Con l’arrivo della bella stagione è tanta la voglia di immergersi nella natura per staccare dalla routine quotidiana e andare alla scoperta del grande patrimonio di biodiversità che popola la Terra. Dal birdwhatching al whalewhatching e al bearwatching, passando per l’osservazione dell’ambiente extraterrestre grazie agli osservatori astronomici, tante le attività che consentono di entrare in contatto con il mondo – e non solo – che ci circonda, scoprirne i segreti e immortalare quanto osservato. Ma qual è il periodo migliore per avventurarsi in queste attività? Quale l’attrezzatura necessaria? Vi sono regole di comportamento da adottare per rispettare l’ambiente che ci ospita?
Ecco alcuni consigli per non farvi trovare impreparati nel corso della vostra avventura.
Il birdwatching per gli appassionati dell’ornitologia
Siete affascinati dall’ornitologia e vedendo un volatile non potete fare a meno di chiedervi a che specie appartenga? Allora dovete cimentarvi nel birdwatching letteralmente “osservazione degli uccelli”. Un’attività per la quale non servono particolari abilità o attrezzature, anche se una iniziale conoscenza delle varie specie è sicuramente utile. Per essere un vero birdwatcher vi basterà avere un buon binocolo – ce ne sono di vari tipi e di diversa fascia di prezzo- da utilizzare, magari inizialmente, anche nel vostro giardino o in un parco vicino casa per osservare le specie presenti sul territorio.
A questo fondamentale strumento potreste poi aggiungere un quaderno nel quale indicare le specie avvistate e una guida sugli uccelli che vi aiuti a dargli un nome. Se quello che state cercando è invece un’esperienza che vi immerga completamente nella natura e che preveda accanto all’attività di osservazione anche passeggiate all’interno di riserve o percorsi naturalistici sarà importante avere un adeguato abbigliamento da trekking magari anche di colori che si possono mimetizzare tra piante e alberi così da non far scappar via l’avifauna presente.
La stagione migliore per cimentarvi in questa attività? Sicuramente la primavera come suggerisce la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), in questo periodo ci sono più specie da osservare, si calcola ad esempio che siano circa 200 milioni gli uccelli migratori che passano sull’Italia, inoltre sempre in primavera le loro piume raggiungono il massimo colore che rende questi animali più facilmente individuabili. Ma dove andare? Se è vero che il birdwatching può essere praticato ovunque è anche vero che ci sono dei luoghi meravigliosi dove ammirare specie non comuni come, ad esempio, la foresta del Tarvisio (Udine) dove poter osservare rapaci notturni e diurni, tra cui il Grifone, l’Astore, l’Aquila reale oppure in Toscana sul Lago di Massaciuccoli dove si possono trovare esemplari di airone cenerino e airone bianco e lo Stretto di Messina punto nevralgico della migrazione dei rapaci e delle cicogne.
Volete un’esperienza che vi garantisca maggiore adrenalina?
Bearwatching per conoscere gli orsi
Negli ultimi anni sono sempre più numerose le persone che decidono di cimentarsi nel bear watching cioè l’osservazione degli orsi nel loro habitat naturale. Si tratta di un’attività che non può essere svolta in autonomia e per la quale è necessario affidarsi a guide esperte che vi accompagneranno in appositi capanni di osservazione nei quali attendere l’arrivo degli orsi. Non sono richieste particolari abilità ma attenzione al comportamento: è importante fare silenzio perché gli orsi hanno un ottimo udito e quindi al minimo rumore potrebbero scappare, spegnete anche il cellulare (vi aiuterà a staccare dalla routine quotidiana), altra cosa importante niente cibo si tratta di animali che hanno un olfatto molto sviluppato e quindi portare degli alimenti li potrebbe attirare verso di voi.
Quale attrezzatura è importante portare? È fondamentale avere un abbigliamento comodo, un binocolo per scrutare meglio il paesaggio intorno e voi e naturalmente una macchina fotografica con un buono zoom per immortalare l’avvistamento.
Il periodo migliore per organizzare la vostra esperienza di bear watching è la primavera quando solitamente è più facile fare avvistamenti perché gli orsi si spingono più a valle in cerca di cibo, ma se si ha un po’ di pazienza, con esclusione del periodo invernale nel quale la maggior parte degli esemplari di questa specie va in letargo, è possibile osservare gli orsi tutto l’anno. Ma dove andare?
In Italia tra le mete più famose c’è l’Abruzzo dove potrete fare la conoscenza dell’Orso Bruno Marsicano, una specie tipica di questa regione, un’esperienza che vi consentirà non solo di conoscere questo animale e le sue abitudini, ma che vi porterà anche alla scoperta delle meraviglie dell’Appennino centrale. Regno indiscusso del bear watching europeo è però la Slovenia in particolare le foreste delle regioni Notranjska e Kočevska dove si stima vivano circa 560 orsi bruni E per gli appassionati del mondo acquatico?
Alla scoperta dei grandi cetacei con il whale watching
Il whale watching è l’attività di osservazione delle balene, una pratica sempre più diffusa che affascina sia gli adulti che i più piccoli. Viene realizzata attraverso escursioni organizzate in barca che consentono di avvistare i cetacei nel loro habitat: basterà portare con voi un binocolo, strumento indispensabile per la ricerca dei mammiferi in mare aperto, ma una volta avvistati le imbarcazioni avvicinandosi vi consentiranno di vedere questi animali anche ad occhio nudo e di fotografarli. Non è quindi richiesta una particolare attrezzatura naturalmente bisognerà indossare un abbigliamento adatto a fare un’escursione in barca.
In Italia gli amanti di questa attività non potranno farsi sfuggire l’occasione di visitare in Liguria il Santuario dei Cetacei qui è possibile osservare i mammiferi marini tutto l’anno essendo stanziali in questa località. Dalla balenottera comune, al capodoglio e la stenella striata tante le specie avvistate pronte ad essere immortalate in un vostro indimenticabile scatto.
Se però voleste spingervi più a nord allora la vostra meta è in Islanda precisamente Húsavík definita la “capitale mondiale dell’osservazione dei cetacei”. La baia di Skjálfandi, su cui si affaccia questa caratteristica cittadina di pescatori, è un vero e proprio crocevia per la specie qui potrete osservare le balenottere azzurre, megattere, capodogli e tanti altri mammiferi acquatici, il periodo migliore? Tra aprile e ottobre quando la zona si popola di balene che seguendo la rotta migratoria si fermano in questa baia per fare scorta di cibo prima di ripartire, da non sottovalutare anche il meteo più favorevole di questo periodo che vi consentirà di assaporare a pieno l’esperienza.
Gli osservatori astronomici per immergervi in una natura extraterrestre
E se quello che volete fare è stare con il naso all’insù ad osservare le stelle?
Volete vedere la Via Lattea, osservare bene la Luna, scoprire dove si trovano Venere e Saturno? Allora la vostra destinazione non può che essere un osservatorio astronomico. A causa, infatti, dell’inquinamento luminoso è sempre più difficile trovare luoghi che consentano all’occhio umano di ammirare in tutto il loro splendore i corpi celesti; quindi, per non rinunciare alle meraviglie dell’Universo i tanti osservatori sparsi da nord a sud d’Italia sono un’ottima alternativa.
Tra i più famosi troviamo l’Osservatorio Astronomico di Brera, un istituto di ricerca d’eccellenza dell’INAF, che è il più grande planetario italiano. L’osservatorio ha due sedi: una a Milano e l’altra a Merate (LC). Qui è possibile fare visite guidate serali alla scoperta del cielo, cosa portare? È richiesta una torcia e abbigliamento comodo e adatto alla stagione, poiché la cupola non è riscaldata, e poi tanta voglia di scoprire cosa si nasconde nel cielo notturno. Ha invece da poco riaperto le sue porte il Planetario di Roma situato all’interno del Museo della Civiltà Romana. È uno dei più antichi planetari al mondo qui si possono visitare, grazie alle proiezioni sulla cupola, altri pianeti e corpi celesti nonché ricostruire eventi astronomici avvenuti nel passato o previsti nel futuro un viaggio che affascina adulti e bambini.
Se però non volete rinunciare ad ammirare le stelle restando all’aria aperta abbiamo la soluzione che può fare per voi: vi basterà andare alla ricerca dei luoghi certificati “I Cieli più belli d’Italia”, una certificazione ideata da Astronomitaly un progetto di sviluppo del turismo astronomico in Italia e che vuole individuare e valorizzare i luoghi con basso inquinamento luminoso in cui poter ammirare il cielo stellato. Ad esempio, in Trentino-Alto Adige nei paesini del comune di Cornedo all’Isarco vi è il primo astrovillaggio d’Europa, dove è possibile godere di una straordinaria vista verso le stelle. Spingendovi a sud c’è invece il borgo di Troina, in provincia di Enna, dove potrete restare affascinati dalla luminosità della Via Lattea ma se siete amanti delle alte vette è il Monte Argentera nelle Alpi Marittime, in provincia di Cuneo, la vostra meta: qui potrete andare alla ricerca nella volta celeste della costellazione che più vi affascina.