Se mai vi foste avventurati nell’aspro e affascinante deserto del New Messico, nei pressi della città di Taos, potreste esservi imbattuti in costruzioni dalla forma poco convenzionale. Alcune dalle linee scolpite e arrotondate, altre che sembrano uscite da un film di Starwars. Si tratta delle Earthship, abitazioni sostenibili e autonome costruite principalmente con materiali naturali e di scarto. Ma come nascono e quali sono i vantaggi di queste case?

L’idea nasce negli anni Settanta

Il movimento Earthship è iniziato a Taos negli anni ’70 dall’idea di Michael Reynolds, architetto originario del Kentucky e fondatore della società di eco-costruzione Earthship Biotecture. L’uomo, ora 71enne, racconta alla BBC, come è nata l’idea: «Ho visto il conduttore della CBS Walter Cronkite al telegiornale parlare di disboscamento per ricavare legname – spiega -. Stava parlando di quello che ora chiamiamo cambiamento climatico e riscaldamento globale. Ho pensato allora a tutte le lattine di birra gettate e mi sono detto: ‘Perché non costruiamo con le lattine di birra invece di tagliare gli alberi?‘».

Reynolds costruì un prototipo di casa con lattine di birra nel 1971, ma ai media di allora sembrò un’idea strampalata piuttosto che innovativa. «Era un’idea utopistica – conferma l’architetto – ma sono andato avanti per la mia strada, dice Reynolds. «Ho iniziato a utilizzare bottiglie e pneumatici e 36 anni fa ho etichettato per la prima volta una casa come ‘Earthship’».

Ci è voluto parecchio tempo prima che le case progettate da Reynolds prendessero piede: «Erano parecchio strane… e lo sono ancora! Ma oggi la gente inizia a prendere consapevolezza e vuole fare qualcosa in prima persona contro il cambiamento climatico».

Eartship a Taos, New Mexico

Costruzione e funzionamento delle Earthship

Le Earthship sono progettate per resistere alle temperature estreme del deserto, sotto zero in inverno e torride d’estate. Una berma di terra circonda la costruzione su tre lati, i muri portanti sono realizzati impilando pneumatici riempiti di terra battuta per isolare e regolare la temperatura interna (21 °C tutto l’anno, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche).

Le pareti sono poi ricoperte con argilla, sabbia e calce per isolare ulteriormente l’edificio. Le finestre, orientate a sud, permettono l’ingresso della luce solare, poi trattenuta dalla massa termica e rilasciata lentamente, mantenendo l’abitazione calda durante la notte e più fresca durante il giorno.

L’energia elettrica è fornita da pannelli solari e turbine eoliche mentre l’acqua piovana viene raccolta dal tetto, filtrata per il consumo e riutilizzata più volte per le necessità domestiche, inclusa l’irrigazione delle piante nella serra interna, parte integrante di ogni Earthship.

Le acque grigie provenienti da lavandini e docce vengono purificate attraverso sistemi di fitodepurazione e riutilizzate per le toilette, mentre le acque nere vengono trattate in loco attraverso sistemi biologici. Questo ciclo chiuso di utilizzo dell’acqua riduce al minimo il bisogno di infrastrutture idriche esterne e il relativo impatto ambientale.

I costi delle Earthship

Acquistare una Earthship significa risparmiare sui costi. Ciò grazie alla riduzione delle bollette energetiche e idriche e alla produzione di cibo in loco. Estetica e sostenibilità stanno accrescendo l’interesse del mercato immobiliare verso questo genere di abitazioni i cui prezzi variano da 450 a 830mila euro circa, a seconda delle dimensioni. E per chi vuole sperimentare cosa significhi vivere in una Earthship, a Taos e dintorni c’è la possibilità di affittarne una con tariffe a poco più di 200 euro a notte.