Oggi più che mai, in un mondo globalizzato e sempre più veloce, il commercio equo solidale è importante: mira, infatti, a una maggiore equità tra il Nord e il Sud del Pianeta
Quando si parla di moda etica, spesso viene associata al termine “Commercio equo e solidale”, una forma di commercio internazionale che punta a un maggiore equilibrio economico tra il Nord e il Sud del mondo e rappresenta anche una filosofia di vita contro ogni forma di sfruttamento. Il commercio equo solidale: che cos’è e perché è così importante? Si tratta di una partnership commerciale, basata sul dialogo, la trasparenza e il rispetto che cerca una maggiore equità nel commercio internazionale. Il commercio equo solidale contribuisce allo sviluppo sostenibile offrendo migliori condizioni commerciali e garantendo i diritti dei produttori e dei lavoratori emarginati. Il suo obiettivo primario è creare un’opportunità, far crescere aziende sane e attività produttive nei paesi in via di sviluppo, offrendo loro una strada commerciale alternativa a quella predominante.
Cos’è il commercio equo solidale
Una delle sue caratteristiche principali è l’acquisto diretto presso i piccoli produttori del Terzo Mondo e la vendita diretta del prodotto ai consumatori, eliminando così le intermediazioni speculative. Un meccanismo trasparente che viene attuato seguendo un comune codice di comportamento, di condizioni sostenibili e di accordi sicuri che esulano dallo sfruttamento. Nel commercio equo solidale non sono presenti rapporti di forza, legati alle fluttuazioni dei mercati, delle monete o del marketing. Il commercio equo solidale garantisce al produttore, e ai suoi dipendenti, un prezzo giusto e predeterminato, rispettando così l’artigianato locale e le sue materie produttive. Pone, così, le basi per lo sviluppo e la crescita economica per tutti. Inoltre, promuove un ambiente di lavoro sicuro e salutare, tiene in considerazione il lavoro della donna, facendo modo che sia giustamente valutato.
Commercio equo solidale: nascita e sviluppi
A partire dagli anni ‘80 del Novecento si è sentita sempre di più la necessità di adottare un tipo di commercio alternativo, rispetto a quello esistente soprattutto nei paesi cosiddetti del Sud, come le colonie delle grandi potenze europee che dipendevano dai paesi colonizzatori, i cosiddetti paesi del Nord. I paesi ricchi importavano da quelli poveri materie prime a un costo bassissimo ed esportavano a un prezzo molto più elevato i prodotti finiti, generando quindi uno scambio ineguale costante.
Finalità del marchio equo solidale
Il marchio equo solidale viene utilizzato per descrivere un singolo prodotto che è stato certificato ed etichettato da un’organizzazione indipendente perché soddisfa determinati standard che sono:
- Sostenere i produttori dei paesi in via di sviluppo attraverso il commercio;
- Proteggere i diritti dei lavoratori con condizioni di lavoro dignitose e sostenibilità locale;
- Garantire che il prodotto non sia inciampato in nessuno dei suoi passaggi in forme di sfruttamento del lavoro e dell’ambiente;
- Salvaguardia dell’ambiente;
- Promuovere la sostenibilità e l’utilizzo di tecnologie che rispettano l’ambiente e iniziative per ridurre il consumo energetico;
- Per l’imballaggio dei prodotti, utilizzo di materiali riciclabili o facilmente biodegradabili e, dove possibile, spedire i beni via mare.
Il commercio convenzionale da molti anni discrimina i produttori più poveri e deboli. Diventa quindi fondamentale l’impegno del commercio equo solidale nel far crescere aziende economicamente attente al sociale nei paesi sviluppati. È un approccio alternativo dai risvolti sociali ed economici. Tipici prodotti del commercio equo sono: caffè, tè, zucchero di canna, cacao e i prodotti dell’artigianato.
Spesa eco sostenibile
Il commercio equo e solidale propone, quindi, una nuova visione dell’economia, attenta agli interessi di tutti. Un bisogno che cresce ogni giorno di più, insieme alla coscienza critica del consumatore. Mai come in questo momento storico c’è un risveglio civile e sociale da parte della gente, e la voglia di adottare da parte del singolo soggetto comportamenti più rispettosi nei confronti della natura, a partire da piccoli e grandi gesti. L’interesse nei confronti dei temi del biologico e della sostenibilità ambientale scuote gli animi delle persone. Ci si interroga tutti i giorni nel fare la spesa o quando entriamo nei negozi su cosa si nasconde dietro a un’etichetta. È importante farsi delle domande per valutare il peso delle nostre scelte e capire l’impatto del nostro consumo sull’ambiente e non solo.
Acquisti consapevoli
Ricordiamoci sempre che ci sono persone dietro i vestiti o gli oggetti che usiamo. Se iniziamo a fare acquisti consapevolmente, leggendo attentamente i cartellini, conosceremo il brand e potremo fare una ricerca più approfondita su internet e scoprire la storia del marchio, i valori, i materiali usati e le persone dietro il lavoro. È un buon passo per iniziare ad aiutare i piccoli imprenditori e l’ambiente, nel rispetto dei diritti fondamentali. Tendenzialmente il prezzo finale al consumo dei prodotti equo solidali è un po’ più alto, ma è giustificato dalle premesse di cui sopra e dal rispetto della qualità. La scelta di acquistare prodotti equo solidali è fondamentale, quanto preoccuparsi di riciclare e smaltire i rifiuti, cercando ad esempio di scegliere prodotti con imballaggi biodegradabili.