Alcune persone ritengono che la potatura sia un’azione poco logica e non necessaria in quanto pensano che le piante che vivono lontane dalle mani dell’uomo sono ugualmente vigorose e sane. In realtà è la natura stessa che provvede ad una continua potatura: gli alberi perderanno i rami bassi e secchi per via della scarsa luce nel bosco oppure sarà il vento a sfrondare le piante. Anche gli animali ovviamente hanno un loro ruolo, come gli erbivori che mangeranno i rami più esterni degli arbusti.
Oltre che essenziale per la salute della pianta, la potatura può avere inoltre scopi puramente estetici. Per quanto riguarda i roseti, la potatura annuale è particolarmente importante per rinforzare la pianta e permetterle di sviluppare una grande quantità di boccioli.
Seguendo 10 semplici consigli sarà quindi possibile potare le rose senza troppe difficoltà anche se si è alle prime armi e non si possiede il pollice verde.
Differenziare le tecniche e capire la tipologia di potatura
Di rose ne esistono circa 150 specie, suddivise a loro volta in numerosissime varietà. In linea di massima però le rose si possono dividere in 3 tipologie, a seconda delle quali si effettuerà un tipo di potatura diversa. Per le rose a cespuglio, infatti, basterà effettuare una potatura di diradamento per favorire l’entrata della luce. Tagliare quindi i rami più contorti a circa 30 centimetri dalla base del cespuglio.
Per le rose sarmentose e a portamento arbustivo bisognerà invece effettuare la cimatura. Cioè l’eliminazione dell’apice della pianta affinché crescano con più abbondanza i rami laterali.
Infine, per le rose in miniatura (o roselline) basterà effettuare la cosiddetta pulitura, ovvero semplicemente tagliare i rami secchi o troppo vecchi. Per tutte le potature, effettuare un taglio obliquo qualche millimetro al di sopra di una gemma.
Scegliere quando potare le rose e capire se eliminare i boccioli
Una volta capita la tecnica da utilizzare, è necessario saper scegliere il periodo migliore per potare le rose. Di norma, la potatura annuale dei rosai a cespuglio, dei sarmentosi e dei rampicanti moderni rifiorenti si attua nel tardo autunno nelle località dove le gelate non sono né lunghe né particolarmente intense. In quei luoghi invece dove il clima è rigido, è consigliabile potare questi tipi di rose a fine inverno. Mentre nelle aree più miti la potatura si può effettuare in agosto, perché in questa maniera la fioritura sarà autunno-invernale.
I rosai sarmentosi non rifiorenti, invece, si potano in estate. Come già accennato in precedenza, le rose in miniatura necessitano solo della pulitura che può essere effettuata in qualsiasi periodo dell’anno, tranne nel periodo delle gelate. Pochi sanno che anche l’eliminazione dei boccioli di rosa rientra nelle potature. Ciò si effettua soprattutto il primo anno dopo il travaso, per evitare di indebolire la pianta ancora giovane e rinforzarne le radici.
Eliminare i polloni e tagliare i fiori appassiti
Alcuni tipi di rosa, soprattutto quelle a cespuglio e sarmentose, durante lo sviluppo vegetativo (primavera-estate) tendono ad emettere alla base della pianta dei polloni (o succhioni). I polloni non sono altro che germogli della rosa che se non recisi diventeranno nel tempo dei veri e propri rami. Quando i polloni spuntano, è bene quindi tagliarli perché potrebbero succhiare (da qui il nome) buona parte dei nutrienti della rosa e quindi minare la robustezza e la salute della pianta.
Un altro accorgimento per tenere in buona salute il roseto è sicuramente quello di recidere i fiori appassiti. Spesso chi coltiva le rose una volta fiorite le taglia per abbellire e profumare la casa. Se invece si decide di lasciarle sulla pianta, è opportuno eliminare le rose sfiorite sia per far sviluppare nuove gemme sia per impedire l’attacco di malattie fungine.
Accorciare i rami sfioriti ed eliminare i rami morti
Se le rose non sono rifiorenti è consigliabile potare in primo luogo i rami che hanno prodotto fiori l’anno precedente. I fiori dei rosai fiorenti sbocciano difatti una sola volta l’anno, in primavera (tra marzo e maggio). La fioritura è però molto abbondante e quindi l’anno successivo il ramo che ha prodotto le rose tenderà a non produrre gemme, o a produrne molto poche. Nel periodo estivo (o in inverno se il clima è comunque abbastanza mite) tagliare quindi i rami vecchi per favorire la nascita di quelli nuovi, e ben più vitali.
Sia per le fiorenti che per le rifiorenti, è d’obbligo inoltre eliminare tutti i rami morti, sia per un motivo puramente estetico sia per evitare che impediscano alla luce di filtrare. Di norma infatti i rami secchi delle rose, soprattutto quelle a cespuglio, si trovano all’interno della pianta.
Scegliere gli attrezzi giusti e sapere cosa fare dopo la potatura
Ovviamente, per potare le rose servono gli attrezzi giusti. Indispensabile per ogni tipo di potatura possedere un buon paio di cesoie, adatte sia per sfrondare le rose a cespuglio che per tagliare i rami superflui delle rampicanti (o sarmentose). Molto utili anche le forbici, ovviamente da utilizzare per tagliare non i rami lignificati ma solo i boccioli ed i polloni appena nati. Sia le cesoie che le forbici devono avere le lame in acciaio inossidabile, ben affilate ed essere disinfettate prima di ogni potatura.
Munirsi poi di guanti da giardino abbastanza resistenti, soprattutto per evitare di essere punti dalle spine delle rose. Se si deve potare una rosa rampicante ad alto fusto è utile munirsi di uno svettatoio.
L’opera di potatura delle rose si può infine dirsi terminata solo dopo aver disinfettato e protetto i rami appena tagliati. Importante infatti sigillare i rami recisi con del mastice cicatrizzante per evitare che funghi o micosi infettino la pianta.