Aveva creato sconcerto a livello internazionale la scelta di non inserire nessuna donna all’interno comitato organizzatore del vertice globale sul clima Cop29, che si terrà in Azerbaijan nel dicembre 2024. Il presidente del Paese, Ilham Aliyev, ha fatto marcia indietro aggiungendo 12 donne nell’ente che organizzerà l’evento.
Donne e Cop29, le critiche di “She Changes Climate”
La composizione iniziale del comitato era di soli 28 uomini, una scelta contestata dal gruppo della campagna “She Changes Climate”, il cui profilo Instagram nato nel novembre 2020 conta oltre 3000 follower. “Il cambiamento climatico colpisce il mondo intero, non la metà”, ha affermato il gruppo che ha ricordato l’importanza e la necessità di includere le donne nelle strutture di vertice.
“Passi avanti ma lontani da equilibrio di genere”
Christiana Figueres, capo delle Nazioni Unite per il clima al momento della firma dello storico accordo di Parigi nel 2015, aveva definito il panel composto da soli uomini “scioccante e inaccettabile”. Dopo le critiche giunte da istituzioni internazionali, media e gruppi di pressione, il presidente Ilham Aliyev è tornato sui suoi passi, aggiungendo 12 donne. “Si tratta di un progresso positivo, ma siamo ancora lontani da un equilibrio di genere 50/50”, ha affermato Elise Buckle, co-fondatrice di She Changes Climate. “Questa è una soluzione rapida ma non sufficiente.”
Cop29, la presenza delle donne nel comitato organizzatore
Tra i nuovi membri del comitato di Cop29 ci sono Umayra Taghiyeva, vice ministro dell’ecologia e delle risorse naturali, la commissaria per i diritti umani Sabina Aliyeva e Bahar Muradova, presidente del comitato statale per i problemi della famiglia, delle donne e dei bambini. Inserito nell’organico anche un altro uomo, per un totale di 29 membri. Quasi tutti i componenti del comitato Cop29 sono ministri o funzionari del governo, compreso il capo del servizio di sicurezza dello Stato. Presente anche il capo della rete statale di distribuzione del gas dell’Azerbaigian.
La Cop29 in Azerbaijan fra speranze e polemiche
In occasione della Cop29 si terranno importanti colloqui sul clima, ma il vertice sarà ospitato dall’Azerbaijan, un “petrostato” fortemente dipendente dalla produzione di combustibili fossili. Già la Cop28 si è tenuta negli Emirati Arabi Uniti, con la carica di presidente ricoperta da Sultan Al Jaber, anche amministratore delegato della compagnia petrolifera statale locale: un fatto che ha portato ad accuse di conflitto di interessi. Il presidente designato della Cop29, che avrà il compito di riunire i paesi per guidare l’azione per il clima, è Mukhtar Babayev, ministro dell’ecologia e delle risorse naturali dell’Azerbaijan. Babayev in precedenza ha lavorato per 26 anni per la compagnia petrolifera statale della Repubblica dell’Azerbaigian (Socar), un aspetto che potrebbe rappresentare un freno non indifferente nel raggiungere un accordo internazionale concreto per ridurre i combustibili fossili e arginare la crisi climatica.