Vivo in un piccolo Eden, un pezzetto di montagna affacciata sul mare dove le fioriture si susseguono copiose durante tutto l’anno. Mi basta mettere il naso fuori casa, davvero in qualsiasi stagione, per esser circondata da corolle sempre diverse, tutte stupende (come si fa a non amare un fiore?) e molte delle quali spontanee.

Con queste ultime ho dovuto affinare lo sguardo, imparando a decifrarne la bellezza spesso meno “sfacciata” dei fiori che coltivo. Fatto ciò, e ci ho messo davvero poco, perché sembra una ovvietà ma il bello è bello, mi sono assicurata mazzolini multicolor per abbellire la mia tavola per sempre, senza dover necessariamente passare dalle mie aiuole coltivate o dal fiorista. Ve lo racconto ora perché molti negozi sono chiusi per ferie, oppure in vacanza ci siete voi, lontani dal vostro spacciatore di corolle di fiducia.

È possibile creare composizioni floreali carine (magari dal look scompigliato e un po’ wild giustissime per le tavole estive) semplicemente guardandosi attorno. E non occorre vivere in un giardino: funziona anche in città se solo si iniziasse a guardare le erbe spontanee con altri occhi, smettendo anche di chiamarle erbacce. Molte di loro infatti hanno fioriture discrete ma deliziose, che per altro reggono bene il vaso anche a queste temperature. Penso alla Malva, all’Erigeron, all’Acetosella, alla Valeriana selvatica e alle spighe di molte graminacee, compresi i temutissimi ma bellissimi forasacchi.

Più che raccontarvi come fare, approfitto di questo Ferragosto calmo per mostrarvi una carrellata di erbe spontanee raccolte nel mio giardino in tutte le stagioni. Da sole o abbinate a fiori che coltivo, a volte anche con altri secchi o mescolati a frutti e bacche perché la bellezza è ovunque, occorre solo saperla intercettare. Prima però vi suggerisco qualche regola sulla raccolta consapevole e rispettosa. Se poi il foraging di erbe e fiori vi appassiona, vi raccomando anche qualche libro per approfondire al meglio e in base ai vostri desiderata.


1 di 9
– Assolo di banksiae/ la rosa senza spine

2 di 9
– Assolo di rosa

3 di 9
– Buganville

4 di 9
– Buganville arancioni

5 di 9
– Composizione con fiori di campo

6 di 9
– Composizione con plumbago e zucchine trombetta

7 di 9
– Fiore di carota selvatico

8 di 9
– Fiore di trifoglio

9 di 9
– Fiori di cicoria

Raccogliere con rispetto

Esiste un galateo anche per il foraging, e sarebbe buona cosa rispettarlo: così facendo non impattiamo sull’ambiente più di quello che già facciamo e garantiamo alle specie raccolte di poter dare sfoggio di sé anche in futuro.

Basta davvero poco:

  • 1 Preleviamo gli steli senza estirpare le radici della pianta.
  • 2 Recidiamo i rami senza strapparli, con l’aiuto di forbici o cesoie.
  • 3 Lasciamo sempre qualche corolla sulla pianta, affinché possa andare a seme e garantire il futuro della specie.

Pillola verde

Se corolle e steli sono molto diversi tra loro per forme, colori e proporzioni, allora provate a dividere il vostro mazzo in piccoli vasi e disponeteli sulla tavola in ordine sparso o raggruppati tra loro.

Consigli di lettura

Ci sono moltissime pubblicazioni, più o meno tecniche, che descrivono sia le piante della flora spontanea italiana sia i fiori recisi più usati per le composizioni floreali. Alcuni di questi titoli raccontano anche altri usi possibili, compreso quello alimentare, di molte “erbacce” del territorio, dando interessantissimi cenni di etnobotanica.

Ecco la mia selezione.

Perdersi tra le sue pagine per poi potersi perdere -consapevolmente- tra le corolle di un prato, imparando a riconoscere le più comuni specie spontanee e coltivate. Molto belle anche le illustrazioni che accompagnano il testo.

composizioni floreali

Imparare a identificare le principali erbe spontanee che vivono bene anche in città, scoprendone curiosità e utilizzo in cucina: il libro mappa piante cresciute tra piazze e strade di Genova ma presenti in quasi tutto il territorio italiano.

composizioni floreali

Un vero e proprio abbecedario botanico che unisce illustrazioni bellissime e ricche di simbolismo con testi densi di aneddoti divertenti, prediligendo per le composizioni floreali piante “vecchio stile” e un po’ dimenticate ma facili da coltivare e famigliari nella memoria collettiva.

composizioni floreali
  • Il colore dei fiori (1 e 2) (Darroch e Michael Putnam, ed. L’Ippocampo)

Due manuali degli stessi autori, famosissimi e super cool floral designer americani: il primo per imparare a conoscere bene (per utilizzarle al meglio) le principali corolle di fiori recisi, il secondo invece per capire come abbinarle creando insoliti volumi e mix cromatici. In entrambi i volumi, pratiche tesserine staccabili da portare con sé come promemoria per scegliere con facilità al mercato dei fiori.

composizioni floreali