Gestione dei rifiuti e riciclo dei materiali sono priorità ormai scontate per una gestione dei consumi sostenibile e l’alluminio riciclato rappresenta un’opzione ecologica che offre numerosi vantaggi sia ambientali che economici. L’Italia gioca un ruolo leader nel settore. Il nostro Paese è il primo produttore europeo di alluminio riciclato, sia per quantità di produzione sia in termini di rottame impiegato. Nel 2021 la produzione nazionale di alluminio secondario ha raggiunto i massimi storici, raggiungendo quota 954 mila tonnellate. Questo metallo proveniente da riciclo richiede il 95% di energia in meno rispetto a quello primario da bauxite. Lo ha reso noto il Cial, il Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio.

Perché il riciclo dell’alluminio è amico dell’ambiente

L’alluminio è il terzo elemento più abbondante sulla crosta terrestre, ma estrarlo dalla bauxite grezza richiede notevoli risorse e energia: questo processo è intensivo dal punto di vista energetico e può avere un impatto significativo sull’ambiente. L’Italia è un esempio particolarmente virtuoso, poiché il 100% della produzione italiana di questo metallo proviene dal riciclo. La produzione di alluminio da riciclo rispetto a una produzione ex novo permette un risparmio energetico di circa il 95% ed evita emissioni serra pari a 423mila tonnellate di CO2.

Alluminio, in Italia riciclato il 73,6% degli imballaggi

In Italia nel 2022 è stato avviato a riciclo il 73,6% degli imballaggi in alluminio immessi sul mercato (ovvero 60.200 tonnellate): un traguardo che ha già consentito di superare abbondantemente gli obiettivi comunitari fissati per il 2025 (50%) e il 2030 (60%).

Lattine per bevande: tasso di riciclo a livelli record

Alluminio

Il tasso di riciclo per le sole lattine per bevande è pari al 91,6% per il 2022. Un risultato in linea con quello dei paesi i cui sistemi sono basati sul deposito cauzionale e di gran lunga superiore al tasso medio di riciclo europeo del 73%.

Un materiale leggero ideale per gli imballaggi

Il packaging in alluminio rappresenta solo lo 0,5% del peso del packaging complessivo immesso sul mercato. Si tratta di 81.800 tonnellate (lattine, vaschette, scatolette, bombolette, tubetti, foglio sottile, ecc.) su un totale di oltre 14.500.000 tonnellate complessive derivate dai sei principali materiali di imballaggio. Grazie all’evoluzione degli ultimi vent’anni, il peso di una lattina per bevande da 33 cl è passato dai 14g del 2000 ai 12,2g attuali, con un calo del 12%.

Alluminio

Margini di miglioramento: 40% non recuperato

Secondo il Consorzio a fronte di una potenziale presenza di circa 167 mila tonnellate di alluminio nei rifiuti urbani, vi è una “perdita” di questo metallo – apparentemente non riciclato o recuperato – di circa 65 mila tonnellate, poco meno del 40% del totale. Secondo il ricercatore Duccio Bianchi, autore della ricerca “Miniere urbane”, “dalla gestione dei rifiuti ingombranti, cui affluiscono circa 60 mila tonnellate di alluminio, se ne recuperano oggi meno di 1.500 tonnellate, a causa dell’assenza (o della impropria gestione) dei dispositivi di cattura dei metalli non ferrosi”.