Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine si stima che per i Giochi di Parigi saranno necessarie 650 tonnellate di ghiaccio per trattamenti quali crioterapia, pompe di compressione, immersioni in acqua fredda e gestione dei colpi di calore. Una quantità più di dieci volte superiore alle 64 tonnellate utilizzate durante i Giochi di Tokyo 2020 e che i ricercatori ritengono non sostenibile, dannosa per l’ambiente ed eccessivamente costosa. Oltre a sottolineare che i benefici derivanti dal suo impiego spesso non sono supportati da risultati concreti.
Immersioni in acqua fredda: quali benefici?
L’immersione in acqua fredda ha rappresentato il 10% dei trattamenti prescritti dai fisioterapisti durante i giochi di Atene 2004 e Londra 2012. Un dato lievitato al 44% a Rio 2016 (con il 98% dei trattamenti utilizzati per finalità di recupero, il restante 2% per il trattamento degli infortuni).
«Oltre alle sfide logistiche legate alla produzione, al trasporto e allo stoccaggio, il ghiaccio viene spesso utilizzato per ottenere benefici che non sono basati su risultati evidenti – affermano gli autori dello studio in una dichiarazione -. Inoltre il ghiaccio potrebbe avere l’effetto opposto rispetto a quello auspicato, come una rigenerazione tissutale ritardata o un recupero compromesso».
Nonostante le analisi dei dati aggregati dimostrino che l’immersione in acqua fredda sia più efficace per il recupero muscolare rispetto al recupero attivo, ai massaggi o ai bagni di contrasto, i ricercatori fanno notare che studi pubblicati di recente indicano che il raffreddamento potrebbe ridurre gli adattamenti della forza a lungo termine e compromettere le prestazioni dopo l’esercizio.
Pur riconoscendo l’importanza dell’immersione in acqua fredda per alleviare il dolore muscolare dopo un esercizio prolungato o ridurlo dopo diversi giorni di allenamento, gli studiosi sottolineano che tale pratica non dovrebbe essere utilizzata per il recupero tra sessioni consecutive di allenamento ad alta intensità, né per il recupero immediato o a lungo termine dopo esercizi di resistenza.
Il ghiaccio per il trattamento delle lesioni
Anche se il ghiaccio è spesso raccomandato per il trattamento delle lesioni, in particolare quelle dei tessuti molli, la pubblicazione del British Journal of Sports Medicine afferma che ci sono poche prove a sostegno di tale approccio.
«La medicina dello sport – si legge – ha bisogno di dati più approfonditi sulla quantità effettiva di ghiaccio consumato durante i principali eventi sportivi, per quali scopi e con quali costi finanziari e ambientali». «Quando si pianifica la fornitura di ghiaccio, gli organizzatori dovrebbero mirare a ridurre al minimo l’uso di pratiche non documentate e promuovere una migliore sostenibilità. Il ghiaccio dovrebbe tuttavia rimanere disponibile per alcune situazioni – concludono – tra cui il sollievo dal dolore acuto, specifiche esigenze di recupero e la gestione del colpo di calore da sforzo».