Uno studio condotto dalla Colorado State University (CSU) rivela la sorprendente correlazione tra i cambiamenti climatici e la frequenza dei terremoti. Questa ricerca, pubblicata nel dicembre 2024 sulla rivista Geology, aggiunge nuove prove a un nutrito gruppo di studi secondo il quale il clima sarebbe in grado di influenzare il ciclo sismico.

Lo studio sulla faglia del Sangre de Cristo

Gli scienziati della CSU hanno analizzato la catena montuosa Sangre de Cristo nel sud del Colorado, una regione con una faglia attiva lungo il suo bordo occidentale. Durante l’ultima era glaciale, questa faglia era tenuta in posizione dal peso dei ghiacciai. Con il loro scioglimento, la faglia ha iniziato a muoversi più frequentemente.

Sangre de Cristo

Attività sismica e ritiro dei ghiacciai

I risultati indicano che l’attività sismica lungo una faglia potrebbe aumentare con il ritiro dei ghiacciai. Questo fenomeno è stato osservato anche in altre regioni con ghiacciai in rapido ritiro, come l’Alaska, l’Himalaya e le Alpi. La ricerca ha dimostrato che «poiché il cambiamento climatico altera i carichi di ghiaccio e acqua, le aree tettonicamente attive potrebbero subire movimenti di faglia e terremoti più frequenti a causa delle condizioni di stress in rapido cambiamento», spiega Cece Hurtado, tra le autrici della ricerca.

L’impatto dei cambiamenti climatici sui terremoti

La scoperta è particolarmente significativa perché suggerisce che il cambiamento climatico, che sta avvenendo a un ritmo molto più rapido rispetto a quelli geologici del passato, potrebbe avere un impatto diretto sulla frequenza dei terremoti.

Catena del Sangre de Cristo

La ricerca della CSU ha utilizzato dati di telerilevamento e sul campo per ricostruire l’estensione dei ghiacciai antichi e calcolare il carico che avrebbe spinto sulla faglia. Ha poi misurato lo spostamento della faglia, scoprendo che i tassi di scivolamento delle faglie sono stati cinque volte più veloci dall’ultima era glaciale.