Quando è iniziato l’Antropocene? Da quale anno l’essere umano, attraverso le sue attività, ha iniziato a modificare così radicalmente il territorio e il clima del Globo tanto da influenzare i processi geologici? Gli scienziati stanno iniziando a rispondere a questa domanda studiando un laghetto canadese.
L’inizio dell’Antropocene sul fondo del lago Crawford
Sul fondo del lago Crawford, appena fuori Toronto, gli studiosi hanno riscontrato la presenza di strati perfetti di sedimenti che mostrano secoli di impatto umano sul Pianeta, anno dopo anno. Il lago – lungo meno di 250 metri e profondo 24 – è “meromittico”, cioè le sue acque superficiali non si mescolano mai con quelle del fondo. Questa caratteristica permette che sul suo fondale si accumulino sedimenti atmosferici, come gli strati di una lasagna. Un team internazionale di scienziati ha annunciato che questo specchio d’acqua è il luogo in cui si apprezza meglio l’inizio (intorno al 1950) di una potenziale nuova epoca geologica: l’Antropocene, per l’appunto.
Un sorprendente libro di storia subacqueo
In inverno la superficie del lago Crawford si congela e sul fondo si deposita materia organica scura. D’estate, al contrario, il calcio ed i carbonati delle rocce calcaree della zona, disciolti nell’acqua, cristallizzano per il calore formando sul fondo uno strato bianco di calcite. Questo susseguirsi di linee chiare e scure costituisce un calendario perfetto, un vero e proprio “libro di storia” che mostra come nel 1950 l’impatto dell’uomo abbia cominciato a trasformare ogni cosa: si tratta della cosiddetta “Grande Accelerazione”, il momento in cui i test nucleari, i massicci incendi di carbone e petrolio e la scomparsa delle specie cominciano a lasciare un’impronta molto evidente sulla pelle del pianeta.
L’Antropocene dichiarato “realtà geologica”
L’umanità sta ufficialmente attraversando l’Olocene, un’epoca geologica iniziata più di 10.000 anni fa, dopo l’ultima era glaciale. Tuttavia, nel 2000, il chimico olandese Paul Crutzen (vincitore del Premio Nobel per la Chimica per aver fatto luce sulla distruzione dell’ozono atmosferico) e il biologo americano Eugene Stoermer suggerirono che l’impatto degli esseri umani sul pianeta avesse portato una nuova epoca : l’Antropocene. Sebbene l’idea abbia preso piede, l’ente certificatore – l’Unione internazionale delle scienze geologiche – deve ancora prendere una decisione. Un team di esperti, l’Anthropocene Working Group, indaga dal 2009 se l’umanità sia effettivamente entrata in una nuova era. Nel 2016 hanno dichiarato l’Antropocene una realtà geologica.
La scelta del lago di Crawford
La comunità scientifica, attraverso la Commissione Internazionale sulla Stratigrafia, sceglie punti di riferimento che segnano l’inizio di nuove tappe geologiche. Una dozzina di luoghi erano in lizza per il punto clou dell’Antropocene, tra cui il remoto lago Sihailongwan, situato nel cratere di un vulcano cinese, e il fango marino della baia giapponese di Beppu, entrambi arrivati alla tornata finale di votazioni. Tuttavia, “il lago di Crawford è il luogo in cui oggi si registra meglio l’inizio dell’Antropocene”, ha affermato il geologo spagnolo Alejandro Cearreta, membro del gruppo di lavoro internazionale. “Il miglior indicatore è il plutonio-239. Tutti i sedimenti dopo il 1950 contengono plutonio, che si tratti del parco vicino a casa tua o del lago Crawford“, spiega Cearreta, professore di paleontologia all’Università dei Paesi Baschi.
Il processo di validazione potrà richiedere anni
Le autorità geologiche non hanno fretta di dichiarare ufficialmente l’inizio di una nuova epoca. Secondo Cearreta il complesso protocollo può richiedere anni. Il gruppo di lavoro sull’Antropocene presenterà la sua proposta finale, inclusa quella sul lago di Crawford, nelle prossime settimane. La Sottocommissione per la Stratigrafia del Quaternario studierà le conclusioni e, se sarà d’accordo, le invierà al livello superiore: la Commissione Internazionale per la Stratigrafia. Se il 60% o più dei suoi membri voterà a favore della dichiarazione dell’inizio dell’Antropocene, la decisione dovrà poi essere ratificata dall’Unione Internazionale delle Scienze Geologiche.