Decine di uccelli morti e di molti altri “visibilmente” ammalati. Nell’arcipelago delle Galapagos, Patrimonio naturale dell’Unesco nell’Oceano Pacifico, scoppia improvvisa l’emergenza sanitaria dopo i primi casi accertati di influenza aviaria.

A rischio la biodiversità delle Galapagos

I primi test eseguiti su cinque uccelli morti nelle isole Wolf e Genovesa dai laboratori dell’Agenzia di controllo, biosicuezza e quarantena (Abg) delle Galapagos hanno confermato che in tre casi la causa della morte è stata il virus dell’influenza aviaria H5N1. Sebbene il numero di animali positivi sia al momento esiguo, si teme che l’infezione possa mettere a rischio la straordinaria biodiversità del luogo.

Divieto d’accesso ai visitatori

Le autorità locali stanno lavorando per valutare l’estensione dell’epidemia e verificare la presenza di altri animali malati o morti. Nel frattempo è stato disposto il divieto di accesso ai visitatori “dei siti in cui sono stati rilevati uccelli colpiti: Genovesa e Punta Pitt (San Cristobal). E come misura preventiva anche a Punta Suarez e Punta Cevallos (Isla Espanola)”.

Le misure in atto contro l’aviaria

Per ridurre il rischio di contaminazioni è stato inoltre chiesto agli operatori turistici di “rafforzare il processo di disinfezione di calzature e indumenti durante l’imbarco e la discesa verso altri siti di visita a terra e disinfettare continuamente le aree comuni esterne e le imbarcazioni ausiliarie utilizzate per lo sbarco dei passeggeri”.

L’appello alla popolazione

Siamo “profondamente rammaricati dell’arrivo di questo virus alle Galapagos”, ha affermato il ministro dell’Ambiente, dell’Acqua e della Transizione ecologica ecuadoriano, José Antonio Davalos. “Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse ed esperti per attuare misure che riducano l’impatto su questo ecosistema unico. Lanciamo però un appello urgente alla popolazione: se trovate uccelli malati o morti, non toccateli né raccoglieteli“.

I casi di aviaria in Sud America

In molti Paesi d’America Latina (Argentina, Brasile, Venezuela e Perù) questa patologia ha già colpito negli anni scorsi allevamenti di volatili, nonché varie specie di uccelli, come sule e pellicani.

E alla fine dello scorso anno in Ecuador sono stati eliminati 180.000 polli e tacchini per un’emergenza segnalata in alcune aziende agricole. In quella circostanza nelle Galapagos furono adottate misure di prevenzione, ma non si rilevò nulla di anomalo. Questa volta però nel santuario della biodiversità che ispirò Charles Darwin nella Teoria dell’Evoluzione, il problema potrebbe presentarsi in modo concreto e serio.

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