In California dai rubinetti della cucina potranno presto uscire le acque reflue. Le autorità di regolamentazione dello Stato americano, che conta ben 39 milioni di abitanti, hanno infatti approvato una serie di regole per consentire alle agenzie idriche di riciclare le acque reflue e metterle nelle tubature che portano l’acqua potabile a case, scuole e aziende. Si tratta di un traguardo importante, viste le diversi fasi di siccità che spesso colpiscono il Paese.

L’uso delle acque reflue

Proprio a causa della siccità, la California utilizza le acque reflue riciclate già da decenni. Possono essere usate per le piste da ghiaccio, così come ha fatto la squadra di hockey della lega minore Ontario Reign. Oppure per produrre neve, come avvenuto alla stazione sciistica di Soda Springs, vicino al lago Tahoe. Ma le acque reflue sono utili anche per gli agricoltori della valle centrale, dove vengono coltivate gran parte delle verdure, della frutta e delle noci della Nazione, che le usano per innaffiare le loro colture. Ma fino ad ora non erano mai state usate per il consumo umano.

Cosa cambia

La contea di Orange, nel sud della California, gestisce un grande sistema di purificazione dell’acqua che ricicla le acque reflue e le utilizza per riempire le falde acquifere sotterranee. L’acqua si mescola con le acque sotterranee per mesi prima di essere pompata e utilizzata nuovamente per l’acqua potabile. Le nuove regole dello Stato consentirebbero alle agenzie idriche di prendere le acque reflue, trattarle e immetterle nel sistema di acqua potabile. Il distretto idrico metropolitano della California meridionale, che serve 19 milioni di persone, mira a produrre fino a 570 milioni di litri al giorno di acqua riciclata diretta e indiretta. Un progetto a San Diego mira a rappresentare quasi la metà dell’acqua della città entro il 2035.

Come vanno trattate le acque reflue

Prima del loro riutilizzo, le acque reflue, per definizione contaminate, devono essere private di tutti gli agenti patogeni e i virus. Le nuove regole prevedono un trattamento così rigoroso, che andranno a scompartire anche tutti i minerali che rendono l’acqua potabile fresca e gustosa, il che significa che dovranno essere poi riaggiunti alla fine del processo.

I residenti si fidano?

Un problema che stanno affrontando gli esperti è la fiducia della popolazione, timorosa di bere acqua contaminata. A San José, quindi, i funzionari locali hanno aperto il “Silicon Valley Advanced Water Purification Center”, alle visite pubbliche “in modo che le persone possano vedere che si tratta di un processo molto hi-tech che garantisce che l’acqua sia super pulita”, ha detto Kirsten Struve, l’assistente ufficiale per la divisione di approvvigionamento idrico presso il distretto idrico della valle di Santa Clara.