Più volte annunciato, l’Assegno unico familiare non è ancora arrivato e potrebbe farlo solo a luglio. Intanto, però, sono disponibili diversi bonus a sostegno della famiglia e delle neomamme, alcuni riconfermati come il bonus Mamma Domani 2021. Ecco quali sono e che requisiti occorrono.

Bonus Mamma Domani 2021: per tutte

Si tratta del cosiddetto “premio alla nascita” riservato alle future mamme in gravidanza, per sostenere le spese legate all’arrivo di un bebè. Introdotto nel 2017, è stato appena riconfermato con la legge di Bilancio per un importo di 800 euro, una tantum, corrisposto dall’Inps. «Possono richiedere il beneficio di 800 euro una tantum, tutte le future mamme dal settimo mese di gravidanza indipendentemente dal reddito e dall’Isee. Ma solo fino al 30 giugno 2021! Il bonus mamme domani 2021 sarà infatti sostituito dal 1° luglio dal nuovo assegno» spiega Carolina Casolo, consulente fiscale e founder di Sportello Mamme (Sportellomamme.com), che dal 2018 offre consulenza e informazioni sulle pratiche burocratiche legate alla maternità di lavoratrici e non.

Il bonus è riservato alle future madri, con cittadinanza italiana o regolarmente presenti e residenti in Italia. La domanda va inviata all’Inps, tramite il sito, contact center o enti di patronato. Non concorre alla formazione del reddito complessivo e non ha nulla a che vedere con il bonus bebè.

Bonus bebè: in base all’Isee

Tra gli aiuti alle madri è previsto e confermato anche il bonus bebè: «L’importo resta invariato, tra 80 e 160 euro mensili in base all’ISEE del nucleo familiare (per chi non presenta Isee o ha un Isee superiore al limite massimo sarà corrisposto un beneficio pari ad 80 euro mensili per 12 mesi). C’è però una novità: il bonus bebé sarà cumulabile con l’assegno unico in vigore dal 1° luglio 2021 che è riservato a tutti, ma prevede importi differenti a seconda dell’ISEE» spiega l’esperta. Ad oggi sono previsti 80 euro al mese per un anno per chi ha un reddito superiore a 40mila euro; 120 euro al mese per i redditi tra 7.000 e 40mila euro; 160 euro mensili per i redditi pari o inferiori ai 7.000 euro. In caso di secondo figlio, l’importo è aumentato del 20%, quindi rispettivamente a 96 euro, 104 e 192, a seconda delle soglie ISEE.

La domanda per il bonus bebè va presentata anche in questo caso all’Inps in via telematica, dunque tramite il sito, tramite Pin dispositivo o SPID, oppure chiamando il Numero Verde o recandosi ai patronati, entro 90 giorni dalla nascita del bambino.

Bonus mamme con figli disabili: una novità in attesa di attuazione

«Questa è una novità portata dalla Legge di Bilancio. Si tratta di un beneficio mensile fino a 500 euro per le mamme con figli disabili. Per ottenere il beneficio è necessario sia che il figlio disabile abbia invalidità certificata almeno al 60% sia che il nucleo familiare sia monoparentale (ovvero che sia presente un solo genitore, la mamma). Il bonus sarà riconosciuto mensilmente per il periodo compreso tra il 2021 ed il 2023 ma solo alle mamme disoccupate o monoreddito. Per la presentazione delle domande si attende decreto attuativo del Ministero preposto» spiega l’esperta.

Bonus latte artificiale e detrazione pannolini: una vecchia misura in attesa di attuazione

In questo caso si tratta di un assegno per sostenere le spese relative all’acquisto del latte artificiale, in caso di patologie che rendano impossibile l’allattamento al seno (come ipogalattia e agalattia). Arriva a 400 euro all’anno e può essere ricevuto fino al 6° mese di vita del bebè. Il problema è che se ne parla già dal 2020, ma oggi «non si conosce l’ente preposto ad erogarlo. Potrebbe essere Inps, come già avviene per altri aiuti e prestazioni o i Comuni, altri enti locali, oppure lo Stato potrebbe riconoscere uno sconto proprio in fase di acquisto del latte. Occorre attendere il decreto attuativo, il quale fisserà non solo i requisiti specifici, ma anche le modalità di domanda e l’ente proposto all’erogazione del bonus» osserva la fondatrice di Sportello Mamme.

Per quanto riguarda la detrazione per i pannolini «non esiste per ora un vero e proprio bonus. C’è solo un emendamento, bisognerà attendere – spiega Casolo – Per questi bonus non sono mai stati creati i portali per richiederli. Sarebbero dovuti uscire a Marzo, ma con il Covid-19 e il Ministero della Sanità ha sospeso tutto, quindi al momento non è possibile inoltrare la domanda».

Bonus asilo: in base all’Isee

Il bonus asilo nido è previsto in caso di iscrizione e frequenza a un asilo nido e dipende dall’ISEE: ammonta a 3mila euro annui fino a 25.000 euro di reddito, per un importo massimo mensile di 272,72 euro; 2.500 euro annui con ISEE compreso tra 25.001 euro e fino a 40mila euro, per un importo massimo mensile di 227,27 euro; infine, per redditi superiori a 40.000 euro il bonus è pari a 1.500 euro, con un massimo mensile di 136,37 euro. Se, però, la retta mensile è inferiore all’importo spettante, questo sarà ridotto a pari alla retta stessa. Quindi, se per esempio si pagano 80 euro al mese con un reddito fino a 40mila, il bonus sarà comunque di 80 euro e non di 136, 37, ossia il massimo previsto per questa fascia ISEE. La domanda va sempre presentata in via telematica all’Inps.

Possono farne richiesta anche i genitori di bambini con meno di 3 anni che non possono frequentare gli asili nido per gravi malattie.

Bonus baby sitter: per coppie lavoratrici non in smart working

Il decreto Ristori bis ha stanziato risorse per rifinanziare la misura, ma solo per chi abita in zone rosse, passando da 1.200 a 1.000 euro per i lavoratori dipendenti e gli autonomi, e da 2.000 a 1.000 euro per i dipendenti del settore sanitario. Rispetto alla prima ondata pandemica, non può essere utilizzato per pagare i nonni. Tra i requisiti, entrambi i genitori devono essere lavoratori, non devono percepire altre integrazioni al reddito (disoccupazione, per esempio) né usufruire dello smart working. Il pagamento avviene sul Libretto di famiglia, dopo la presentazione della domanda telematica all’Inps.

È incompatibile con il bonus asilo nido. Il bonus, o in alternativa il congedo, può essere chiesto anche dalle famiglie con disabili in caso di scuole chiuse, indipendentemente dall’età dei figli. Sarà però assorbito dal Bonus unico per i figli a carico, da luglio 2021.

Carta acquisti: in base all’Isee

Esiste poi la Carta Acquisti per sostenere le spese fino ai 3 anni di vita del figlio. Ne hanno diritto coloro che hanno un ISEE fino a 6.966,54 euro per l’anno 2020. Non bisogna essere proprietari, insieme agli altri titolari di potestà o soggetti affidatari, di più di un immobile ad uso abitativo con una quota superiore o uguale al 25%, di immobili che non sono ad uso abitativo o di categoria catastale C7 con una quota superiore o uguale al 10%. Non si può avere più di una utenza elettrica domestica né non domestica, più di due utenze del gas, di più di due auto. Non si può essere proprietari di un patrimonio immobiliare del valore di oltre 15mila euro (da ISEE). La domanda si presenta presso gli Uffici postali ed è vagliata dall’Inps.

Detrazioni per figli a carico: per tutti, in base all’età dei figli

Gli importi annui variano a seconda dell’età dei figli, in particolare sono di 1.220 euro per ogni figlio fino ai 3 anni e 950 euro per ogni figlio dai tre anni in su. In caso di figli disabili è previsto un bonus aggiuntivo di 800 euro. Per famiglie numerose con più di tre figli, la detrazione è aumentata di 200 euro per ciascun figlio. La detrazione sarà sostituita dall’Assegno unico a partire dal 1° luglio 2021.

Congedi di maternità e paternità: 10 giorni per i papà

Congedo di maternità 2021 (di 5 mesi complessivi) consente alle donne, se in buona salute, di lavorare fino al nono mese di gravidanza per poi usufruire della misura nei mesi successivi alla nascita del figlio. Per i padri sono saliti a 7 a 10 giorni i giorni congedo parentale obbligatorio, previsti anche in caso di adozione o affido. Se ne può aggiungere uno facoltativo, di cui beneficiare in accordo con la madre o in alternativa ai suoi. La retribuzione è al 100%. «Se penso che a partire dal 1 gennaio 2021, tutti i neopapà spagnoli (o il secondo genitore equivalente) avranno diritto a 16 settimane di congedo di paternità, un periodo di tempo equivalenti al congedo di maternità e non trasferibile, direi che abbiamo ancora molta strada da fare! Un welfare italiano non ancora al passo con i tempi, che concede ad esempio solo 5 mesi di maternità obbligatoria, mentre in Polonia la maternità obbligatoria è garantita almeno per 12 mesi. In Italia ci si aspetta che una donna, che magari ha affrontato un parto difficoltoso, torni in ufficio dopo 3 mesi nelle stesse condizioni psicofisiche di prima» osserva Casolo.

Assegno unico 2021: per tutti, da luglio 2021

«La Legge di Bilancio 2021 ha portato diverse novità, la più attesa è sicuramente l’assegno unico e universale per i figli minori di 21 anni, che, però, partirà solo dal 1 luglio. È un contributo assegnato a famiglie con uno o più figli a carico che verrà erogato fino al compimento del ventunesimo anno di età. Per le famiglie con più di due figli e con disabili è prevista una maggiorazione. Si prevede una quota di fissa che va dai 200 ai 250 euro nel 2021, più una variabile determinata dall’ISEE. Beneficiari della misura saranno lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e liberi professionisti. Sarà, quindi, corrisposto a tutte le famiglie in cui siano presenti figli con età inferiore ai 21 anni e sarà corrisposto a partire dal settimo mese di gravidanza – spiega la fondatrice di Sportello Mamme – Sarebbe inoltre necessario potenziare gli ammortizzatori sociali a tutela della madre e anche del padre. Lo farà un assegno? Il riconoscimento del diritto ad essere genitore e lavoratori è difficile».