Le buone pratiche ecofriendly da portare a scuola

Dopo mesi di chiusura le scuole italiane sono tornate alla piena attività: nonostante la crisi sanitaria la scuola è tornata a essere un pezzo fondamentale di vita per bambini e ragazzi, e di conseguenza per le loro famiglie. Se anche tu ti stai adoperando per far crescere la sensibilità ambientale nei ragazzi, perché non coinvolgere anche il contesto scolastico?

Negli ultimi anni, del resto, la scuola ha assunto un ruolo sempre più centrale nel contribuire a diffondere le buone pratiche green per far crescere dei giovani cittadini che sappiano rispettare l’ambiente che li circonda.

Ma quali sono le regole
da metter in pratica per essere amici dell’ambiente anche a scuola? Da dove
iniziare?

Ecco 7 semplici consigli,
uno al giorno, per far in modo che i ragazzi possano traformarsi in giovani
eco-supereroi pronti a dare il proprio contributo per rendere il Pianteta un
luogo migliore per sé e le future generazioni.

1° giorno: lasciare a casa l’automobile

Se la scuola è vicino casa optate per una bella passeggiata, non solo ridurrete le emissioni di CO2 ma potrete trasformare questo momento in un’occasione per conoscere meglio il quartiere e i suoi abitanti.

E se le distanze sono troppo lunghe? In questo caso la soluzione ideale è la bicicletta: pensate alla soddisfazione di andare a scuola dopo una bella pedalata. Se però il brutto tempo proprio non lo permettesse, non scoraggiatevi, potrete sempre prendere l’autobus e il Pianeta vi ringrazierà comunque.

2° giorno: portiamo a scuola la borraccia

Sapete quanta plastica
finisce ogni anno nei nostri mari? Ben 8 milioni di tonnellate! Come aiutare la
Terra a non soffocare in un mare di plastica?

A scuola, ma non solo, non utilizzate le oramai fuori moda bottigliette di plastica, ma prediligete le più glamour borracce. In commercio ve ne sono per tutti i gusti: dai super eroi ai personaggi dei cartoni animati fino alle più fashion, con design sofisticato o minimal, sarà difficile non trovare quella più adatta.

3° giorno: merenda a Km0

Per la merenda fate attenzione a cosa mettere nello zaino. Potreste portare un gustoso frutto scegliendolo tra quelli di stagione, a km0 e se possibile biologico, non solo sarà più buono, ma ridurrete drasticamente l’impatto ambientale dello spuntino. E per i più golosi? Un bel dolce fatto in casa. Anche in questo caso, però, occhio agli ingredienti ad esempio accertatevi che le uova, con cui preparerete la vostra leccornia, provengano da allevamenti biologici dove le galline vivono felici.

4° giorno: cancelleria green

Anche la cancelleria può essere ecofriendly basta cercare quella giusta. Per quaderni, block notes e fogli fate attenzione a che la carta sia certificata con il marchio Ecolabel o che provenga da filiera certificata (come FSC o PEFC). Per evidenziatori e pennarelli dite addio ai solventi, in commercio si possono trovare quelli preparati a base di acqua che hanno la stessa resa di quelli tradizionali e sono amici dell’ambiente. Righelli e squadre? Nessun problema, ve ne sono alcune tipologie realizzate con materie prime rinnovabili come il cartone o con bioplastiche, non resta che scegliere i vostri preferiti.

5° giorno: l’arte del riciclo

Soprattutto per i bambini
più piccoli capita spesso che le maestre, in classe, facciano realizzare dei
lavoretti. Per i materiali, prima di acquistarli, andate alla scoperta di cosa
è possibile recuperare nelle vostre case. Dai filati, alle riviste accatastate
in un angolo, ai vecchi bottini fino ai cartoncini dei rotoli di carta
assorbente scoprirete di avere a disposizione un vero tesoro a costo zero per
voi e l’ambiente e i bambini potranno dare sfogo alla loro fantasia.

6° giorno: per fare la differenza bisogna “differenziare”

Se la scuola non si fosse già attrezzata per effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti, potreste suggerirlo voi agli insegnanti. Scoprire dove vanno correttamente conferiti i vari oggetti può essere non solo un momento di apprendimento, che sarà utile una volta tornati a casa, ma anche un vero gioco. Chi vince? Naturalmente chi fornisce più risposte corrette alla domanda “dove va gettato?”.

7° giorno: non sprechiamo

Di cosa parliamo? Della
corrente elettrica. Finite le lezioni
non lasciate l’aula con le luci accese, ridurre lo spreco di energia si traduce
in minor emissioni inquinanti e quindi in più ossigeno per far respirare il
Pianeta. Ma come organizzarvi? Potreste a turno nominare, tra i membri della classe,
un “guardiano della luce” che si assicuri che prima di tornare a casa queste
siano spente e che, anche in orario di lezione, siano accese solo se
necessario. È più bello studiare alla luce del sole, non credete?

E voi avete altri
suggerimenti? Noi li aspettiamo.