Usa solo le specie di cui sei sicura , non tutte sono commestibili. Mangia i fiori che hai coltivato partendo dal seme o comprali da vivai biologici o specializzati in piante da orto e alimentari. Evita , invece, di raccoglierli nei prati di città: sono pieni di inquinanti».
Eccone 4: uno per ogni stagione.
Dall’estate all’autunno prova i begli uomini (impatiens balsamina) . Mettili in mezz’ombra, in un terreno ricco e sempre un po’ umido. Per creare una nuova pianta, basta staccarne un rametto e metterlo nell’acqua: farà velocemente nuove radici.
Ha un gusto delicato , più piccante nello sperone che sta alla base del fiore che è perfetto per esaltare un carpaccio di carne.
Dalla primavera all’estate non farti mancare il nasturzio (tropaeolum majus L. ). È una pianta robusta e facile da coltivare. Servono un angolo luminoso, qualche ora di sole e un terriccio drenato.
È uno dei fiori più popolari in cucina, amato per il suo sapore vagamente dolce . Usalo intero come finger food : se togli i pistilli ai bellissimi fiori arancioni puoi farcirli con una crema di mascarpone ed erba cipollina.
Dall’autunno all’inverno parti alla riscoperta dei crisantemi (dendranthema indicum). Li trovi in tanti colori e dimensioni. Amano il sole, un terreno ben drenato e acqua quando il terreno è asciutto.
Il sapore dei petali è piuttosto amarognolo e particolarmente adatto a riequilibrare il gusto di piatti che rischiano di diventare troppo dolci, come il risotto alla zucca.
Dall’inverno alla primavera non perderti la viola del pensiero (viola tricolor ): è tra le prime piante a fiorire. Gli bastano poco spazio, acqua quando il terreno è secco e un po’ di sole.
Ti piacerà per la dolcezza e il retrogusto erbaceo , quasi di lattuga, gradevole sui dolci al cucchiaio cremosi e un po’ grassi, come la panna cotta.