Nonostante l’Uruguay abbia una delle più grandi riserve d’acqua dolce del mondo, da qualche tempo gli abitanti della capitale Montevideo lamentano il fatto l’acqua che arriva nelle loro case abbia un sapore più salato. Un eccesso di sodio che non genera solo qualche lamentela, ma desta soprattutto preoccupazioni tra i medici per la salute della popolazione. La causa della spiccata salinità dell’acqua è presto spiegata ed è diretta conseguenza dell’allarme siccità che sta flagellando vaste zone del Sudamerica e l’Uruguay in particolare.
Una “miscela d’acqua” contro la siccità
Per via del deficit idrico e della scarsità di acqua dolce nel fiume Santa Lucía e nei suoi bacini, la società statale uruguaiana Obras sanitarias del Estado (Ose) ha deciso da fine aprile di iniziare a trasportare una diversa miscela di acqua disponibile. Parte della fornitura proviene infatti da una sorgente più vicina al Río de la Plata, l‘estuario che riceve l’acqua salata dell’oceano.
Acqua potabile, sodio e cloruri sopra i limiti
Il 57,8% delle persone che ha risposto al sondaggio condotto sui social dalla tv locale Telenoche ha dichiarato di sentire un sapore più salato nell’acqua fornita da Ose.
E non poteva essere altrimenti, visto che dagli esami condotti sui campioni d’acqua potabile prelevati dalle tubature delle abitazioni è stato riscontrato che il livello di sodio ha raggiunto i 421 milligrammi per litro, più del doppio rispetto a quanto consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). E mentre Ose ha aumentato la quantità di cloruri addizionati all’acqua per impedire la proliferazione di agenti patogeni, le autorità sanitarie hanno raddoppiato i limiti massimi di cloruro di sodio (ora a 686 mg al litro, 50% in più rispetto al limite precedentemente autorizzato) e di altre sostanze tollerati per legge nell’acqua potabile.
Senza pioggia l’Uruguay resterà senz’acqua potabile
Una mossa che le opposizioni non hanno digerito, accusando il presidente Luis Lacalle Pou di aver sottovalutato il problema idrico. Nel Paese di 3,5 milioni di abitanti, colpito dalla peggiore siccità in 74 anni, le riserve sono scese all’1,8% e il governo stima che, se non pioverà, in meno di due settimane la nazione sudamericana resterà senza acqua potabile.
Le misure del governo contro la siccità
Per correre ai ripari il governo ha annunciato una serie di misure volte a contenere l’emergenza idrica: dall’azzeramento delle tasse sulle bottiglie d’acqua fino all’importazione di un impianto di desalinizzazione dagli Stati Uniti. E ancora la realizzazione di un bacino lungo il corso del fiume San José e un piano per la manutenzione e la riparazione delle condotte idriche (si calcola che per cattiva manutenzione perdano il 50% dell’acqua distribuita).
Dopo aver dichiarato l’emergenza idrica nell’area metropolitana di Montevideo, dove vive oltre la metà della popolazione del Paese, il mese scorso le autorità hanno inoltre annunciato la creazione di un “Fondo per “assicurare ai cittadini tutte le risorse necessarie” per affrontare la siccità.
Previsioni poco rassicuranti
Ma il tempo scorre inesorabile e le previsioni non promettono nulla di buono. Secondo l’Istituto uruguaiano di meteorologia (Inumet) non sono previste piogge per la zona a breve termine. “Abbiamo anomalie positive delle precipitazioni in primavera. Ciò suggerirebbe che le piogge abbondanti e ricorrenti inizieranno a settembre”, ha affermato il direttore della climatologia, Mario Bidegain.