Partito in sordina, inizialmente frenato dalle criticità emerse in corso d’opera, sta marciando spedito il piano nazionale che coinvolge milioni di famiglie e imprese: la sostituzione a tappeto dei contatori del gas, domestici e no. Apparecchi elettronici in grado di consentire la telelettura dei consumi e la telegestione a distanza, gli smart meter, stanno prendendo il posto dei misuratori meccanici di vecchio tipo e dei vetusti esemplari in ghisa. Un’operazione immane, che richiederà non poco tempo. Almeno metà dei tradizionali apparecchi di case e condomini – 21 milioni di “pezzi”, stando all’ultima rilevazione – entro il 2018 saranno rimpiazzati dai moderni rilevatori delle classi G4 e G6, indicative della portata. Prima della stessa scadenza, il 31 dicembre dell’anno prossimo, verrà completata l’installazione dei G10 per le imprese.
Gli obiettivi del maxi piano di sostituzione dei contatori
Finirà l’epoca dei maxi conguagli in bolletta? Ci saranno meno errori e meno problemi per tutti? Ridurremo gli sprechi? Si spera. Il cambio degli apparecchi, previsto e pianificato dall’Autorità per l’energia, ha come scopi dichiarati “l’ammodernamento della rete e l’accrescimento della consapevolezza da parte degli utenti finali: potranno verificare i consumi direttamente dal display del contatore e anche attraverso il portale del distributore di riferimento”. I consumatori diventeranno più consapevoli dei consumi e potranno mettere in atto comportamenti virtuosi. Le volture saranno più semplici, gli errori e gli onerosi riallineamenti si ridurranno. O, almeno, così viene promesso.
Il preavviso arriva a casa
L’associazione Codici dispensa informazioni e aggiunge qualche consiglio, assieme a giudizi critici. “Migliaia di cittadini – ricapitolano i paladini degli utenti – stanno ricevendo in questi giorni le lettere che annunciano la sostituzione del contatore, anche se non l’hanno mai richiesta”. Il nome del mittente potrebbe apparire insolito ai destinatari. Non c’è da preoccuparsi. A provvedere al cambio di apparecchiatura non sarà la società di vendita del gas alla quale sono intestate le bollette, conosciuta, ma il distributore. Il nome di quest’ultimo potrebbe non dire nulla ai più. Tutto normale. Spesso si tratta di una società non nota al cliente.
“Maxi operazione, poca risonanza”
“L’operazione di sostituzione dei contatori del gas – osserva Luigi Gabriele, responsabile della sezione Affari istituzionali di Codici – è sostanzialmente analoga a quella dei contatori dell’energia elettrica, ma ha fatto meno rumore perché c’è una differenza sostanziale. Nel settore del gas, diversamente da quello dell’energia elettrica, la distribuzione è parcellizzata in un numero molto consistente di distributori, soprattutto a livello locale, con decine di società municipalizzate”.
Attenzione alla data dell’appuntamento
Nella comunicazione inviata all’utente saranno indicate – con almeno 10 giorni di preavviso, in teoria – la data e la fascia oraria dell’arrivo a domicilio dei tecnici incaricati del lavoro. “L’intestatario della fornitura, o una persona di fiducia da lui delegata, dovrà essere presente al momento della sostituzione del contatore. Chi effettuerà l’intervento avrà un tesserino di riconoscimento e non potrà chiedere soldi. L’operazione è del tutto gratuita. In caso di perplessità, per controllare, basterà una telefonata all’azienda che ha spedito la lettera. “Nel dubbio, comunque, il consumatore non faccia mai vedere le proprie fatture agli operatori di turno”. C’è il rischio che imbroglioni e truffatori, approfittando del maxi piano di sostituzioni, si spaccino per addetti ed estorcano informazioni sensibili o denaro.
“La sostituzione è gratuita”
Per i lavori di sostituzione, come detto, non ci sarà niente da sborsare, non al momento. Invece per il trasporto del gas e per la gestione del contatore, vecchio o nuovo che sia, si continuerà a versare una quota in bolletta. Per i contrattempi è previsto un risarcimento, come fanno sapere dall’Autorità per l’energia. Se per responsabilità del distributore l’orario dell’appuntamento non verrà rispettato (ossia il distributore non si presenterà o si presenterà prima o dopo la fascia oraria indicata, uscendo dai margini di tolleranza previsti) il cliente dotato di un contatore fino alla classe G6 dovrà ricevere in bolletta un indennizzo automatico di 35 euro.
“Attenzione ai consumi indicati dal vecchio apparecchio”
L’intervento affidato ai veri tecnici durerà al massimo un paio d’ore e comporterà la sospensione dell’erogazione del gas per il tempo necessario a operare in sicurezza. “Alla fine dell’installazione – spiegano gli esperti di Codici – l’utente firmerà un verbale di intervento, sul quale sarà indicato il consumo di gas riportato sul vecchio contatore, cosa molto importante per evitare di trovarsi successivamente con maxi conguagli in bolletta. Bisognerebbe verificare che la lettura indicata corrisponda a quanto annotato. E per avere un ulteriore riscontro sarà sufficiente fotografare il display, con lo smartphone, ad esempio”.
“Il cittadino paga comunque”
Fatte queste premesse, ecco l’affondo. “Codici è sul piede di guerra perché a pagare, come sempre, è il consumatore: nonostante l’operazione di sostituzione venga pubblicizzata come gratuita, in realtà è l’utente a sostenerne i costi negli onere di distribuzione fatturati in bolletta. Il contatore resta di proprietà del distributore. Cosi, quando avremo qualche problema di funzionamento, dovremo comunque chiamare lui e non un tecnico di fiducia o qualsiasi. Inoltre l’operazione di sostituzione sta avvenendo in tutta fretta e spesso i dati dei vecchi contatori non sono presi in maniera corretta e vengono trasmessi in modo strampalato ai venditori”.
Costi extra per i servizi opzionali
Grazie ai nuovi contatori, così viene spiegato dagli addetti ai lavori, sarà possibile visualizzare e monitorare i dati relativi ai propri consumi, sul display del contatore e anche online (volendo e pagando, nel secondo caso). I costi per i servizi extra non sono proprio un’inezia. Anzi. Per l’apertura di un profilo internet dedicato, e la possibilità di avere al computer il riscontro dei consumi ora per ora, la società Condotte Nord di Bergamo chiede un’una tantum di 300 euro più Iva. Possibile? Tutto regolare?
Codici: “Cambiare i contatori non è obbligatorio”
Al contrario di quanto sostiene l’Autorità per l’energia, parlando di un’incombenza ineludibile legata al contratto di fornitura, secondo Codici in capo all’utente non ci sarebbe alcun obbligo di sostituzione del contatore. “È il distributore – a detta dell’associazione di consumatori – che è tenuto a garantire che i misuratori i funzionino e che ogni 15 anni “dovrebbe” fare un controllo metrico su ogni esemplare, per accertare che le rilevazioni dei consumi avvengano in modo corretto. Ma queste verifiche hanno un costo elevato e si preferisce optare per le sostituzioni degli apparecchi, per cui le aziende interessate ricevono una cospicua remunerazione. Il cambio dei contatori non è previsto da una legge, ma “solo” da una delibera dell’Autorità per l’energia”.
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