Molte delle nostre abitudini di vita quotidiana portano a notevoli sprechi e alla produzione di rifiuti non riciclabili. L’impronta ecologica delle scelte che ogni giorno compiamo può essere significativa, quindi è bene sapere come possiamo riutilizzare certi scarti dalle proprietà magari poco conosciute. Ci sono alcuni accorgimenti che si possono mettere in pratica anche tra le quattro mura domestiche e che comportano un recupero di energie e di sostanze rilevanti. Uno di questi è quello del riuso dell’acqua di cottura degli ortaggi, ricca di sostanze nutritive di pronta assimilazione, per l’irrigazione e la contemporanea concimazione delle piante in vaso.
La fertirrigazione ricca di nutrienti
Una fertirrigazione ricca ed efficace è possibile grazie al recupero dell’acqua di cottura delle verdure di cui ci nutriamo quotidianamente. Questa acqua di cottura è, infatti, ricca di micronutrienti rilasciati dagli stessi ortaggi, miniera di sali minerali e vitamine. Quando facciamo bollire o lessiamo le verdure, alcune di queste sostanze restano nell’acqua di cottura. Per questo motivo, è una buona idea riutilizzare questo liquido nutriente per l’irrigazione delle piante da appartamento. L’acqua di cottura è comoda in particolare per le piante in vaso che, non avendo un terreno ricco in cui crescere, necessitano dei benefici di un apporto extra di sostanze.
Come usare l’acqua di cottura degli ortaggi
L’acqua di cottura degli ortaggi deve essere possibilmente green. Per essere sicuri di dare da bere alle piante in modo benefico, assicuriamoci che le verdure che cuciniamo non siano trattate con pesticidi: prioritariamente per la nostra salute e successivamente proprio perché questi finirebbero nei nostri vasi. Per di più, il lavaggio delle verdure, anche se accurato, non elimina gran parte dei pesticidi sistemici (quelli che sono penetrati all’interno di foglie e frutti).
Non bisogna pensare che l’acqua delle verdure bollite sia però un vero e proprio concime. È comunque un concentrato di sali minerali, microelementi e alcune molecole organiche, che vanno ad arricchire e integrare sia la nutrizione della pianta che i substrati, spesso esausti, soprattutto dei vasi.
Quanto si risparmia?
Utilizzare l’acqua di cottura delle verdure consente di risparmiare e di fare del bene all’ambiente. Il calcolo è semplice: immaginiamo di lessare tre volte a settimana le verdure, utilizzando per ogni bollitura circa due litri di acqua. In questo modo avremo ottenuto circa 6 litri di acqua alla settimana per uso irriguo delle piante domestiche o di piccoli orti ricreati in giardino o sul balcone. Una piccola azione che comporta il risparmio di qualche litro d’acqua: questo risparmio, però, moltiplicato su scale più vaste, diventa davvero rilevante.
Consigli per una fertirrigazione corretta
Per ottenere un’acqua da fertirrigazione a regola d’arte, è necessario partire dalla selezione delle materie prime e da qualche accorgimento: insieme, queste cose consentiranno di potenziare l’effetto benefico dell’irrigazione. Ecco che cosa è utile ricordare prima di usare l’acqua di cottura degli ortaggi per le piante da appartamento:
- Senza sale. Se le verdure sono state lessate in acqua salata non bisogna assolutamente utilizzare l’acqua di cottura per irrigare le piante, perché si rischierebbe di danneggiarle in modo irreparabile e di causarne addirittura la morte.
- Evitare l’acqua delle patate. Le patate rilasciano una quantità considerevole di amido nella loro acqua di cottura, meglio quindi evitare di usarla per irrigare le piante.
- Solo ortaggi bio. Se le verdure non sono biologiche possono rilasciare nell’acqua tossine provenienti da pesticidi o altri prodotti chimici utilizzati nella coltivazione, spesso presenti sulle bucce, ma anche penetrati nella polpa e nei semi. Ovviamente si tratta di residui in quantità minima, ma chi vuole coltivare l’orto con metodo totalmente biologico dovrebbe evitare.
- Temperatura ambiente. L’acqua di cottura delle verdure deve essere a temperatura ambiente, quindi va lasciata raffreddare. Ricordiamoci di non dare da bere alle piante direttamente dalla pentola, con l’acqua bollente.
Usi per ogni acqua di cottura
- Di cottura delle patate: è possibile utilizzarla per sgrassare i piatti nel lavandino prima di riporli in lavastoviglie, perché è ricca di amido, o per mettere in ammollo le tovaglie macchiate di cibo, come prelavaggio al ciclo in lavatrice.
- Degli spinaci: si può usare per lucidare l’argenteria di casa.
- Delle uova sode: ricchissima di nutrienti, una volta fredda, può essere utilizzata anch’essa per bagnare l’orto e le piante.
- Del riso o della pasta: utile per lavare i piatti e sgrassarli. Aggiungiamo del succo di limone e, grazie alla presenza di amido, il grasso verrà eliminato molto più facilmente. Non solo: possiamo usarla anche per preparare un pediluvio emolliente. Basta mettere sale, acqua di cottura di riso o patate, e qualche goccia di olio essenziale a piacere.
- Di riso, patate o pasta: per eliminare le erbe infestanti che crescono tra le mattonelle del cortile o sui marciapiedi.
- Degli ortaggi: può essere usata anche per mettere in ammollo i legumi secchi come ceci, lenticchie o fagioli, purché non sia salata, oppure per ammorbidire salse e sughi, o preparare un buon risotto.