Per 20 anni gli scienziati hanno pensato che nella Repubblica del Ciad, uno Stato dell’Africa centrale, il leone fosse ormai estinto. Si sbagliavano: di recente alcuni filmati girati dalle telecamere del Parco Nazionale Sena Oura hanno mostrato la presenza di un esemplare di leonessa. Il parco si trova in una zona al confine con il Camerun. Le immagini mostrano una bellissima leonessa, nel fiore degli anni e in ottima salute.
Dal 2004 in Ciad non si vedeva più un leone
Si tratta del primo avvistamento di un leone in Ciad dal 2004. Per gli scienziati è un segnale, anche se è precoce affermarlo, che le popolazioni di felini nell’area tra il Camerun e il Ciad potrebbero essere in aumento. Da qui lo “sconfinamento” della leonessa, che fa ben sperare su una ripopolazione di questi esemplari nel Paese.
Il leone protegge il branco, la leonessa va a caccia
Il leone è uno dei predatori più carismatici delle savane africane. Vive in branchi di dimensioni variabili costituiti da un maschio dominante e un gruppo di femmine imparentate fra loro. I maschi, con la loro imponente criniera, si preoccupano di proteggere il branco. A procacciare il cibo ci pensano, invece, le femmine. Vanno a caccia di prede come impala, bufali, gnu e zebre, li accerchiano e poi li uccidono con un morso alla gola.
Una specie ad alto rischio
Purtroppo, si tratta di una specie considerata a rischio. Infatti, è stata inserita nella lista rossa della Iucn, l’Unione internazionale per la conservazione della natura fondata oltre 60 anni fa con la missione di influenzare, incoraggiare e assistere le società in tutto il mondo a conservare l’integrità e la diversità della natura e di assicurare che ogni utilizzo delle risorse naturali sia equo ed ecologicamente sostenibile.
Ormai sono rimasti solo 30mila esemplari
Il leone è scomparso dall’80 per cento delle aree dove viveva. Oggi è presente nell’Africa Sub-Saharina e nell’India nord-occidentale in aree considerate protette. Il bracconaggio e la distruzione dell’habitat, che ha portato a una riduzione delle sue prede, ne stanno compromettendo la sopravvivenza. Negli ultimi due decenni, la popolazione in Africa è passata da 100mila a meno di 30mila esemplari. Secondo gli scienziati, al momento ci sono tra 22mila e 24mila felini rimasti allo stato selvatico. Ma le popolazioni dell’Africa occidentale e centrale sono particolarmente piccole e frammentate. In Camerun, nell’area al confine con il Ciad, ci sarebbero solo circa mille leoni. Ma la ruota sta girando.
Il bracconaggio ha decimato i leoni
Dopo l’avvistamento di una leonessa in Ciad, la Wildlife Conservation Society ha diramato un comunicato stampa dove si afferma che proprio in quell’area tra Camerun e Ciad si è assistito a «un periodo di bracconaggio organizzato e spietato più di un decennio fa. Da allora, però, la regione ha beneficiato di un impegno molto forte per la conservazione della specie da parte dei Governi dei due Paesi. Ciò ha prodotto una migliore protezione dei parchi nazionali e le popolazioni di fauna selvatica stanno iniziando a riprendersi».
Il ruolo del leone nell’ecosistema africano
I leoni svolgono un ruolo importante nel mantenere l’equilibrio degli ecosistemi locali. Sono all’apice tra i predatori, siedono in cima alla catena alimentare e regolano le popolazioni delle loro prede, il che a sua volta riduce la pressione del pascolo sulla vegetazione e mantiene sani gli habitat. Secondo i responsabili del Parco Nazionale di Sena Oura, la leonessa ripresa dalle telecamere potrebbe non essere sola. «Le prime femmine sono il fondamento di qualsiasi popolazione di leoni», hanno spiegato alla Bbc. Hanno aggiunto: «Questi animali non sono grandi vagabondi: abitano aree che hanno prede e sono sicure per allevare i loro cuccioli». Speriamo che abbiano ragione.