Leoni marini insolitamente aggressivi con i bagnanti. L’allarme è stato lanciato dai funzionari della California che hanno esortato le persone a prestare particolare attenzione a questi animali che stanno mettendo in atto comportamenti anomali.
Alghe tossiche originate dal cambiamento climatico
Secondo gli esperti di fauna selvatica, sarebbe l’ingestione di alghe tossiche a far ammalare questi animali rendendoli aggressivi. All’origine di tutto questo ci sarebbe il cambiamento climatico e l’aumento dell’inquinamento. El Niño determinerebbe il riscaldamento dell’acqua che può favorire una maggiore fioritura di alghe tossiche.
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Leoni marini, la neurotossina emessa dalle alghe
Sam Dover, direttore esecutivo del Channel Islands Marine & Wildlife Institute (CIMWI), ha segnalato il caso di sette leoni marini che si sono ammalati a causa dell’acido domoico, una neurotossina emessa dalle alghe in mare aperto: gli animali hanno morso in pochi giorni tre bagnanti, due surfisti, un ragazzo a bordo di un paddle e un sub.
Centinaia di leoni marini ammalati o morti
Da maggio centinaia di esemplari si sono ammalati oppure sono morti sulle spiagge della California centrale e meridionale a causa delle alghe, il cui aumento è determinato dal riscaldamento climatico. “Ci sono stati anche diversi morsi nella contea di Los Angeles”, ha detto Dover.
Distanza di sicurezza: almeno 50 metri
Il portavoce del “Marine Mammal Center” Giancarlo Rulli ha detto ad Axios che i leoni marini possono mostrare una varietà di comportamenti se colpiti dall’avvelenamento da acido domoico, inclusi “letargia, disorientamento, comportamento imprevedibile e/o aggressivo”. Rulli ha affermato che è importante che le persone mantengano una distanza di sicurezza di almeno 50 metri da qualsiasi leone marino, indipendentemente dal fatto che sia colpito o meno dalla malattia, senza mai interagire con l’animale. L’acido demoico, ha spiegato Rulli, “si accumula in piccoli pesci, come sardine e acciughe, che vengono poi mangiati dai leoni marini in grandi quantità”.