Che la presenza di un parco nel nostro quartiere faccia bene alla nostra salute psico-fisica è cosa intuibile, ora uno studio è riuscito a stimare quanto la frequentazione del verde possa allungarci la vita riducendo l’età biologica. Secondo una ricerca pubblicato su “Science Advances”, le persone che hanno abituale accesso a parchi e giardini risultano essere in media 2,5 anni biologicamente più giovani di chi vive in contesti con meno spazio verde. Un contatto quotidiano con prati e alberi aiuterebbe insomma a rallentare l’invecchiamento biologico.
Lo studio dell’Università di Chicago
“Vivere vicino al verde può aiutarti a essere più giovane della tua età reale”, ha affermato Kyeezu Kim, autore principale dello studio presso la Feinberg School of Medicine della Northwestern University di Chicago. “Riteniamo che i nostri risultati abbiano implicazioni significative per la pianificazione urbana in termini di espansione delle infrastrutture verdi per promuovere la salute pubblica e ridurre le disparità di salute”.
Modifiche del DNA ed età biologica
L’esposizione agli spazi verdi era già stata collegata, secondo studi precedenti, a una migliore salute cardiovascolare e a tassi di mortalità inferiori. Un effetto legato a maggiore attività fisica e interazioni sociali, ma non era mai stato chiarito se i parchi avessero effettivamente l’effetto di rallentare l’invecchiamento cellulare. Per indagare questo aspetto, il team di Chicago ha esaminato le modifiche chimiche del DNA note come “metilazione”. Alcuni schemi di metilazione del DNA tendono a cambiare con l’avanzare dell’età e questi mutamenti possono essere utilizzati per stimare l’età biologica di una persona prevedendo la probabilità che essa vada incontro a malattie cardiovascolari, cancro e problematiche legate alle funzioni cognitive: un modo più accurato per misurare l’età rispetto agli anni solari.
Un campione di 900 persone
Kim e colleghi hanno seguito più di 900 persone provenienti da quattro città americane – Birmingham, Chicago, Minneapolis e Oakland – per un periodo di 20 anni, dal 1986 al 2006. Usando immagini satellitari, il team ha valutato quanto le residenze dei partecipanti fossero vicine a parchi cittadini. Hanno abbinato questi dati a campioni di sangue prelevati dopo 15 e 20 venti anni, per determinare la loro età biologica.
Il verde abbassa l’età biologica
Il team ha costruito modelli statistici per valutare i risultati e controllare altre variabili, come l’istruzione, il reddito e fattori comportamentali come il fumo, che potrebbero aver influito sui risultati.
Hanno scoperto che le persone le cui case erano circondate dal 30% di verde entro un raggio di cinque chilometri erano biologicamente più giovani di 2,5 anni rispetto a quelle le cui case erano circondate dal 20% di verde. “Altri fattori, come lo stress, la qualità dello spazio verde circostante e altri supporti sociali, possono influenzare il grado di benefici degli spazi verdi in termini di invecchiamento biologico”, ha affermato Kim, spiegando che le disparità richiedono ulteriori studi.