Quando sono alla ricerca di piante e fiori passati di moda e dal look “granny-style” faccio un giro da mia zia nella casa che fu dei miei nonni materni. Il grande terreno che circonda casa, che è un po’ orto, un po’ giardino ed un po’ pollaio, mi riserva belle sorprese in ogni stagione.
Il giardino agreste della nonna

L’enorme magnolia che ogni anno fiorisce trasformando il prato in Eden; il ciliegio che a breve scoppierà di frutti; il castagno che in autunno si fa generoso con centinaia di ricci dai marroni dolcissimi; le decine di piante grasse in altrettanti vasi di coccio invecchiati dal tempo, perché per fortuna la plastica qui non è mai arrivata; la rosa di nonna, che è ancora lì a dar bella mostra di sé dopo oltre mezzo secolo, proprio sotto alla finestra dove lei passava le sue giornate in una alternanza ritmica di ricamo e rosario.
Pensavo di conoscere ogni singola pianta di questo semplice e meraviglioso giardino agreste, sbagliandomi. La scorsa primavera, sul passaggio che da casa va al pollaio (allora stavo ancora studiando vita e comportamenti delle galline altrui, Piera e Mela, le mie cocche, non erano ancora arrivate nel Giardino Felice), vedo dei fiori a grappolo rosa acceso dar bella mostra di sé in due enormi vasi decorati da muschi, licheni e tempo. Una volta messi a fuoco non credo ai miei occhi: cosa ci facevano delle orchidee proprio lì, in una zona “di servizio” del giardino?
Bletilla, la bella senza sorprese

Ora che, grazie ad una generosissima offerta di zia, ospito questa orchidea da più di un anno nel Giardino Felice e ne conosco il nome, bletilla (Bletilla striata), posso raccontarvi tutto di lei sapendo di vincere facile, perché è tra le piante più autosufficienti e carine che vivono con me: si tratta di un’orchidea terrestre, rizomatosa a foglia lanceolata con una trama che mi ricorda un fitto plissé. Quest’ultima è caduca come tutta la parte aerea della pianta. Ciò sta a significare che tra l’autunno e l’inverno perde le foglie scomparendo del tutto, per poi ritornare tra fine inverno ed inizio primavera.

Se coltivata in piena terra (perché questo è il suo bello: la si può tenere in giardino per tutto l’anno) la bletilla resiste fino a temperature di circa -10°. Per quanto riguarda invece la coltivazione in vaso, lei andrebbe riparata dal gelo e dalle piogge invernali, ricoverandola in serra fredda, sotto un patio o una veranda, ma solo nei climi meno miti.

Sempre se deciderete di tenerla in vaso, vi consiglio un terriccio ricco e drenante oppure un substrato specifico per orchidee terricole.
La bletilla fiorisce proprio ora e i suoi i fiori (o meglio, infiorescenze con 5/7 corolle su ogni stelo) dureranno per diverse settimane. Per avere delle abbondanti fioriture meglio donarle un’esposizione soleggiata o almeno parziale, prediligendo la luce del mattino.

Questa orchidea è incredibilmente spartana in qualsiasi sua richiesta: pensate che se la mettete in piena terra, una volta ambientata non necessita neppure di essere irrigata. Anche in vaso ha poche pretese e vuole acqua solo durante la bella stagione.
Pillola verde: come propagare la bletilla

Lo so, l’idea di propagare a casa una orchidea sembra davvero impossibile, da mastri botanici. Ma per la bletilla è differente, perché lei “lo fa da sola” attraverso il suo rizoma. Quest’ultimo, se lasciato libero di “muoversi” nel terreno, si ingrandisce e può esser sezionato per creare nuovi esemplari. Ricordatevi sempre, se volete provarci, di farlo durante il riposo vegetativo usando lame affilate e disinfettate. Inoltre, prima di rimettere a terra i rizomi divisi, lasciateli per un paio di giorni all’ombra ventilata in modo che la ferita possa cicatrizzarsi naturalmente senza rischiare marciumi.
Curiosità: la star del potted garden

Per le sue doti di rusticità e facilità di coltivazione, ma soprattutto per la sua bellezza durante la lunga fioritura, io consiglio di usare la bletilla come star di primavera dei potted garden. Sparendo poi completamente durante la brutta stagione, si può decidere di lasciarla interrata o rimuovere e conservare il suo rizoma fino alla prossima primavera, dedicando temporaneamente il posto ad altre piante per avere l’effetto di un angolo verde (e mutante in base alle stagioni) anche su un terrazzo di città.
Ma vi ricordate cos’è il potted garden? Se volete rinfrescarvi le idee leggete qui.