L’acqua, “linfa vitale” dell’umanità, è sempre più a rischio nel mondo a causa dell’eccesivo sviluppo e del consumo “vampirico”. A lanciare l’allarme è l’Onu che, nella Giornata mondiale dell’acqua, stila un un rapporto nel quale si evidenzia come la carenza di acqua stia peggiorando con l’imminente rischio di una crisi globale.
Giornata mondiale dell’acqua, le parole di Guterres
Il mondo sta “ciecamente camminando su una strada pericolosa con l’insostenibile uso di acqua, l’inquinamento e il surriscaldamento climatico che stanno drenando la linfa vitale dell’umanità”, afferma il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.
Il rapporto dell’Onu arriva in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite per sensibilizzare sull’importanza di questa risorsa per la vita di tutti e per uno sviluppo sostenibile del pianeta.
Il monito: “Scarsità d’acqua sta diventando endemica”
Secondo la relazione delle Nazioni Unite circa due miliardi di persone non hanno accesso ad acqua potabile sicura mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. “La scarsità di acqua sta diventando endemica“, si legge nel rapporto nel quale si osserva come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.
Come diminuire gli sprechi: sei consigli utili
Alla luce della crisi idrica, la conferenza sull’acqua che si aprirà nelle prossime ore all’Onu si focalizzerà in particolare sulla necessità di accelerare i cambiamenti nel consumo d’acqua e diminuire gli sprechi.
Come spiegano le stesse Nazioni Unite, ognuno può fare qualcosa per contribuire, nel suo piccolo, a risolvere la crisi.
Ecco sei consigli per proteggere le risorse idriche che, assicura l’Onu, possono essere seguiti “anche dalle persone più pigre”.
1 – Spegnere i dispositivi elettronici
Il 90% dell’energia elettrica che utilizziamo tutti i giorni, spiega l’Onu, è prodotta utilizzando grandi quantità di acqua. Spegnere i dispositivi elettronici quando non li usiamo significa produrre meno energia.
2 – Acquistare sostenibile
Un paio di jeans necessita di circa 10mila litri d’acqua per essere prodotto: più o meno quanto una persona beve in 10 anni di vita. È quindi utile comperare capi sostenibili e promuovere l’economia circolare nel mondo della moda.
3 – Accorciare il tempo delle docce
Il 44% delle acque reflue utilizzate in casa non viene smaltito correttamente e finisce sprecato: un modo per preservare l’acqua è quindi quello di limitare il tempo sotto la doccia. Cinque minuti sono sufficienti, spiega l’Onu.
4 – Non buttare cibo ancora buono
Circa un terzo del cibo prodotto nel mondo viene perso o buttato. Diminuire gli sprechi di cibo fa calare la pressione sull’agricoltura, uno dei settori che consuma più acqua. Ridurre il cibo sprecato significa quindi salvare l’acqua.
5 – Pulire i corsi d’acqua
Per chi volesse fare di più e attivarsi anche fuori dall’ambito domestico, l’Onu consiglia di prendere parte alle pulizie di fiumi, laghi e spiagge, ma anche di piantare alberi e creare giardini della pioggia, per filtrare l’acqua piovana consegnandola all’impianto fognario in maniera meno inquinata.
6 – Mangiare cibo a base vegetale
Infine, dicono le Nazioni Unite, un’alimentazione a base vegetale consuma molta meno acqua rispetto a quella a base di carne. Ci vogliono di solito tra i 3mila e i 5mila litri d’acqua per produrre un chilo di riso, 2mila litri per ogni chilo di soia, 900 per il grano e 500 per le patate. Per un chilo di carne di manzo, invece, secondo il Water Footprint Network, servono circa 15mila litri d’acqua.