In America esistono fin dagli anni ’70 strumenti per aiutare a gestire le controversie in modo agile e possibilmente evitando costosi (e faticosi) iter giudiziari. Sono i cosiddetti Adr (Alternative dispute resolution) e Odr (Online dispute resolution) e aiutano a gestire controversie nelle pratiche assicurative o bancarie, contenziosi che riguardano viaggi e rimborsi, ma anche crisi familiari.

Ora in Italia arriva Di-Visioni, una piattaforma che permette di separarsi via web, fornendo indicazioni utili sulla modulistica da presentare in Comune o in Tribunale, in caso di “addio” consensuale, oppure orientando le coppie con consigli utili e con l’obiettivo di evitare conflittualità che nuocciono a entrambe le parti. La piattaforma, però, può essere utile anche in caso di violenze di genere, perché permette di arrivare a una separazione senza alcun tipo di contatto fisico con l’ex.

Di-Visioni: cos’è

A dar vita a questo strumento è un team di professionisti, avvocati e mediatori familiari, che mira a risolvere le controversie legate alla fine dei rapporti di coppia in via stragiudiziale, cioè senza arrivare in un’aula di Tribunale. La scelta del nome rievoca, infatti, non solo la separazione, ma anche l’idea di una “visione” futura, la possibilità di superare il momento difficile per guardare avanti e, possibilmente, con la minor conflittualità possibile, con o senza figli da gestire: «Potenzialmente è uno strumento per tutti, anche per le coppie omosessuali che hanno deciso di interrompere la loro relazione o per persone non giovanissime, perché è molto semplice da utilizzare» spiega l’avvocato Paola Ventura, socia fondatrice e specializzata nelle mediazioni. «L’idea è nata perché ci siamo resi conto che esistono ormai tutorial per qualunque cosa, ma non servizi che assistano chi si separa, con indicazioni pratiche, consigli e supporto legale, psicologico o persino economico nella gestione di questo passaggio così delicato» aggiunge l’avvocato.

Insomma, separarsi è più facile e potrebbe essere possibile persino dal proprio divano di casa, davanti a un computer o a un tablet.

Come funziona

Sviluppata dalla start-up torinese Bluebird project, Di-visioni prevede tre livelli. Non appena si accede, gli utenti sono chiamati a rispondere, con un servizio gratuito, a poche e semplici domande per valutare quale sia il percorso più adatto alla propria situazione: per esempio rivolgendosi in Comune o in Tribunale, nel caso non ci siano figli minori, oppure con la negoziazione assistita, ecc.

Convenzioni con i Comuni

Il secondo livello è di tipo pratico e rivolto alle coppie che hanno già raggiunto un accordo sulle modalità della separazione o divorzio o scioglimento dell’unione civile. A loro sono fornite le informazioni utili a presentare la domanda presso l’ufficiale dello Stato civile del proprio Comune o in Tribunale. In questo caso la coppia potrebbe usufruire delle convenzioni che la piattaforma sta siglando con alcune Amministrazioni, dunque a costo zero: «Il vantaggio è sia della coppia, sia del Comune, che evita di perdere o far perdere tempo agli utenti che sono così in grado di produrre la documentazione corretta. Spesso, infatti, accade che si presentino coppie che pongono domande, anche di natura legale, alle quali il personale comunale non è in grado di rispondere, col risultato che i cittadini sono costretti a tornare più volte. Grazie alle convenzioni, è anche possibile fissare direttamente da casa l’appuntamento con l’ufficiale di Stato civile» spiega Ventura.

Incontri virtuali a costi calmierati

«Nel caso in cui serva un supporto maggiore, la piattaforma mette a disposizione un servizio di consulenza ulteriore e più approfondito, anche con incontri virtuali con avvocati, mediatori e psicologi, a costi contenuti – spiega l’avvocato – Non si tratta solo di semplificare l’iter, ma di responsabilizzare i genitori o non genitori, nel percorso di separazione, di accompagnarli. Siamo tutti avvocati mediatori e pensiamo che il contenzioso sia l’estrema ratio, se non hanno funzionato altre strade. L’obiettivo è fornire indicazioni per aiutare a scegliere il percorso più adatto a ciascuno, nell’ottica delle Alternative decision risolution, quindi le risposte alternative al mero processo in un Tribunale».

L’idea è dunque quella di rendere più agevoli i procedimenti, non solo dal punto di vista burocratico, ma anche potenzialmente “emotivo”: spesso le separazioni e i divorzi diventano motivo di forte conflittualità, che danneggia non solo gli ex componenti della coppia, ma anche gli eventuali figli minori. Secondo gli esperti questo capita nel 20% dei casi di genitori che decidono di dirsi addio. Ma la piattaforma può servire anche nei casi di violenza.

Separazioni via web anche in caso di violenze

In tempi di emergenza sanitaria, il servizio online diventa ancora ancora più importante, perché permette di evitare contatti in presenza, nel rispetto delle norme anti-Covid. «La pandemia è stata una coincidenza, e la piattaforma si è rivelata ancora più utile. Ma non solo: il servizio è stato accolto con favore anche dalle associazioni che si occupano di violenza di genere, perché permette di separarsi senza alcun tipo di contatto reale. Tutta la pratica può essere svolta, anche tramite legali o altri professionisti, via web» spiega Ventura.

In questo caso entra in gioco un maggior supporto da parte degli esperti, tramite un servizio premium, che prevede anche l’intervento di psicologi o commercialisti per gli aspetti che riguardano la gestione psicologica o economica della separazione.

Presto servizi anche per e-commerce

Il passaggio successivo sarà, invece, l’estensione del servizio di risoluzione delle controversie a distanza in materia di turismo, assicurazioni, servizi bancari o e-commerce, come può accadere in un momento in cui gli acquisti online sono cresciuti e, a volte, portano con sé anche sorprese negative o vere e proprie truffe.