma, e riguarda il traffico dati. Quando siamo in Europa dobbiamo infatti fare attenzione a non essere troppo disinvolti con app, video e tutto quanto comporti un consumo eccessivo. Se, infatti, nei confini Ue siamo liberi di telefonare e inviare sms in libertà senza spendere un centesimo di più, alle compagnie telefoniche è permesso darci un limite all’uso dei dati. Come spiega il Centro europeo consumatori, se il nostro contratto prevede un pacchetto dati illimitato, o ha una tariffa molto conveniente, l’operatore potrebbe applicare un tetto alla navigazione, superato il quale dobbiamo pagare circa 3 euro più di Iva per ogni Gigabyte consumato.

Le compagnie telefoniche possono applicare un tetto ma devono dirlo

Come scoprirlo? Per regolarci, basti sapere che se in Italia il nostro contratto prevede una tariffa per Gigabyte sotto i 3 euro, l’operatore può applicare in Europa il tetto. Possiamo però evitare di fare conti, perché le società telefoniche sono tenute a informarci dell’eventuale limitazione non appena varchiamo i confini italiani, via sms. Lo stesso accade nel momento in cui raggiungiamo la soglia massima: la compagnia deve avvertirci che da quel momento in poi pagheremo un extra. Per non avere sorprese, ad ogni modo, il consiglio è di fare una telefonata al servizio clienti prima della partenza e, se non si può fare a meno di social e video, comprare un pacchetto aggiuntivo per la vacanza.

Roaming gratuito sì, ma solo per chi è in vacanza

Altra cosa da sapere: il roaming gratuito vale solo per chi è all’estero per brevi periodi. Se ti trasferisci per un soggiorno di studio o di lavoro della durata di qualche mese potresti pagare una tariffa aggiuntiva, anche se ti trovi in territorio comunitario. Gli operatori sono infatti autorizzati a verificare in qualunque momento il traffico in roaming degli ultimi 4 mesi dei loro clienti. Se da questa verifica scoprono per esempio che le chiamate dall’estero superano quelle fatte dall’Italia, possono inviare all’utente un alert, e se questi non è in grado di giustificare il traffico anomalo, applicare appunto un sovrapprezzo.

Roaming: cosa succede in nave

L’ultima avvertenza riguarda infine i viaggi in nave. Come spiega l’Unione europea nelle sue pagine informative, le norme sul roaming gratuito si applicano soltanto alle reti di telefonia mobile terrestre. In altre parole, se facciamo una crociera o viaggiamo in mare aperto, dobbiamo fare attenzione che i servizi di telefonia mobile siano forniti da reti terrestri, e non, come a volte accade, dai sistemi satellitari. In questo caso, infatti, le norme europee non valgono, e ci ritroveremo a pagare telefonate, sms e navigazione come se ci trovassimo in un’altra parte del mondo.