Cos’hanno in comune la pasta, i pomodori, le lenticchie, i biscotti, l’olio e il miele? Sono prodotti che, lo scommettiamo, non mancano mai nella tua tavola. E se ti dicessimo che “nascono” tutti da una società, un vero orgoglio del made in Italy? Si chiama BF S.p.A. e oggi è il più importante gruppo agroindustriale italiano: è quotato in Borsa e, appunto, si occupa di quella che si definisce l’intera filiera alimentare. Ovvero, tutto ciò che succede dal seme, origine degli alimenti, fino ai prodotti che campeggiano sugli scaffali dei negozi.
La storia del gruppo
Ha origini antiche e si intreccia, come un film, con le vicende del Bel Paese. Il gruppo nasce con il nome di Bonifiche Ferraresi e viene fondato addirittura nel 1871. Sono gli anni delle grandi bonifiche: paludi, terreni e laghi dell’Emilia-Romagna vengono trasformati per dare origine all’agricoltura di casa nostra. Finita la Seconda Guerra Mondiale, il gruppo sbarca in Borsa e, decennio dopo decennio, diventa la più grande azienda agricola per estensione in Italia. Nel 2014, la società inizia il suo percorso per arrivare dove è ora. «È un progetto unico e ambizioso in cui ogni aspetto della filiera alimentare è integrato» racconta Francesco Formisano, direttore commerciale e marketing gruppo BF. «La genetica dei semi, la proprietà della terra, le applicazioni tecnologiche innovative per la sua gestione, gli impianti di trasformazione, un brand, la distribuzione al consumatore e, fondamentale, la rete dei servizi per il mondo agricolo attraverso i Consorzi Agrari d’Italia. Tutto questo è stato costruito in meno di 10 anni grazie ad alleanze con importanti investitori finanziari, industriali e istituzionali italiani».
Innovazione e nuovi progetti
Muoversi nel settore dell’agricoltura, oggi, significa avere una visione a 360 gradi. Perché un gruppo come BF S.p.A. non si occupa solo di produrre e distribuire alimenti di qualità, 100% italiani. «Certo, questi prodotti sono coltivati e trasformati nei nostri impianti e arrivano ai consumatori attraverso il nostro brand Le Stagioni d’Italia o attraverso le etichette delle principali catene della grande distribuzione e nei punti vendita NaturaSì, che ora fa parte della nostra famiglia» prosegue Formisano. «Ma poi contribuiamo allo sviluppo di un settore sempre più innovativo, sostenibile e moderno sia attraverso la rete dei Consorzi Agrari d’Italia, sia attraverso i progetti di formazione grazie a BF Educational a Jolanda di Savoia, sede storica di Bonifiche Ferraresi. Come ultimo tassello, portiamo le competenze e le professionalità nostre, e dei nostri partner, in tutto il mondo attraverso i progetti di BF International».
Il lavoro che c’è dietro ai prodotti
Ma torniamo ai prodotti che tocchiamo con mano ogni giorno. Il brand più famoso, che trovi anche tu nei supermercati, è Le Stagioni d’Italia. La parola d’ordine qui è filiera interna integrata, ossia il controllo di tutto l’iter di produzione. «Facciamo l’esempio della pasta» dice Formisano. «Il seme Senatore Cappelli viene fornito da società del gruppo come Società Italiana Sementi. Viene coltivato nelle nostre aziende agricole e/o presso i produttori di fiducia attraverso i Consorzi Agrari d’Italia e trasformato nei nostri impianti. Tutto è gestito con tecnologie che i nostri tecnici hanno sviluppato e applicano in ogni fase. La pasta è solo un esempio. Siamo presenti in diverse regioni d’Italia (Emilia-Romagna, Toscana e Sardegna) e quindi abbiamo molti prodotti agricoli in tutte le categorie: dal grano al riso, dai pomodori all’olio, dalle arachidi fino ai legumi».
Un futuro biologico
A proposito di sostenibilità, nel 21° secolo questo settore non può che basarsi sull’equilibrio tra le attività umane e il rispetto della natura, che è reso possibile dall’agricoltura di precisione. In pratica, si utilizzano macchine e software che studiano e organizzano tutti i passaggi, dalla analisi dei campi alla preparazione dei terreni, dalla semina fino alla concimazione e al raccolto, per renderli più efficienti e, quindi, fare la cosa giusta al momento giusto e nel posto giusto. «Queste tecnologie ci permettono, per esempio, di eliminare ogni tipo di spreco per salvaguardare le fonti idriche» prosegue Formisano. «Abbiamo sviluppato anche una serie di progetti insieme a Eni, in Italia e in alcuni Paesi in Africa, che si inseriscono nel grande processo di transizione energetica che permettono di recuperare terre non adatte per la coltivazione di cibo e usare quei prodotti agricoli per lo sviluppo di biocarburanti utili per diminuire le emissioni di Co2». L’altro binario per tracciare la strada verso il futuro è il biologico, sottolineato dalla recente partnership con il marchio EcorNaturaSì. «Così completiamo la filosofia “dal seme allo scaffale”, aggiungendo un elemento unico: lo sviluppo di filiere biologiche 100% italiane certificate grazie alle nostre pratiche che uniscono tradizione e innovazione. Siamo consapevoli che non c’è altra possibilità che operare nel massimo rispetto del Pianeta per avere cibo di qualità e tutelare l’ambiente: quindi metteremo in campo la nostra esperienza per creare linee di prodotto bio che i consumatori troveranno nei punti NaturaSì. Questa partnership avrà ricadute positive non solo di business, ma anche culturali» conclude Francesco Formisano.